AMORE UNIVERSALE

Testamento biologico


Paolo Ravasin malato di Sla legge il suo testamento: " Se peggioro staccate la spina". Un testamento biologico in video, per rifiutare le cure invasive e affermare, ancora una volta, il diritto a morire. E' quello fatto da un malato trevigiano affetto da sclerosi laterale amiotrofica (Sla). L'uomo, Paolo Ravasin 48 anni, immobilizzato da tempo in un letto di una casa di cura a Monastier, ha voluto evitare che il suo potesse diventare un nuovo caso Welby, o Eluana Englaro. Così ha ribadito ancora una volta cosa vuole che si faccia in caso di peggioramento. Lo ha fatto davanti ad una telecamera, nel pieno possesso delle proprie facoltà.  Nel caso le sue condizioni peggiorassero da non consentirli più di nutrirsi ha scelto di rifiutare l'accanimento terapeutico.L'uomo ha registrato dal letto in cui è immobile il filmato che ora sarà inserito nel sito dell'associazione "Luca Coscioni". Nel video si ascoltano le volontà dell'uomo sul trattamento medico da rispettare in caso di peggioramento delle sue condizioni. "Nel momento in cui non fossi più in grado di mangiare o di bere attraverso la mia bocca - ha detto il paziente trevigiano - oppongo il mio rifiuto ad ogni forma di alimentazione e di idratazione artificiali sostitutive della modalità naturale".  "Tale rifiuto - ha aggiunto - è da ritenersi efficace anche nella circostanza in cui perdessi qualsivoglia capacità di esprime e ribadire la mia volontà". Il quarantottenne è da tempo ricoverato una stanza della casa di soggiorno "Villa delle Magnolie" di Monastier. Oggi ha ripetuto in voce ciò che aveva già detto e reso pubblico in forma scritta alcuni mesi fa.  L'uomo ha anche affermato di rifiutare terapie mediche volte a trattare la malattia e le sue complicazioni, accettando unicamente "i farmaci necessari ad alleviare i sintomi dolorosi derivanti, in particolar modo, dalla disidratazione". Viene rifiutato, inoltre, il ricovero in strutture ospedaliere.  "Spero - ha anche detto - che il mio caso sia da stimolo alla politica affinché si legiferi al più presto sul tema della libertà di chiunque di accettare o meno le cure mediche e perché siano realizzate strutture adeguate ad ospitare casi come il mio, i quali oggi possono ricorrere soltanto alle case di riposo per anziani". Le persone colpite da sclerosi laterale amiotrofica oggi in Italia sono circa 5 mila. LE DICHIARAZIONI-  "Io Paolo Ravasin, nato a Ceggia, in provincia di Venezia, il quattro aprile 1960, attualmente ospite presso la Casa Soggiorno Villa delle Magnolie a Monastier, in provincia di Treviso, sono stato adeguatamente informato, nel corso di approfonditi colloqui con il dottor Agostino Paccagnella (06.02.08) e il dottor Guido Zerbinati (06.02.08 e 13.02.98) alla presenza del dottor Camillo Barbisan, presidente del Comitato di Bioetica dell'Ulss 9, dell'evoluzione della mia malattia e della conseguente indicazione ai relativi trattamenti. In particolare, per quanto riguarda la possibilità di nutrirmi e di idratarmi". "La mia ferma, convinta e documentata volontà in proposito - prosegue Ravasin - è la seguente: nel momento in cui non fossi più in grado di mangiare o di bere attraverso la mia bocca, oppongo il mio rifiuto ad ogni forma di alimentazione e di idratazione artificiale sostitutive della modalità naturale. Tale rifiuto è da ritenersi efficace anche nella circostanza in cui perdessi qualsivoglia capacità di esprimere e ribadire la mia volontà. Inoltre, a partire dal momento in cui non fossi più in grado di nutrirmi e idratarmi attraverso la mia bocca, rifiuto la somministrazione di qualsiasi terapia medica destinata a trattare la malattia da cui sono affetto e, oltre altre patologie sopravvenienti intese come complicazioni.  Accetto unicamente i farmaci necessari a trattare i sintomi dolorosi derivanti, in particolar modo dalla disidratazione nella modalità di somministrazione che il mio medico - dottor Guido Zerbinati o i suoi sostituti - riterrà appropriata". "Affermo - conclude Ravasin - di essere stato informato e quindi sono pienamente consapevole delle conseguenze a cui mi espongo mediamente tale rifiuto, che tuttavia considero quale mia insuperabile manifestazione di volontà. Infine, oppongo il mio rifiuto ad ogni trasferimento in strutture ospedaliere'. Non essendo in grado di sottoscrivere materialmente tale documento a causa della mia infermità, attribuisco al medesimo il valore di espressione della mia autentica volontà attraverso una videoregistrazione nel corso della quale ho letto la lettura di questo testo al quale ho dato oralmente il mio assenso e che viene sottoscritto dai testimoni presenti". TESTAMENTI DI VITA- Intanto in Veneto i notai hanno cominciato a registrare i primi testamenti "di vita" al costo simbolico di un euro per far valere le volontà dei cittadini nel caso di impossibilità a decidere su eventuali cure invasive.