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La verità delle parole sta nelle azioni successive

 

 

Camera e Senato, dalla Sardegna con furore? I primi passi dei nostri parlamentari a tre settimane dall’insediamento

Post n°1690 pubblicato il 27 Marzo 2013 da ad_metalla
 

di Massimo Manca

A tre settimane dall’insediamento ecco il primo screening sull’attività svolta dai parlamentari eletti in Sardegna, utile anche e solo per cercare di decifrare il sincero dinamismo di alcuni o se volete la scaltrezza dei più navigati.

Camera.  La pattuglia di deputati più numerosa è quella del Pd, con 7 parlamentari. Tra questi, chi ha bruciato tutti sul traguardo degli uffici della Camera, presentando due proposte di legge (di cui è primo firmatario), è Francesco Sanna. La prima propone delle modifiche costituzionali in materia di elezioni, ineleggibilità e incompatibilità dei membri del Parlamento, la seconda si occupa dell’equiparazione dello status contrattuale ed economico dei laureati specializzandi medici e non medici delle scuole di specializzazione. Per i restanti compagni di partito (Cani, Marrocu, Mura, Pes, Sanna e Scanu) il sito internet della Camera non registra alcuna iniziativa parlamentare. Restando al Pd, chi certamente non ha inseguito le carte è Caterina Pes, che si è conquistata un posto al sole nell’ufficio di presidenza: è una degli otto segretari, unica parlamentare della pattuglia dei 26 eletti in Sardegna ad essersi aggiudicata un ruolo di prestigio, con relativi benefit. Il recordman di questo avvio di stagione parlamentare è però Mauro Pili (Pdl), con ben 8 proposte di legge (presentate come primo firmatario). Le proposte spaziano dal riequilibrio dell’insularità alla riduzione dei termini di custodia cautelare, dalla riscossione delle imposte alla valorizzazione della civiltà nuragica, ma anche sul divieto di impianti eolici offshore e nucleari, sulla classificazione delle aree protette, sulla realizzazione di reti infrastrutturali a servizio dei veicoli alimentati ad energia elettrica e sugli  interventi di riqualificazione energetico-ambientali del patrimonio edilizio. Segue il compagno di partito Salvatore Cicu con 4 proposte di legge (primo firmatario). L’istituzione delle circoscrizioni Sardegna e Sicilia per l'elezione dei membri del Parlamento europeo, la modifica delle norme che riguardano i parametri fisici per l'ammissione ai concorsi per il reclutamento nelle Forze armate, la soppressione di Equitalia (con il trasferimento delle funzioni in materia di riscossione all'Agenzia delle entrate) e il ritardo di sviluppo dovuto alle condizioni di insularità, sono le materie privilegiate dal deputato selargino. Dulcis in fundo i deputati Michele Piras (Sel) e Lello Di Gioia (Misto). Per entrambi nessuna prima firma nei provvedimenti depositati, piuttosto la semplice sottoscrizione di proposte di legge predisposte da altri parlamentari. Il primo ne ha sottoscritto 6 (sull’eguaglianza nell'accesso al matrimonio e di filiazione da parte delle coppie formate da persone dello stesso sesso, sulla cittadinanza, in materia di scambio elettorale politico-mafioso, per la gestione pubblica delle acque, in materia di risoluzione del contratto di lavoro per dimissioni volontarie del lavoratore e del prestatore d'opera, sulla salvaguardia del paesaggio),  il secondo è cofirmatario di 4 proposte legislative: sull’organizzazione e gestione amministrativa dei partiti politici, in materia di cittadinanza, a sostegno della concessione di beni demaniali in favore di giovani imprenditori per lo svolgimento di attività agricole e in materia di affitto di fondi rustici in favore di giovani agricoltori. 

