Creato da: conte.oliver1 il 14/04/2008
notizie, novità, curiosità e speranze provenienti dal continente da cui ha avuto origine la razza umana

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africa by brett murray

san sebastiano d'africa?

 

 

Questo spirutal sudafricano e questa bellissime immagini come contraltare alle brutture di alcuni post sul Sud Africa, e anche come preghiera.

Non parte da solo, bisogna schiacciarci sopra.

 
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Parliamo d'Africa

In questo spazio inserisco, man mano che li trovo, siti e blog che parlano di Africa.

Più giù ci sono gli  ultimi articoli di alcuni di loro, quelli che frequento di pù.

I titoli, grazie ai potenti mezzi di Libero, vengono aggiornati automaticamente. Per leggerli basta cliccarci su.

http://marianna06.blog.lastampa.it/il_mio_weblog/

http://africa.blog.ilsole24ore.com/

 http://www.inafrica.it/africando/link/blog.php

http://agoafricanblog.blogspot.com/

Questo invece è un meraviglioso sito italiano di musica africana, davvero bello.

http://www.tpafrica.it/

 

 

ritmi ed armonie a sud del Sahara

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JAMBO AFRICA

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SECONDO PROTOCOLLO

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AFRICA BLOG

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Ultimi commenti

SALUTI DA PARTE MIA: ANTONY, SENIOR CONSULTANT DI GOLDMAN...
Inviato da: ANTONY-GOLDMAN SACHS
il 04/03/2018 alle 21:56
 
articolo veramente ben scritto. I miei complimenti da lumaca
Inviato da: diletta.castelli
il 23/10/2016 alle 12:17
 
:-) grazie
Inviato da: conte.oliver1
il 03/04/2014 alle 23:05
 
articolo molto bello
Inviato da: flappy bird
il 21/03/2014 alle 21:52
 
Caspita che errore!!! Il problema è che non si trova nulla,...
Inviato da: conte.oliver1
il 02/04/2011 alle 19:58
 
 

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Musica africana

                                 Ismaël Lo - Dabah

                                  ISMAEL LO

 

Darfur

 

"E venne il giorno" di P. Lumumba

«E venne il giorno in cui comparve il bianco Fu più astuto e cattivo di ogni morte, barattò il tuo oro con uno specchietto, una collana, ninnoli, e corruppe con l'alcool i figli dei fratelli tuoi e cacciò in prigione i tuoi bimbi. Allora tuonò il tam-tam per i villaggi e gli uomini seppero che salpava una nave straniera per lidi lontani là dove il cotone è un dio, e il dollaro è imperatore
 

RADIO DES MILLES COLLINES

Radio delle mille colline, che bel nome per una radio, vero? Molto meno bello però il modo in cui è stata ribattezzata: “La voce del diavolo” . Più brutto sì, ma purtroppo molto più vicino al vero, come altro potrebbe chiamarsi la radio che durante il genocidio in Ruanda continuava a istigare la popolazione Hutu all’omicidio, al massacro, a riempire di corpi gli scavi ancora non completamente pieni, e non si limitava a questo: trasmetteva elenchi dei nemici da sterminare, non solo Tutsi ma anche Hutu moderati, che rifiutandosi di partecipare alle stragi diventavano nemici da sterminare anche loro, segnalava i rifugi dove poterli scovare e uccidere. La radio del diavolo cominciò questa campagna di odio diversi mesi prima dell’inizio del genocidio. No!!! Non si è trattato di pura follia, ma di lucido, agghiacciante e premeditato piano di sterminio, uno dei tanti del secolo appena concluso.
 

ES TU TUTSI?

raciste rwandais hutu tutsi
 
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Ismael Lo - Baykat

Ismael Lo - Baykat
 

 

 
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STANNO TUTTI BENE......

Post n°51 pubblicato il 23 Aprile 2010 da conte.oliver1
 

Medici Senza Frontiere  ha lanciato in questi giorni sul suo sito una sfida che un blog sull'Africa non può non raccogliere.

Presentando, come da 11 anni a questa parte,  il rapporto annuale sulle crisi dimenticate del 2009,  M.S.F. Italia ha invitato tutti coloro che hanno un profilo su facebook ad "adottare" una crisi. A scegliere cioè una delle dieci crisi presentate e creare un collegamento sulla propria scheda, partendo dal principio che se non si parla di un problema, il problema è come se non esistesse, i politici non saranno incoraggiati ad affrontarlo, ad investire risorse, a discuterne con altri politici (a metterlo in agenda, dicono quelli che parlano bene). E allora parliamone.

Questo è  il link per collegarsi e leggere  l'intero rapporto.

http://www.crisidimenticate.it/wp-content/files_flutter/1271848656Rapporto_crisi–dimenticate.pdf

E chiediamoci anche perchè queste crisi non riescono a raggiungere le nostre case, le pagine dei giornali, le redazioni dei telegiornali. Molto interessante in questo senso è lo studio condotto dall'l'Università di Pavia in collaborazione con MSF su come i telegiornali italiani si occupano delle crisi internazionali. Una serie dettagliata di grafici mostra come, pur dando al termine "notizie di crisi" un significato molto ampio, che comprende anche tutte quelle notizie che non riguardano direttamente l'emergenza umanitaria (ad esempio le elezioni in Afghanistan, le dichiarazioni del Papa, i contrasti politici interni sull'intervento militare italiano ecc), lo spazio offerto dai telegionali a questi eventi nel 2009  è stato del 6 per cento.  In questo misero 6 per cento fanno la parte del leone solo due o tre delle gradi crisi umanitarie, sulla base di due ferree leggi dell'informazione: la prima è  la TENDENZA CATASTROFISTA secondo la quale l'evento drammatico deve essere intenso, rapido, rompere la routine, deve insomma iniziare e finire, come un terremoto, una bomba, un attacco suicida.

La seconda che Serge Halimi, direttore di Le Monde Diplomatique, chiama la PREVALENZA DELL'OMBELICO, fotografa la tendenza  dei media a restringere i loro orizzonti informativi in direzione di una loro progressiva provincializzazione". Alla faccia della globalizzazione. In parole povere si parla di Afghanistan perchè ci sono i nostri soldati (o i nostri medici) 1632 notizie in un anno,  si parla molto di  medio oriente 1270, si parla di Somalia, 293 notizie, ma soltanto quando i pirati somali rapiscono uomini o navi italiane, come se fosse una crisi marinara,  o per commemorare Ilaria Alpi, non si parla quasi affatto di Congo, (9 notizie in un anno)  perchè, pur essendo sempre stata inserita, in tutti i rapporti annuali di MSF,  tra le prime dieci crisi più gravi del pianeta, in questo paese non ci sono militari nostri, la crisi avanza costante con morti e sfollati continui che non presentano picchi, per cui i telegiornali si permettono di ignorarla del tutto, come se non esistesse.

Parafrasando Tornatore si può dire: "in Congo? Stanno tutti bene". Ancora peggio va con le  malattie tropicali, che mettono a rischio la vita di 400 milioni di persone (QUATTROCENTOMILIONI!!!!!!) e che non sono mai state oggetto di notizia di telegiornale in tutto il 2009, a fronte di uno strombazzamento irritante sui pericoli di influenze suine, aviarie e cazzate varie.  Imbarazzanti  i confronti  tra lo spazio dato alle crisi umanitarie  e quello ad altre notizie specifiche :  Briatore, Carla Bruni, Paris Hilton  o il caldo in estate ( che notizia!!!).

 
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