Brevi dall'Africa

GLI ASHANTI E KOFI BUSIA (Ghana, parte seconda)


 Gli Ashanti, discendenti del mitico impero, rappresentano sicuramente la tribù più numerosa ed influente del Ghana.  Essi non si  riconobbero mai nella leadership di Nkrumah  e facevano capo a Kofi Busia,  membro della casa reale di un sottogruppo della grande tribù,  uomo di grande cultura che, dopo essersi laureato a Oxford, fu il  primo africano a ricoprire una cattedra di professore universitario nell’Università del Ghana. 
Busia   si  batteva per il federalismo che avrebbe assicurato più spazio alle varie reltà locali (un Bossi nero e colto? Noooo!!!);  fortemente  contrario al socialismo di stampo nazionalista  del partito di Nkrumah,  apparteneva invece  ad una tradizione politica liberale,  auspicava  una politica economica più rigorosa.  Fondò un nuovo partito  che si scontrò spesso con il CPP, ma perse le elezioni del 57 e, quando Nkruma cominciò a fare arrestare i suoi avversari politici,   Busia dovette  lasciare il Ghana di nascosto (sembra sia stato  avvertito addirittura da un ministro di Nkruma,  della tribù Ashanti)  e si rifugiò in Olanda, dove riprese la sua attività di professore universitario.Dopo il colpo di stato del 1966 Busia rientrò in patria.  Dovettero passare però tre anni dal golpe militare del 1966 per poter andare al voto (seconda repubblica). Le elezioni furono vinte dal Progress Party,   il capo del governo diventò proprio Busia, mentre la presidenza andò a Edward Akufo Addo, uno dei Big Six. Pur se armato di buona volontà  però il nuovo governo  non ottenne grandi risultati, portò avanti una politica di svalutazione della moneta e di espulsione forzata soprattutto di nigeriani, ma … zacchete! il 13/01/1972  arriva  un secondo colpo di stato militare:  approfittando di un viaggio in Inghilterra del presidente del consiglio, un colonnello,  Ignazio Kutu Acheampong  prende il potere ad Accra. Il vecchio professore muore per una malattia al cuore qualche anno dopo   nel suo esilio in Inghilterra, dove aveva ricominciato ad insegnare. L'efficacia del suo governo è discussa, forse era più bravo come studioso che come politico, resta comunque sicuramente un punto di riferimento politico per il Ghana e non solo. Sul periodo coloniale, disse “La schiavitù fisica è tragica, ma la schiavitù mentale e spirituale, che spinge le persone a disprezzare la propria cultura è molto peggio perché fa perdere il rispetto e la fede in se stessi.”