Qualche piccola precisazione d’obbligo.
A fronte della tempestività manifestata da Pili, Cicu, Sanna, Piras e Di Gioia, v’è da dire che buona parte del lavoro prodotto, se non la totalità in alcuni casi, non è altro che la riproposizione di quanto già formalizzato nella precedente legislatura. Così si scopre che delle 8 proposte di legge a firma Pili depositate in avvio di questa legislatura, ben 6 (a prima firma) sono state riciclate dalla precedente, mentre due sono attribuibili ad altrettanti parlamentari del Pdl non rieletti (Ghiglia e Papa), che le avevano formalizzate tra il 2010 e il 2012. Cicu: su 4 proposte di legge depositate, 3 rappresentano la riedizione di quanto già “scodellato” in precedenza al Senato, quindi solo una può dirsi nuova. Anche le due proposte di legge a firma del deputato Pd Sanna sono qualcosa di già visto nell’altro ramo del Parlamento, tra il 2010 e il 2012.  Di Gioia: in questo caso 3 delle 4 proposte depositate negli uffici del Senato sono nuove. Per Piras, invece, il seguente risultato: cofirmatario di 4 nuove proposte e di 2 riciclate.

Due parole sul sindacato ispettivo.  Interpellanze: ad oggi ne sono state registrate tre di Pili ed una di Cicu. Riguardo alle interrogazioni il risultato va suddiviso tra quelle a risposta scritta e quelle a risposta in commissione. Le prime sono complessivamente 109 e ben 42 di queste portano la firma di Mauro Pili. Le seconde sono in totale 60: Pili si è distinto per averne sottoscritto 44, Di Gioia si è limitato a 2. Pure in questo caso l’attivismo di Pili è sospetto, tutto fa ritenere che si tratti della copia di quanto presentato nella passata legislatura e riproposizione nella nuova. Per il resto - e per quanto attualmente ci dicono i dati della Camera - non si registrano attività degne di nota per i restanti 13 deputati eletti in Sardegna. Al silenzio dei 6 deputati del Pd che abbiamo già visto, bisogna  quindi aggiungere quello dei 4 parlamentari del Movimento 5 Stelle (Bianchi, Corda, Pinna e Vallascas), di Capelli (Centro democratico),  Vargiu (Scelta civica) e Vella (Pdl)

Senato.
Qui la pattuglia dei 4 parlamentari Pd si distingue con Silvio Lai e Luigi Manconi. Il primo ha depositato un’interrogazione sulla mancata applicazione da parte del presidente della Regione Sardegna della normativa riguardante le elezioni dell'Autorità d'ambito, mentre il secondo ha prodotto ben 6 disegni di legge (di cui è primo firmatario): sull’introduzione del reato di tortura nel codice penale, in materia di consenso, urgenza medica, rifiuto e interruzione di cure, sulla disciplina delle unioni civili, sulla concessione dell’amnistia/indulto, su misure alternative alla detenzione in carcere e in tema di acquisizione della cittadinanza italiana. Di altri due, Manconi risulta cofirmatario (contro la discriminazione matrimoniale e sull’amnistia/indulto) e in  più ha depositato una mozione per istituire una commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani. A seguire Luciano Uras (Misto-Sel), cofirmatario di 7 disegni di legge (6 di questi, guarda caso, sono identici alle proposte di legge depositate alla Camera e sottoscritte anche dal compagno di partito Piras), Roberto Cotti (M5S) con la presentazione di una mozione sul superamento del patto di stabilità, Emilio Floris (Pdl) con l’interpellanza sul completamento dei lavori della strada statale 125 Cagliari-Tortolì e, in ultimo, Manuela Serra (M5S), cofirmataria di una interrogazione a risposta scritta sullo stato giuridico del personale docente, ma anche dell’identica mozione già  sottoscritta dal collega Cotti. Quindi, degli 8 senatori eletti in Sardegna, gli unici su cui al momento non è rilevabile alcuna attività - né di proposta legislativa e tanto meno di sindacato ispettivo - sono Giuseppe Luigi Cucca e Ignazio Angioni, entrambi del Pd.

