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Bisogno di “PRESENZA” (3)  Mi  viene in mente quella storia circa la grande santa di Avila, che nella notte di Natale in un attacco Mistico, si reca in cappella dove era deposta in una cesta-culla il “Bambino-Gesù”. Lo prende tra le braccia e comincia folle di gioia a danzare coccolando il suo pargolo. Non sono capace di simili gesti alla Santa Teresa. Ma di certo, oggi quante volte mi sono ritrovato a fischiettare di gioia nenie per bambini come se Lui fosse presente. I miei profondi pensieri filosofici su Dio vanno a materializzarsi in quella “Sorpresa” che Dio ci ha fatto nel venirci a far visita. Visita prolungata, con tutti i tempi, gli intoppi,  le parole, i silenzi, gli incontri, e il Gran Finale che la Sua Presenza ha comportato e comporta.  Per questo sento che il Natale non finisce oggi. E’ solo l’inizio di una avventura, di una compagnia, che aiuta me ad essere presente, sempre e con tutti. Magari imparando a dare più spazio a Lui nelle mie parole, negli incontri, nelle relazioni. Questo lo han capito prima e più di me mia mamma e mio papà (da loro ho imparato) e per questo sono stati sempre contenti di vedermi e partire e tornare, sapevano che ne loro ne io saremmo mai rimasti soli.    "Io sarò con voi fino alla fine dei secoli"