Brevi dall'Africa

LAURENT NKUNDA BATWARE


 
E’ sicuramente una delle figure emergenti più importanti ed inquietanti del continente,  il protagonista della guerra che insanguina in questi giorni il Kivu. Nasce nel Kivu il due febbraio del 1967, per cui deve ancora fare 42 anni, praticamente un bimbo. Appartiene alla famiglia dei tutsi,  è sposato, padre di 4 figli, ha studiato psicologia all’università ed è un sedicente cristiano pentecostale,  insieme agli immancabili occhiali da sole e  mimetica porta sempre una spilla con scritto “ribelli per Cristo”.   Sembra si sia vantato di ricevere aiuti e sostegno dalla chiesa Avventista del settimo giorno. Nel 1993 entra nell’esercito regolare Congolese  dove realizza una carriera travolgente che lo porterà, in soli 11 anni al grado di Generale. Nel 1994  entra a far parte del Fronte Patriottico, il movimento di ribelli  Tutsi che combatte dall’esilio contro gli hutu del Rwanda. Il nostro generale è tra coloro che nel luglio del 94 entrarono nella capitale ruandese, dopo aver sconfitto l’esercito Hutu, mettendo fine al genocidio.  Torna quindi nell’esercito regolare congolese, ma nel 98  cominicia la sua attività  tra le file dell’ RCD-Goma,  un gruppo di ribelli che, con l’appoggio di Ruanda e Uganda, si oppone al presidente del Congo  Kigali.  Nel 2002 un episodio cruento, per il quale sarà accusato di strage,  lo vede protagonista. Il suo gruppo infatti è accusato della morte di più di 160 persone a Kisangani soffocando un tentativo di rivolta. Dopo la fine della prima guerra del Congo, nel 2003 Nkunda rientra nell’esercito regolare congolese, dove un anno dopo viene promosso generale, ma si rifiuta di rientrare a Kinshasa, e,  a capo di poche centinaia di soldati, si ritira nelle foreste del nord del Kivu, che diventa il suo campo di battaglia. Nell’Agosto del 2005 Nkunda entra in guerra contro il Congo,  a fianco delle altre nazioni. Successivamente, in Kivu,  fonda un’organizzazione politica chiamata Congresso Nazionale per la Difesa del Popolo. Attualmente  Sono fiorite molte leggende intorno a questo stravagante personaggio. Qualcuno dice che si tratta di un pazzo sanguinario, che dopo aver ucciso i propri  nemici gli strappa il pene e se lo appende  alla  cintura. Molto più concretamente Amnesty International invece lo accusa di reculutare ed utilizzare bambini soldato. Lui respinge tutte le accuse dichiarandosi un fervido cristiano, nemico del corrotto governo congolese, e che il suo obbiettivo è di liberare i Tutsi dall’oppressione degli Hutu e impedire che le ricchezze del  Congo vengano svenduto ai cinesi. Recentemente infatti è stato stipulato un accordo tra il presidente Kabila  e la Cina, in base al quale i cinesi si impegnano a costruire infrastrutture in Congo in cambio dello sfruttamento del sottosuolo. Nkunda sostiene che in realtà le strade e le ferrovie costruite dai cinesi non servirebbero al popolo ma solo agli stessi cinesi per raggiungere il fiume Congo dalle miniere e  portarsi via  i minerali estratti dal sottosuolo.  Scuole e ospedali invece sono sicuramente una gran bella cosa, ma senza libri, insegnanti, medici e medicine, non servirebbero assolutamente a nulla.  Inutile costruire cattedrali che non potranno funzionare. L'accordo ha contribuito a scatenare gli scontri che stanno insanguinando il Kivu, Nkunda è ormai deciso a raggiungere con il suo esercito la capitale Kinshasa rovesciando quello che lui giudica un dittatore figlio di dittatore, l'attuale presidente Joseph Kabila, che però, dopo essere succeduto al padre con la forza, è stato regolarmente eletto nelle elsezioni presidenziali del 30 luglio 2006, ma questa è un'altra storia e un altro post.