Per chiudere il quadro.
Un’ultima annotazione, a parte, è doverosa per il deputato sardo Marco Meloni, eletto nella circoscrizione Liguria. Anche per lui non si registrano attività legislative e di sindacato ispettivo, però in molti sono pronti a scommettere su un ruolo di primo piano nel prossimo governo. Se nascerà.

Tra il dire e il fare. 
Quelle di sopra sono le prime e concrete attività promosse dai nostri parlamentari. Molti di loro non hanno ancora un sito internet, dimostrano di non conoscere la differenza che passa tra comunicazione e informazione, ma soprattutto pare non  abbiano ancora compreso che la trasparenza passa attraverso la condivisione e dialogo. In tempo reale.  Un’ultima chiosa: non sappiamo quanti di loro siano consapevoli che produrre carte non vuol certo dire vedersele discusse e/o approvate. Come a dire che se vogliono avere una piccola possibilità devono cercare di costruire massa critica all’esterno delle istituzioni, tra la gente. Facciamo un esempio:  dopodomani, alle 9 a Castiadas, un ufficiale giudiziario cercherà di buttare in mezzo ad una strada una giovane ragazza col suo piccolo, rei di avere occupato abusivamente una malmessa casetta abbandonata. Domanda: quanti dei nostri parlamentari saranno presenti sul posto per evitare l'ennesima violenza di un cieco diritto? E quanti si daranno concretamente da fare per trovare un ricovero d’emergenza ai prossimi senzatetto?

 
 
 

Mobbasta, risparmiateci gli sputi in faccia


Leggo dal sito della Regione Sardegna: “Il 15 marzo 2013, a Villasimius, si terrà il quarto Incontro Territoriale sulla rete di monitoraggio dell’erosione costiera. In Sardegna il progetto (Res-Mar) ha raggiunto la piena operatività a seguito dell’accordo con le aree marine protette regionali e le direzioni marittime di Cagliari ed Olbia, per la realizzazione di una serie di campagne per la misura di specifici indicatori fisici ed ambientali in cinque spiagge campione e per il monitoraggio via mare delle coste alte della Sardegna. All’incontro di Villasimius è prevista la partecipazione dei soggetti che compongono la Rete, dei rappresentanti della Regione e del mondo accademico e degli amministratori dei comuni costieri”.

Giusto per essere più precisi: “Res-Mar è inserito all’interno del Programma Italia/Francia Marittimo 2007-2013, che mira a migliorare la cooperazione fra le aree transfrontaliere comprese nello spazio marittimo e costiero dell’arco dell’alto tirrenico in termini di accessibilità, di innovazione, di valorizzazione delle risorse naturali e culturali al fine di assicurare la coesione territoriale e favorire nel tempo occupazione e sviluppo sostenibile”.

Tutto chiaro? Bene, aggiungo solo che il Programma, finanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale per il periodo di programmazione 2007-2013, è dotato un budget di oltre 160 milioni di Euro.

Interessante, no? Dopo le ultime mareggiate, con l’accentuarsi dei fenomeni di erosione delle spiagge, mi sono quindi detto: dai, un salto a Villasimius lo si può fare, giusto per ascoltare qualcosa di istruttivo e, magari, risolutivo. Ma l’occhio cade sul pieghevole del progetto RES-MAR. Nel presentare l’iniziativa riporta i nomi dei conferenzieri. L’attenzione viene richiamata da un nome in particolare: Paolo Orrù.

Basta, fine: l’entusiasmo è scivolato subito sotto i tacchi delle scarpe. Decido  di restarmene a casa, mannaggia la miseria! Mi domando e dico: è mai possibile dibattere sull’erosione delle spiagge con gente come Paolo Orru?

