Brevi dall'Africa

ZIMBABWE


Ex Rodhesia, indipendente dal 1969,  anno in cui Ian Smith (si capisce dal nome che non è negro? Penso di si) proclama la nascita del nuovo stato libero dello Zimbabwe. E che ti fa questo bel tipino nel paese appena liberato dai colonizzatori inglesi? Ma ti instaura un regime di apartheid sul modello di quello sudafricano.
Bisogna arrivare al 1980 perchè Smith venga sconfitto, alle elezioni vinte dal partito Zanu-Pf (Zimbabwe Africa National Union- Patriotic Front), seguono speranze, promesse, sogni, tutti legati ad un uomo, il leader dello Zanu-Pf che raggiunge la ribalta internazionale, diventa il simbolo del riscatto dei neri contro la prepotenza e l'invadenza bianca. Questo eroe della liberazione degli africani, questa specie di Mandela dello Zimbabwe, si chiama Robert Mugabe.
 Come odora di bestemmia adesso questo paragone! Mugabe si impossessa del paese, ne fa un sua proprietà, sua e della sua famiglia I primi anni sembrano promettenti, provvede a migliorare la condizione della popolazione nera, combatte l’analfabetismo, migliorando enormemente la pubblica istruzione e varie riforme economiche. Poi cominciano i guai: enorme aumento delle spese militari, persecuzione degli omosessuali e tante altre belle cose. Le organizzazioni internazionali lo accusano di torturare degli avversari politici, violenze, furti e truffe nella gestione degli aiuti internazionali, pedofilia, insomma non si fa mancare nulla il nostro buon Robert. Con tutto questo, anche grazie a brogli elettorali, riesce a conservare il potere per 29 anni, fino a …fino a qualche giorno fa!!! Alle elezioni del 29 marzo 2008 viene sconfitto da Morgan Tsvangirai, del Mdc (Moviment for Democratic Change). Il partito dell’ex presidente adesso dovrebbe avere 94 seggi mentre l'MDC se ne assicura 105, gli altri 9 vanno ad un partito che si è staccato dall’Mdc, ed 1 ad un partitino indipendente. resta ancora un seggio da assegnare. Cambiamento? Non si sa ancora, Mugabe protesta chiedendo che si vada al ballottaggio, nonostante gli osservatori neutrali parlino di suoi brogli senza i quali la sua sconfitta sarebbe stata ancora più netta. A salvare il partito di opposizione è stata una legge imposta dal Sud Africa che imponeva la fotografia di tutti i risultati seggio per seggio. Dalla conta dei voti così fotografati emerge infatti la vittoria, anche se risicata, del Mdc, in percentuale 50,3% contro il 43,8 del vecchio presidente. Per evitare il ballottaggio bisognava superare il 50%, dopo una settimana dal voto non si hanno ancora i risultati ufficiali. I militari sono inquieti, potrebbe scoppiare un ennesima guerra civile. Speriamo proprio di no! Lo so, sono un ingenuo….ma io spero nel nuovo, spero in MORGAN TSVANGIRAI, nuovo presidente dello Zimbabwe? Lo sapremo tra qualche giorno.