Brevi dall'Africa

RISULATI SUDATI


Ed eccomi di nuovo qui, dopo una breve pausa per problemi tecnici.A proposito: un minuto di raccoglimento per contemplare la scomparsa del  mio vecchio pc.Vecchio poi per modo di dire, aveva appena compiuto tre anni.Cavolo! 1500 euro per tre anni, 500 euro l'anno, a ricomprarlo adesso ce ne vorrebbero 600 e per aggiustarlo 450.Perchè a stare a quanto mi ha detto il mio fornitore, la HP segue questa politica per la manutenzione dei portatili non in garanzia: un forfet  di 450 euro, solo per aprirli e poi quello  che trova trova. Se ti piace, bene, se non ti piace, lo butti e te ne compri un altro! E brava l'HP!  Comunque sia, bando alle tristezze. Ci sono i  sudati risultati delle sudate elezioni in Sudan.Ovviamente non ci sono sorprese, tutto secondo previsioni, ha vinto Omar al Bashir, che si conferma presidente e quindi  continuerà a governare il paese in questo palazzetto qui sotto.La sorpresina potrebbe essere che non ha avuto una maggioranza bulgara, avendo ricevuto "solo" il 68,24% dei voti.Secondo si è piazzato Yasir Arman, del Splm, il partito per l'indipendenza del Sudan del sud. E questo spiega il suo 21 per cento, visto che gli elettori del sud sono circa il 25 - 26 per cento rispetto a quelli del nord e non votano certo per Bashir. Di plebiscito invece si può parlare per le elezioni del Presidente del Sud Sudan. Ha stravinto Salva Kiir (Splm)  con il 92,99%. E pensare che manca il suo voto, visto che ha infilato la scheda in un urna sbagliata. Peccato, chissà se con quella scheda in più avrebbe fatto cifra tonda.Secondo è arrivato Lam Akol, di un partito figlio del Splm con il 7%.Inutile dire che le elezioni sono state falcidiate da brogli, tanto che la commissione Carter le ha dichiarate fasulle, truccate,  una bufala che serviva a Bashir per ottenere un "mandato" elettorale nazionale che potesse contrastare il "mandato" di cattura internazionale  pendente sulla sua testa. Insomma, tutta una questione di mandati a  Bashir:  e allora  mandatelo una buona volta!  Non dico dove.Archiviata questa farsa si comincia a pensare al nuovo appuntamento elettorale, molto più delicato, quello del 2011, quando i sudanesi del sud dovranno pronunciarsi sulla propria indipendenza. Come deciso dall'accordo di pace del 2005 che pose fine alla guerra tra nord e sud. In quella occasione, Bashir per il nord e John Garang per il sud, stabilirono un governo di compromesso con Bashir presidente ed Garang vice  fissando anche  i due appuntamenti elettorali, quello appena conclusosi e l'altro del 2011.Pochi mesi dopo l'accordo Garang morì in un misterioso incidente aereo. Tantissimi i misteriosi incidenti aerei che coinvolgono politici africani. Quasi quanto i suicidi di mani pulite o le pallottole vaganti dei mafiosi.....bah, paese che vai, incidente che trovi. Da quel momento Kiir prese il posto di Garang e si trova adesso a gestire questo complicatissimo momento.Sì, nere  nubi  pesano su questo referendum. Ad esempio, gli osservatori internazionali non credono che Bashir sia rassegnato a perdere il sud del paese e giurano che farà di tutto per impedire il voto, o per truccarlo (penso sia più fattibile la prima della seconda ipotesi).Poi ci sono i cari vicini, che si leccano i baffi pensando al grasso (di petrolio) agnellino neonato che si verrebbero a trovare accanto. Parlo di Kenia, Etiopia, Congo, Uganda, Centrafrica....tutti vicini molto raccomandabili,  insomma. Un po' come avere un villino nel Bronx.Infine, ma prima di tutto, c'è la delicatissima questione dei confini, non ancora chiarita. Ci sono due regioni, gli Abyei e i monti Nuba   che sarebbero a maggioranza mussulmana per cui Bashir li considera suoi,  ma  hanno combattutto la guerra contro Khartoum a fianco dei cristiani del sud, ed erano convinti di essersi conquistati la libertà. Chi glielo spiega che dovranno tornare sotto Bashir? Del resto è vero che sono mussulmani, ma sono neri, non arabi come quelli del nord, e  convivono tranquillamente da sempre con cristiani ed animisti, non accetterebbero mai la sharia imposta da Khartoum. Negli ultimi tempi  circolano voci che questi luoghi si stiano rapidamente riempiendo di armi; inoltre vi sono  pastori nomadi arabi che scorazzano in cerca di verdi pascoli e si macchiano di episodi di violenza ai danni della popolazione residente.Ah, nemmeno a dirlo, entrambe le regioni galleggiano sul  petrolio.Una nuova Darfur?Iddio non voglia.Staremo a vedere e speriamo bene, come al solito.