Chi è Paolo Orrù? Come, anche voi avete rimosso dalla memoria? Be’ ve la rinfresco io. Paolo Orrù è quel luminare che nel lontano 2002 fu arruolato dalla Provincia di Cagliari tra i componenti della Commissione di monitoraggio per i lavori di ripascimento del Poetto di Cagliari. Sì, proprio lui. Quello che il 12 marzo del 2002, nel riferirsi alla nuova sabbia grigio-topo del Poetto, cercava di difendere l’esito infausto del ridicolo ripascimento,  al grido di: "l'ossidazione la schiarirà fino a farla diventare bianca". Quello che il 21 aprile 2002 aggiungeva: “La nuova spiaggia sarà sicuramente un poco diversa, sarà un Poetto giovanile, sempre candido ma più naturale". Non male, vero? E' lui, il luminare condannato in sede penale, in primo grado (4 luglio 2008), ad un anno e 4 mesi di reclusione, quello che l’ha “scappottata” in appello per l’intervenuta prescrizione del reato. Quello, in ultimo, condannato dalla Corte dei conti, sia in primo grado che in appello, a risarcire i danni arrecati al litorale della città con lo sciagurato intervento del 2002 (dovrà versare la bella somma di 191.372 euro).

Così dagli atti processuali della Corte dei Conti della Sardegna: "Era previsto che la Provincia si avvalesse di un apposito organismo comprendente, oltre al direttore dei lavori, delle figure scientificamente qualificate. L’incarico fu conferito ad alcuni esperti direttamente nominati dall’amministrazione provinciale, ovverosia Andrea Atzeni (supervisore scientifico), Paolo  Orrù (direttore operativo), Bruno Floris (idrobiologo) e Gianni Serra (geomorfologo). L’attività della Commissione di monitoraggio è stata caratterizzata dalla più completa indifferenza verso i gravi problemi che sono via via emersi, in tutta la loro gravità, nel corso dell’intervento e perfino nella fase esecutiva. Nel corso dell’esecuzione dei lavori la Commissione di monitoraggio ha peraltro evidenziato non soltanto la propria sostanziale inutilità e inadeguatezza ai compiti che era stata chiamata a svolgere nell’ambito dell’intervento, ma ha avallato, o addirittura tentato di coprire, l’esito negativo dell’intervento e il disastro che ne è risultato. La Commissione avrebbe dovuto percepire e sottolineare, nell'esercizio dei propri compiti consultivi, il rischio elevatissimo che l’utilizzo di sabbia prelevata da un sito non adeguatamente esplorato potesse determinare esiti fortemente negativi sull’equilibrio ambientale e paesaggistico della spiaggia. Ma ancor più grave è stato il comportamento dei componenti della Commissione allorquando la Capitaneria di Porto di Cagliari chiese di fornire chiarimenti sui lavori di ripascimento e in particolare, sulla corrispondenza fra le caratteristiche delle sabbie messe in opera durante il ripascimento e le sabbie descritte nello studio approvato dal Ministero dell’Ambiente".

Questi i fatti e le mie perprlessità. Fatti che da qualche anno cominciano a preoccupare. Diciamo dal 2009, quando lo stesso ex presidente della provincia Milia – che nel 2005 fece una campagna elettorale feroce proprio sul disastro del ripascimento del Poetto – ebbe a  riabilitare Sandro Balletto in un convegno promosso dai Riformatori, arrivando a definire come “ingiuste” le critiche nei confronti del suo predecessore. 

Valga come promemoria: Paolo Orrù e tutti i responsabili condannati dalla Corte dei Conti possono essere chiamati, da subito, a rifondere i danni del ripascimento del Poetto non appena sarà pubblicata la sentenza. Stiamo a vedere quanto impiegherà la Provincia di Cagliari a mettere in esecuzione la sentenza. Sono proprio curioso di vedere se i vertici di piazza Palazzo saranno rapidi, almeno quanto dimostrarono di esserlo nel disporre il risarcimento delle spese legali sostenute da Balletto.

 


 
 
 

Cinquanta sfumature per il non voto. Nunc et semper

Post n°1688 pubblicato il 08 Febbraio 2013 da ad_metalla
 

Faccio meglio a dire per chi non voterò. Ora e per sempre.

