AMORE UNIVERSALE

Il Natale - Inganno Globale


Il 25 dicembre, in quasi tutto il globo terracqueo festeggiano la natività di Gesù, e consumismo sfrenatoha luogo accanto all'albero di natale e al presepe. Che voi non siate credenti non fa differenza perchécomunque anche VOI partecipate e sostenete la religione del Nuovo Ordine Globale.tra cenoni, feste, regali, tutti celebrano la nascita di colui che considerano il salvatore dell'umanità, e ciòDa dove nasce il ‘Natale’?Yule è il nome caldeo per ‘neonato’ o ‘bambino’. giorno di Yule o il giorno della nascita del figlio promesso. Qincarnato, che appariva come un bambino per redimere un mondo avvolto nell’oscurità. Questo era ilcredo essenziale del sistema religioso babilonese, dove il il dio principale di un sistema politeistico. figlio di Baal, che doveva essere il salvatore del mondo.Nell’Enciclopedia Cattolica troviamo che il Natale non era annoverato tra le festività dei primi cristiani. Enon lo fu fino alla fine del IV secolo, quando la Chiesa di Roma cominciò ad osservare il 25 dicembre comeil compleanno di Gesù. A partire dal V secolo AD, la Chiesa di Roma ordinò che la sua nascita fosse persempre osservata il 25 dicembre. All’epoca di questo decreto, la Chiesa di Roma era ben consapevole che iculti religiosi pagani nel mondo romano e greco celebravano il pagano dio sole, Mithra, proprio in questostesso giorno. Questa festività invernale era nota come la ‘nascita del sole’. Era anche noto nell’ImperoRomano come Saturnalia (un altro nome per l’adorazione del sole).Nell’antica Babilonia, il 25 dicembre era noto come iluesto era il giorno della nascita del dio sole“dio sole”, conosciuto anche come “Baal”, eraTammuz era anche adorato come il dio incarnato, o il promessoNuova Enciclopedia Cattolicain quel giorno, in cui il sole inizia il suo ritorno nei cieli boreali, i pagani che adoravano Mitracelebravano il dies natalis Solis Invicti”.: “Alla nascita di Cristo fu assegnata la data del solstizio invernale perchéEnciclopedia Americana, edizione 1944celebrato nei primi secoli della Chiesa cristiana, in quanto l’usanza cristiana in generale era quella dicelebrare la morte delle persone più importanti, non il giorno della loro nascita … Una festa fu stabilitain memoria di questo evento [la nascita di Cristo] nel quarto secolo …Poiché il giorno esatto della nascitadi Cristo non era noto, la Chiesa occidentale nel quinto secolo ordinò che la festa venisse celebrata persempre nello stesso giorno dell’antica festa romana in onore della nascita del dio Sole”.: “Il Natale … secondo molte fonti autorevoli, non venivaNew Schaff-Herzog Enciclopedia of Religious Knowledgebrumalia erano troppo radicate nel costume popolare per essere abolite dall’influenza del Cristianesimo… La festa pagana, con le sue baldorie e gozzoviglie, era talmente popolare che i Cristiani furono bencontenti di avere trovato una scusa per perpetuarne la celebrazione con pochi cambiamenti, sia nellospirito che nelle usanze … i Cristiani della Mesopotamia accusarono i loro fratelli occidentali d’idolatria, Enciclopedia Italiana Treccani, edizione 1949, Sansoni, vol. XXIV, pag 299sembrano aver conosciuto una festa della natività di Gesù Cristo … La festa del 25 dicembre sarebbestata istituita per contrapporre una celebrazione cristiana a quella mitraica del dies natalis Solis Invicti[giorno natalizio dell’invincibile Sole], nel solstizio invernale”.: “I Padri dei primi secoli nonLe maggiori religioni della cristianità, a discapito di innumerevoli e inconsapevoli ‘cristiani’[?],affonda le sue radici nella religione misterica dell’antica Babilonia foriera fonte del progetto diUnificazione Mondiale delle false religioni create dagli Arconti nel loro “progetto dei secoli” per ildominio dell'umanità.Ma perché proprio il 25 dicembre?Il 25 dicembre era il giorno del solstizio invernale, dell'avvenimento astronomico che segnava l'inizio di unnuovo dilatarsi del periodo di luce giornaliero. Sul piano simbolico. Ovunque si adorasse il Sole quello erail giorno in cui il dio solare rinasceva dopo morte simbolica. Secondo i Greci, Dioniso era nato da unavergine il 25 dicembre; per gli Egizi Oro, figlio di Osiride, era stato concepito il 25 marzo ed era nato il 25dicembre. Anche un altro dio della luce di antica origine indoeuropea, Mithra, divenuto nel mondoellenico-romano un dio solare, vedeva