Brevi dall'Africa

Sudate elezioni


24 anni!24 anni fa io ero uno studente universitario sbarbatello (ehn, studente non più ma sbarbatello lo sono ancora), in Italia impazzava il primo governo Craxi mentre un imprenditore milanese, tale  Silvio Berlusconi, comprava il Milan. In una sconosciuta cittadina russa (ora ucraina), chiamata Chernobyl,   scoppiava un reattore nucleare. In Messico, Maradona segnava uno dei più bei gol di tutti i tempi contro l'Inghilterra e Rita Levi Montalcini veniva insignita del Nobel per la medicinaMentre succedeva tutto questo, nel paese più grande dell'Africa, il Sudan, si andava a votare.Embè? (si scrive così embè? asp che guardo.....)Embè? (Zingarelli ha detto sì!) Ebbene, da quel giorno  di 24 anni fa ad oggi  i sudanesi non sono stati più disturbati da nessun impegno elettorale! Dopo qualche anno Omar al-Bashir con un colpo di stato ha deposto il governo che aveva vinto le elezioni ed ha continuato a governare fino ad oggi, nonostante una condanna per genocidio del tribunale penale internazionale. Dal 1986 la situazione in Sudan si è congelata (fosse successo qui avremmo ancora Bettino....). Niente più elezioni insomma.Fino a qualche giorno fa, quando, numerosissimi al nord, meno al sud, si sono sobbarcati  chilometri di strada a piedi e file interminabili file  per poter esercitare il proprio diritto, per mettere un pezzo di carta con una crocetta sopra dentro  un urna.Detta così sembra piuttosto semplice, in realtà è stata una cosa complicatissima! Si votava contemporaneamente per le presidenziali, le  legislative, le statali, le amministrative regionali, locali e chissà che altro. Dodici schede a testa, tra cui una per scegliere le rapresentanti donne, che devono essere almeno il 25 per ento degli eletti.  Insomma, a causa delle tante schede, della ressa, dell'apertura ritardata dei seggi, e qualche altro problema legato alla disabitudine al voto (dopo 24 anni si saranno anchilosate anche le matite) la cosa è stata tanto complicata che perfino Salva Kiir, candidato e quasi sicuro vincitore alle presidenziali del Sudan del sud, ha dovuto fare una fila di 20 minuti, e finalmente tra ali di folla e flash dei fotografi è arrivato alla cabina elettorale,  ha votato...ed ha infilato la scheda in un'urna sbagliata!!! Un figurone insomma.Il voto è avvenuto sotto il controllo della commissione Carter, presieduta proprio da lui, sì, il vecchio Jimmy Carter, quello delle noccioline.Lo spoglio è ancora in corso ma il nome del futuro presidente già si sa. Ovviamente sarà ancora il pluricondannato Omar al Bashir, anche per mancanza di avversari, visto che i due più accreditati rivali non si sono presentati perchè subodoravano brogli.C'è interesse invece per il risultato delle altre undici urne, in particolare per come si comporterà il sud, atteso a gennaio del prossimo anno ad un altro appuntamento elettorale, ancora più storico e ancora più atteso: il referendum per decidere la secessione o meno del Sud del Sudan cattolico, nero e pieno di petrolio, dal resto del paese, mussulmano e arabo.Staremo a vedere, e speriamo bene. Come sempre