Non voterò:
1) Coloro che stanno al governo del Paese;
2) Coloro che, sostenendo il governo, non sono riusciti a modificare l’attuale legge elettorale;
3) Coloro che non conosco personalmente;
4) Coloro che si fanno ri-sentire solo in occasione delle elezioni;
5) Coloro che non mantengono gli impegni;
6) Coloro che hanno la memoria corta;
7) Coloro che fanno finta di non conoscerti;
8) Coloro che fanno finta di conoscerti;

9) Coloro che si accompagnano con conclamati malavitosi;
10)  Coloro che predicano bene e razzolano male;
11)  Coloro che hanno il braccino corto;
12)  Coloro che prima i fatti e poi i princìpi;
13)  Coloro che il piede in due staffe;
14)  Coloro che hanno da nascondere qualcosa e che sono ricattabili;
15)  Coloro che hanno una, due, tre, quattro fidanzatine, a seconda delle stagioni;
16)  Coloro che tira più un pelo di fica che un carro di buoi in salita;
17)  Coloro che confondono l’etica con la cotica;
18)  Coloro che la ragione di partito prima di tutto;
19)  Coloro che hanno il cervello annebbiato dall’alcol e per il troppo tirare di naso;
20)  Coloro che divide et impera;
21)  Coloro che improvvisamente spariscono, quando più ne avresti bisogno;
22)  Coloro che si dilettano ad avvelenarti i pozzi;
23)  Coloro che ti fottono il lavoro e manco ringraziano;
24)  Coloro che continuano a perdere l’occasione per stare zitti;
25)  Coloro che il male minore;
26)  Coloro che proprio non riescono a dire: “Ti chiedo scusa, ho sbagliato”;
27)  Coloro che hanno più scheletri in un armadio di quanti se ne possano trovare in un ossario benedettino;
28)  Coloro che ti mettono in bocca le cose più incredibili;
29)  Coloro che non sanno riconoscere e/o gratificare il tuo lavoro;
30)  Coloro che “…parlane col mio segretario particolare”;
31)  Coloro che “…scusa, mi sono dimenticato”;
32)  Coloro che “…il fine giustifica i mezzi”;
33)  Coloro che “…il voto utile”;
34)  Coloro che “…chi te lo fa fare”;
35)  Coloro che “…dai, mi raccomando, poi andiamo a pranzo insieme e ne parliamo”;
36)  Coloro che “…porta pazienza”;
37)  Coloro che “…sei una risorsa”;
38)  Coloro che “…tutto si aggiusta”;
39)  Coloro che “…una soluzione si trova”;
40)  Coloro che “…hai ragione, però cerca di capire”;
41)  Coloro che “…la ruota gira”;
42)  Coloro che “…so che ti stai interessando alla vicenda, posso chiederti di soprassedere?”;
43)  Coloro che “…stai buono e ci ricorderemo di te”;
44)  Coloro che “…il pezzo è buono, ma ragioni di opportunità consigliano d’aspettare tempi migliori”;
45)  Coloro che “…si fa così, tu non capisci un cazzo di comunicazione”;
46)  Coloro che “…e metti la testa a posto”;
47)  Coloro che “…a fra' che te serve?”
48)  Coloro che “…dai, buttami giù due righe”;
49)  Coloro che “…fammi avere il curriculum e magari ci scappa qualcosa”;
50)  Coloro che “…vediamo alla prima occasione”


A questo punto, meglio un salto nel buio con uno sconosciuto che l’abbraccio mortale di chi conosci fin troppo bene.

 
 
 

S'ode a destra uno squillo di tromba: “Becero frociame!”