celebrare la sua nascita il 25 dicembre. Anzi sul finire del III sec.,l'imperatore Aureliano aveva istituito il culto statale dei Comes Sol Invictus, la cui festa primaria era ildies Natalis Solis Invicti, fissata al 25 dicembre.Questo giorno ,dunque, era celebrato in tutto l'impero romano come festa della nascita del Sole. Fissarenello stesso giorno la ricorrenza della nascita di Gesù, il Sole di giustizia, era un fatto che scaturivadunque, oltre che da volontà espresse dagli 'dei' tramite vaticini, dall'opportunità politico-religiosa diriunire sotto un unico credo imperiale tutte le diverse festività, che pur sotto nomi diversi ricadevanonello stesso periodo. Del resto, di coincidenze con altri culti è piena tutta la storia delle religioni umane'.Il mito di Mithra narra che il dio nacque dalla roccia e che all'avvenimento assistettero alcuni pastori cheal bimbo divino offrirono doni. E come non ricordare che il culto di Mithra si celebrava in una grotta? E cheun Salvatore, nato da una vergine in una grotta, era atteso dai seguaci di Zoroastro, oltre che da quelli diMithra?Ma Gesù non è affatto nato il 25 dicembre come Mithra.. perché a dicembre, a Betlemme e nelle zonecircostanti il clima è freddo e invernale, ci sono piogge gelide e a volte nevica. In questa stagione i pastoriNON PASSANO LA NOTTE ALL'APERTO con i loro greggi. E non si tratta di un fenomeno meteorologicorecente, anzi visto che oggi abbiamo l'effetto serra e la temperatura globale è più alta in quel lontanopassato doveva essere ancora più freddo. Inoltre le stesse scritture narrano, che in quelle stesse zone,Ioiachin re di giuda “sedeva nella casa, nel nono mese [chislev, che corrisponde a novembre-dicembre],con un braciere ardente davanti a sé..” (Ger. 36:22). Per scaldarsi aveva bisogno del fuoco. Anche nellinro di Esdra 10:9,13 risulta chiaramente che il mese di chislev è “..la stagione dei rovesci di pioggia, enon è possibile restare fuori..”. Tutto questo indica che le condizioni climatiche di dicembre a Betlemmenon corrispondono a quanto descritto alla descrizione degli avvenimenti connessi alla nascita di GesùCristo – Luca 2:8-11. Pertanto Mithra e TUTTI gli altri falsi dèi possono essere accomunati all'evento del 25dicembre ma NON è affatto lo stesso periodo della nascita di Gesù.Se dunque Gesù non è nato il 25 dicembre, allora quando è nato?Dai capitoli 26 e 27 di Matteo apprendiamo che morì durante la Pasqua ebraica, la quale ebbe inizio il 1°del 33 dC. Inoltre da Luca 3:21-23 sappiamo che Gesù aveva circa trent'anni quando iniziò la sua missione.Poiché questa durò tre anni e mezzo, egli morì a circa 33 anni e mezzo. Quindi il Cristo avrebbe compiuto34 anni sei mesi dopo, cioè il primo di ottobre. Se dunque risaliamo all'indietro alla data in cui nacque,arriviamo non al 25 dicembre o al 6 gennaio, ma all'incirca al 1° ottobre dell'anno 2 aC. Allora sì che ipastori ancora pernottavano all'aperto con i loro greggi come correttamente descritto nelle scritture (Luca2:8-11).Come sottolinea il professor Mario Bussagli (I Re Magi, Ed. Rusconi 1986) : "L'attesa del Salvatore non e'limitata solo al Messia e al mondo ebraico(…) Mithra e' probabilmente la sorgente da cui deriva ilBodhisattva Maitreya (…) destinato a divenire il Buddha del futuro il quale predicherà la Legge aun'umanità diversa, migliore, più grande e chiaroveggente. Con sfumature enormemente diversel'aspirazione a un Salvatore, a un Soccorritore, a un mondo diverso e migliore riempie di sé, fra il II sec. a.C. e il III sec. d.C. gran parte dell'Europa e dell'Asia espandendosi poi fino al Giappone ove Maitreya èchiamato Miroku..". Questo continuo susseguirsi di immagini del Vero Cristo nella storia umana è il festa mondano-consumistica. Per quanto strano possa sembrare, ciò costituisce untre messe. Per ilsimbolismo medievale Padre; nel tempo, da Maria Vergine; nell'anima dei Cristiani.Insomma possiamo affermare con certezza che tutto il “corpo” delle festività che vanno dal 24 dicembreal 6 gennaio non sono altro che un grande rito magico-esoterico tramandato dalle antiche religionipagane, donate loro dagli dèi [alieni, demoni, spiriti, ecc..] scesi dal cielo e asservite a loro uso econsumo, per tenere gli uomini aggiogati al loro dominio.Queste cose non hanno nulla a che fare con i Veri figli del Padre e i Veri dicepoli di Gesù Cristo.Delle origini comparate