“Chiunque accetti di assumere un mandato politico deve essere consapevole della misura e della sobrietà, della disciplina e dell’onore che esso comporta, come anche la nostra Costituzione ricorda”. Sono parole di Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza Episcopale Italiana, sulle quali difficilmente non si potrebbe  che convenire. Altrettanto su quelle usate, più di recente, da Michele Piras (coordinatore di Sinistra, ecologia e libertà) nello stigmatizzare le affermazioni omofobe su facebook dell'addetto stampa del gruppo Pdl nel Consiglio regionale della Sardegna, Paolo Trudu. Dice Piras: “L'omofobia è un cancro della nostra società, che va contrastato sul piano culturale e legislativo, normando la materia in maniera appropriata: proviamo un senso profondo di nausea per una persona così volgare, omofoba e triste”.

La condanna delle espressioni utilizzate da Trudu è praticamente unanime, lo stesso capogruppo regionale del Pdl, Pietro Pittalis, ne ha preso le distanze invitando  il giornalista a presentare le scuse al leader di Sel Nichi Vendola. E le scuse sono infatti arrivate, oggi.

Caso chiuso? In parte. La vicenda ha richiamato alla mia memoria un’altra performance non proprio edificante, certo più lontana nel tempo, ma sicuramente sfuggita all'attenzione dei media.

La ribalta è sempre la stessa: il social network più frequentato del pianeta, Facebook. In questo caso cambiano gli attori della scena, che sono più conosciuti grazie alla loro presenza nelle istituzioni. Il primo è Antonino Dessì, Capo di Gabinetto dell’assessore dell'Igiene, sanità e assistenza sociale della Regione Sardegna, il secondo è Ignazio Tolu, assessore provinciale all’ambiente in quota Sel. Lo scambio di carinerie, che risale al 2011, torna ora d'attualità non solo per il caso Trudu, ma soprattutto per l'armamentario inequivocabilmente sessista utilizzato dai due.

Ora, come si sa, il sessismo, al pari dell’omofobia, è comunemente considerato una forma di discriminazione basata sul genere sessuale, un atteggiamento che solitamente si manifesta nell’affermare la presunta superiorità di un genere rispetto all'altro, cui spesso arbitrariamente, a seconda dei casi, si assegnano  qualità negative o positive. I due esponenti politici, quindi, si esibiscono su Facebook con post liberamente visibili ed un repertorio non proprio ammirevole. Che tra l’altro tira in ballo Vendola, gli operai dell’antinsetti ed anche gli stradoneri della provincia.

Questo il dialogo:

Antonino Dessì: Anche Farfallina ha messo i carciofi freschi…e una 0,40 perommini, io più trasgressivo…latina di coca zero

Ignazio Tolu:  tottusu de destra e tottusu caghinerisi, gi sesisi a frorisi. : -)
[tutti di destra e tutti omosessuali, già siete a "fiori"]

Antonino Dessì
:  la ghi s'amigu/a de Vendola sesi tui.
[guarda che l'amico/a di Vendola sei tu]

Ignazio Tolu: assumuncu issu du narara e nn dari mai cuau, destra  ipocrita, si praxiri su trattallu e nn mucciaisi.
[almeno lui lo dice e non l'ha mai nascosto, destra ipocrita, vi piace il "batacchio" - (inteso come "pene") - e state zitti]

Antonino Dessì:  viziosa tui muccias invecis, e scarraffias su muru puru e inzunchias :-)
[stai zitta tu, viziosa, e gratta pure il muro senza lamentarti]

Ignazio Tolu: tui bruscia mala, chi parasa finanza is origasa, figurari is trempasa de palasa.
[sei una strega cattiva, che mette anche le orecchie, figuriamoci le chiappe]

Antonino Dessì:  ammore perchè mi tratti così? adesso che sei in provincia tutti gli stradoneri ti stai passando...viziosa.
[stradoneri: manutentori di strade]

Ignazio Tolu: ehia tesoro anche tutti gli operai dell’antinsetti…ohhia [...]

Si dirà: stavano scherzando. Si aggiungerà: ognuno si rappresenta come meglio crede. Si concluderà: chi se ne frega, avranno fatto il militare a Cuneo! No, niente di più sbagliato. E per due motivi facilmente comprensibili.

Intanto perché dalla conversazione, al di là del tono amichevole, viene fuori una presunta superiorità di genere. O per meglio dire un insieme di pregiudizi, tra frizzi e lazzi, sull’omosessualità. Poi perché i due politici potranno anche invocare tutte le attenuanti del caso, ma non c’è alcuna giustificazione all’espressione celodurista rappresentata con un frasario volgare e sessista. E allora, per dirla con Bagnasco: esiste un limite all’indecenza? I due esponenti politici, cui la sobrietà ha fatto cilecca, si rendono conto che spesso la discriminazione di genere si alimenta e cresce in ragione di simili battutacce? Dagli uomini delle istituzioni, tanto più se si manifestano su Facebook, non sarebbe troppo esigere un comportamento più consono, meno triviale e assolutamente non sessista.

 


 
 
 

Capellacci e Soru i più assenteisti. Onorevoli "latitanti", la classifica 2012

Post n°1686 pubblicato il 16 Gennaio 2013 da ad_metalla
 

Questo articolo è stato pubblicato quest'oggi su Sardia Post, buona lettura!


di Massimo Manca

Il presidente Ugo Cappellacci e Renato Soru sono ai primi posti nella classifica degli assenti dalle votazioni in Consiglio regionale. I dati definitivi evidenziano performance non proprio lusinghiere: entrambi hanno collezionato 348 assenze durante le 391 votazioni tenutesi in Consiglio nel 2012. I due consiglieri si sono poi “distinti” anche in altre classifiche, marcando una latitanza dagli scranni consiliari a dir poco seriale.

Così, se Cappellacci ha partecipato a sole 27 sedute sulle 87 complessive, Soru ha fatto un poco meglio con le sue 30. Per quanto invece riguarda le partecipazioni durante la fase di voto, Cappellacci batte Soru 43 a 37. Più volte polemico con la presidenza dell’aula, a cui rimproverava la ricorrente assenza di Cappellacci durante i lavori del Consiglio, Soru è già finito sei mesi fa sul banco degli accusati per le troppe assenze, durante una rovente riunione del gruppo Pd. Tuttavia, il richiamo all’ordine di Soru da parte del suo gruppo sembra non aver sortito effetti.

Peraltro, l’ex governatore, a differenza di Cappellacci, non può invocare come giustificazione gli impegni di rappresentanza della Regione fuori dal Consiglio. I due primatisti di assenteismo sono però in buona compagnia: l’assessore Mario Floris (Gruppo misto) si è classificato terzo per disimpegno delle sedute d’aula e quarto per assenze durante la fase di voto. Per lui, quindi, un “lusinghiero” –223 tutto da incorniciare, con la consapevolezza che si può sempre fare peggio.

Più giustificate da ragioni di salute sono le assenze dalle votazioni del consigliere Domenico Gallus (Pdl, 240), mentre Radhouan Ben Amara (Gruppo misto) si distingue come evergreen della latitanza: dalle sedute (49 su 87) e dalle votazioni, dove si piazza al quinto posto con 201 votazioni su 391. In posizioni di rincalzo, ma sempre al top delle classiche, troviamo altri 4 assessori: Sergio Milia (Udc, 206 assenze in fase di votazione), Simona De Francisci (Pdl, 197), Alessandra Zedda (Pdl, 177) e Christian Solinas (Psd’Az, 167). Non meglio ha fatto il consigliere del Pd Marco Meloni.

Le assenze di Meloni non avrebbero potuto giustificare una sua riproposizione in Consiglio regionale, però sono valse la candidatura al Parlamento nel collegio unico della Liguria: nessuno potrà rimproverargli la scarsa frequentazione del consiglio regionale ligure. Per lui un settimo posto tra i più assenteisti d’aula ed un ottavo piazzamento per le assenze al momento del voto.

Nella Top 12 degli assenteisti troviamo anche Paolo Terzo Sanna (Pdl), Matteo Sanna (Udc), Carlo Sechi (Gruppo misto) e Mario Bruno (Pd), per tutti gli altri vi rimandiamo alla tabella riepilogativa.