del Dio SolePur non avventurandoci in comparazioni religiose che richiederebbero lunghi ed accurati studi, diremocomunque che il 25 dicembre è associato al giorno di nascita o di festeggiamento di personaggi divinirisalenti anche a secoli prima di Cristo.Per citarne alcuni:Il dio Horus egizianoI mosaici e gli affreschi raffiguranti immagini di Horus in braccio a Iside ricordano l’iconografia cristianadella Madonna col bambino, tanto da indurci a credere che in epoca cristiana, per ovvi motivi, alcunerappresentazioni di Iside e Horus, spesso raffigurato come un bambino con la corona solare sul capo,furono probabilmente “riciclate”.Il dio Mitra indo-persianoCon buona pace della Gatto Trocchi, quello di Mitra fu il culto più concorrenziale al cristianesimo e colquale il cristianesimo si fuse sincreticamente. A proposito, anche Mitra era stato partorito da una vergine,aveva dodici discepoli e veniva soprannominato “il Salvatore”.Gli dei babilonesi Tammuz e ShamasNel giorno corrispondente al 25 dicembre odierno, nel 3000 a.C. circa, veniva festeggiato il dio Solebabilonese Shamash. Il dio solare veniva chiamato Utu in sumerico e Shamash in accadico. Era il dio delSole, della giustizia e della predizione, in quanto il sole vede tutto: passato, presente e futuro.In Babilonia successivamente comparve il culto della dea Ishtar e di suo figlio Tammuz, che venivaconsiderato l’incarnazione del Sole. Allo stesso modo di Iside, anche Ishtar veniva rappresentata con il suobambino tra le braccia. Attorno alla testa di Tammuz si rappresentava un’aureola di 12 stelle chesimboleggiavano i dodici segni zodiacali.È interessante aggiungere che anche in questo culto il dio Tammuz muore per risorgere dopo tre giorni.DionisoNei giorni del solstizio d’inverno, si svolgeva in onore di Dioniso una festa rituale chiamata Lenaea, “lafesta delle donne selvagge”. Veniva celebrato il dio che “rinasceva” bambino dopo essere stato fatto apezzi.BacabEra il dio Sole nello Yucatan; si credeva che fosse stato messo al mondo dalla vergine Chiribirias.Il dio Sole inca WiracochaIl dio sole inca veniva celebrato nella festa del solstizio d’inverno Inti Raymi (festeggiata il 24 giugnoperché nell’emisfero sud, essendo le stagioni rovesciate, il solstizio d’inverno cade appunto in giugno).Ovviamente i primi citati in questa rapida carrellata devono aver influito alquanto nella creazione delfalso sistema religioso della cristianità che, ricordiamolo una buona volta, non fu creato da Gesù Cristo.Riguardo invece ai culti solari precolombiani è interessante notare come i tempi e i simboli del sacro sianocomuni a civiltà molto distanti fra loro. Questo dovrebbe far sorgere più spesso il sospetto comune delle religioni umane del VERO scopo della vita.di un’originetramite uno studio comparato delle stesse alla ricerca del significato e“che essa illumina, e Cristo ti illumineràB O J SUlteriore lettura di approfondimento sul Natale:http://www.riflessioni.it/angolo_filosofico/natale_tradizioni.htmLa luce mostra la VERA NATURA di tutto ciò che viene messo in chiaro, poi la luce TRASFORMA ciòlo RENDE luminoso. Per questo si dice: Svegliati, tu che dormi.. sorgi dai morti e il..”. (Efesini 5:13-14)ciò avveniva in omaggio alla triplice nascita di Gesù: nell'eternità, nel seno delprogetto secolare di offuscamento per inquinare la storia e confondere la mente umana.. è l'immaginedella Bestia profetizzata in Apocalisse.. è il falso Imperatore del Mondo che sotto mentite spoglieCLONERA' (per l'ultima volta) il ritorno di Gesù Cristo.. è l'ANTICRISTO.Il Natale è anche una ritorno all'antico, al precristiano, al pagano. Quindi quanto di più distante dalla nascita in umiltà e senzagrandi festeggiamenti organizzati dall'uomo.Nel calendario romano i giorni dal 17 al 24 dicembre erano dedicati alla celebrazione dei Saturnalia, lafesta in onore del dio Saturno. Dopo la cerimonia di sacrificio nel tempio del dio, le autorità religiose ecivili davano vita ad un convivium publicum, mentre nelle case si festeggiava con grandi banchetti inambito familiare. Ai bambini venivano regalate bambole, gli adulti si scambiavano doni e auguri. Non acaso il nostro "strenna" deriva dal latino strena, che significa presagio, augurio, ma anche dono augurale.In epoca successiva, decaduti i Saturnalia, i caratteri della festa furono trasferiti in parte al Capodanno ein parte al