Escludendo il centrosinistra rappresentato da Soru, Ben Amara, Meloni e Bruno (4 su 12), non si può quindi che tributare il vertice del palmares delle assenze al centrodestra, o per meglio dire a buona parte della squadra di governo della Regione, cosa questa che dovrebbe fare riflettere sull’opportunità di continuare a nominare i consiglieri nell’esecutivo regionale.

Veniamo adesso alle note positive. In testa alle migliori 12 performance di partecipazione alle sedute del Consiglio e alla classifica dei consiglieri che hanno votato il maggior numero di provvedimenti, troviamo sempre lui, Giulio Steri (Udc), che si conferma indiscusso campione. Steri ha preso parte a 87 sedute su 87, partecipando a 389 votazioni su 391, un record assoluto che andrebbe quanto meno premiato, se non con un monumento almeno con una medaglietta commemorativa.

Tra le 87 e le 85 sedute d’aula cui si è garantita presenza troviamo: Sisinnio Piras (Pdl), Gianvalerio Sanna (Pd), Tarcisio Agus (Pd), Daniele Cocco (Idv), Teodoro Rodin (Pdl), Felice Contu (Udc), Luigi Lotto (Pd), Antonio Solinas (Pd), Michelina Lunesu (Pdl), Giuseppe Cuccu (Pd) e Mario Diana (Sardegna è già domani). Tornando sulle migliori performance di partecipazione al voto, la seconda piazza è stata conquistata da Daniele Cocco (Idv, 387), terzo, invece, Carlo Sanjust (Pdl, 380). A seguire i consiglieri Rodin (Pdl), Lunesu (Pdl), Murgioni (Pdl), Greco (Pdl), Piras (Pdl), Contu F. (Udc), Diana G. (Pd), Sanna G. (Pd), Locci (Pdl). Qui il rapporto di merito si ribalta: 9 a 3 per il centrodestra.

Una nota a parte meritano le altre tre tabelle allegate al report 2012. Sono quelle dei “congedi/missioni”, delle “assenze non derivanti da congedo” e quella delle “assenze politiche/missioni”. Sull’ultima tabella basti riferire che ai vertici si trovano per lo più amministratori di enti locali, evidentemente assenti per impegni nel proprio territorio. Si va dalle 33 assenze di Francesca Barracciu (Pd) – prima in classifica – alle 29 di Claudia Zuncheddu (Gruppo misto). Le altre due classifiche sono più interessanti, certamente più significative per le tasche dei consiglieri regionali.

Iniziando da quella dei congedi/missioni, abbiamo primo in classifica il sempiterno Radhouan Ben Amara (Gruppo misto, 36), seguito da Paolo Terzo Sanna (Pdl, 25) e Gian Franco Bardanzellu (Pdl, 16), poi tutti gli altri: Meloni F. (Riformatori), Petrini (Pdl), Pitea (Udc), Meloni M. (Pd); Sechi (Gruppo misto), Floris R. (Pdl), Planetta (Psd’Az); Sanna M. (Udc) e Cuccureddu (Gruppo misto).

Dulcis in fundo le assenze non derivanti da congedo. Qui il cerchio si chiude per ritornare ai tre moschettieri dell’assenteismo d’assalto: Cappellacci, Soru e Floris. Il primo rimedia 60 assenze, il secondo 57 e il terzo 39. A seguire gli altri che potete leggere in tabella. Questi i numeri del 2012, della presenza fisica, in aula, dei nostri consiglieri regionali. Potrebbero essere giocati al lotto, e forse con maggiore speranza di vincere rispetto all’affermarsi concreto di quella proposta che da tempo vorrebbe rapportare gli emolumenti dei consiglieri regionali alle presenze in aula. Chissà.

Scarica la tabella riepilogativa

Scarica la tabella dei Top 12

 
 
 

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