Carnevale. Ma l'usanza dei banchetti familiari, con lo scambio di doni e di auguri, e'evidentemente rimasta anche in riferimento al Natale. Quindi più che una semplice festa organizzataliberalmente e volontariamente è un rito collettivo di divinazione antico imposto all'uomo nella notte deitempi per seguire ciò che gli “dèi” volevano dall'uomo.Origini più incerte, ma quasi certamente nordiche, ha invece l'usanza dell'albero di Natale. Secondo talunefonti, in alcuni paesi nord-europei, i giorni che precedevano il Natale erano dedicati alle "Feste delParadiso". Poiché antiche leggende riferivano che la croce di Cristo era stata costruita con legno tratto daun albero nato da un germoglio dell'Albero della Conoscenza, nelle "Feste del Paradiso" quest'albero venivadecorato con mele e nastri. Da quel modello sarebbe derivato l'albero di Natale. Non e' improbabile che lastessa "Festa del Paradiso" richiamasse una precedente festività pagana. Lo storico Procopio (VI sec.)descrive una festa nell'Estremo Nord (Thule) per celebrare il ritorno del Sole (solstizio d'inverno), cosìcome miti e leggende nordici richiamano usanze collegate al solstizio e al suo potere sulla vegetazione.Anche le luci poste sull'albero natalizio sembrano trovare precedenti simbolici nelle storie nordiche. Nelleantiche leggende islandesi si fa cenno ad un frassino di montagna che nell'epoca natalizia si ricopre di luciche neanche la più forte tempesta riesce a spegnere. Nel ciclo del Graal, Percival attraversa un boscoilluminato con mille candele; in un'altra storia per due volte il cavaliere Durmals, attraversando anch'egliun bosco, vede un magnifico albero coperto di luci dalla cima alle radici: in entrambi i casi le luci sonosimbolo di raggiunta saggezza.. Nel folklore celtico le bacche rosse del sorbo sono ritenute fonte disaggezza. Oggi e' impossibile stabilire a quali significati facesse riferimento il primo vero albero di Natale,ricordato in una cronaca del 1605 a Strasburgo. Ma più approfonditamente possiamo dire che l'albero inquanto rappresentazione simbolico-esoterica fa parte di tutta quella schiera di “simboli” che parlano allacoscienza collettiva dell'umanità con un linguaggio che penetra nei più profondi meandri senza che iprofani comprendano esattamente quello che stanno facendo ma inducendoli nel frattempo a “operare” inqualità di apprendisti (mentre si divertono e giocano) delle operazioni esoteriche.Un'origine pagana va attribuita quasi certamente anche all'usanza natalizia di appendere sulla soglia dicasa rametti di vischio in quanto propiziatori di benessere. E' Plinio ad informarci (Naturalis HistoriaXXIV,193-194) della tecnica rituale di raccolta del vischio presso i Celti e del significato magico che a talepiante attribuivano i Druidi: i Celti chiamavano il vischio "quello che guarisce ogni cosa" e ritenevano cheda esso si ricavasse una bevanda che costituiva una specie di antidoto universale.Anche Babbo Natale ha un passaporto nordico. Il suo antenato e' però latino e si chiama Nicola, santo,vescovo di Mira verso la metà del IV secolo. Il culto di S. Nicola, patrono dei giovani e dei bambini, sidiffuse per singolari motivi dalla meridionalissima Bari ai settentrionali paesi germanici, dove il santocambiò il suo nome in Nicolaus ma restò patrono dei bimbi. Il calendario fissa la sua festa al 6 dicembre.Dopo la Riforma, i protestanti di Germania, Olanda e Svizzera affidarono a lui il compito di portare doni aifanciulli, attribuendogli - in una commissione di miti - un'origine polare e una slitta trainata da rennecome mezzo di locomozione. Gli americani, con il loro amore per la sintesi, gli affibbiarono infine ilnomignolo di Santa Claus.Innegabile è invece l'origine del presepio. Secondo la tradizione il primo presepio fu allestito da Francescodi Assisi nel 1223 nella grotta di Greccio (Rieti). Il presepio deve il suo nome al Vangelo di Luca (2:7), lìdove si narra che la Vergine diede alla luce il suo primogenito, lo avvolse in fasce e "reclinavit eum inpraesepio", cioè " lo adagiò in una mangiatoia". Nel vangelo invece non c'è traccia del bue e dell'asinello,la cui presenza è attestata soltanto negli Apocrifi.Nella liturgia la festività natalizia e' caratterizzata, sin dal VI sec., dall'uso di celebrare e di adorare il Sole, per avere adottata questa festa pagana”.: “Le feste pagane dei saturnali e della