AMORE UNIVERSALEamare tutti gli esseri umani |
CODICE SITO ID 59832
A VOLTE I SOGNI POSSO DIVENTARE REALTA'
PATTO SEGRETO (CIò CHE TUTTI DEVONO SAPERE)
VASCO ROSSI
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DISABILI FALSI
Palermo 2000 disabili falsi, che percepivano la pensione d'invalidità. Chi poi ne ha veramente bisogno non la ottiene. Lo scandalo nasce dal 1990 quindi una truffa da milioni di euro. Sono 38 gli indagati per falsa certificazione.
QUESTO SOLO PER LA CITTA' DI PALERMO E PER IL RESTO D'ITALIA?
ASCOLTATE E RIFLETTETE
UNA SCOMODA VERITA
Al Gore Nobel per la pace
Oslo ha voluto dare un segnale forte ed appoggiare in maniera evidente Vita di un IO nella settimana per l'ambiente.
Al Gore (e IPCC) sono premio Nobel per la pace 2007 proprio «per i loro sforzi per costruire e diffondere una conoscenza maggiore sui cambiamenti climatici provocati dall’uomo e per porre le basi per le misure necessarie a contrastare tali cambiamenti».
Giuro che hanno fatto tutto da soli... controllate il mio cellulare... non ci sono chiamate verso la Norvegia!
E questo è il trailer di Una scomoda verità, il video con cui Al Gore ha vinto l'Oscar e che cerca di far conoscere al mondo le sue colpe.
L'AMBIENTE
L'Ambente è in pericolo, vi prego cerchiamo di fare qualcosa, come?
Ascoltate attentamente questi tre video e sono convinta che riuscirete a trovare delle soluzioni per salvare il pianeta
SAVONA
Carbone, cemento, porticciolo turistico. Il futuro savonese è tinto di grigio. Il verde è cosiderato un optional in questa città la cui provincia è fra le più boscose d'Italia (finchè non entrerà in funzione la centrale a biomassa di Ferrania) ma il centro urbano è uno dei più cementificati. (dati Legambiente)
GLOOGLE: IL GIGANTE BUONO? PRIMA PARTE
Un pò di sana polemica...
Anzi... nemmeno questo... giusto uno spunto per invitare tutti a fare attenzione a quello che ci circonda.
Puntata di Videomarta dedicata a Google, alla sua crescita enorme ed a quello che questo (effettivo) monopolio può comportare.
Questo è il video di Marta ma non dimenticate di fare un salto sul blog per scoprire quali dubbi solleva la giovane webstar.
L'argomento Google era talmente ampio che ho deciso di spezzarlo in due video diversi.
Una veloce carrellata sui motori di ricerca. Da Webcrawler a Lycos, da Excite ad Altavista.
E naturalmente un po' di storia che riguarda il gigante buono.
Dai primi passi della creatura di Sergey Brin e Larry Page alla crescita inarrestabile del più grande motore di ricerca esistente.
Ma vedremo anche come funziona Google. Cos'è il Page Rank e quanto sono importanti i link.
Vedremo come google ha rivoluzionato il panorama ed in che modo è diventato il gigante che oggi conosciamo.
Per chiudere la prima parte con una domanda inquietante...
LEZIONE PER I VIDEO
Una lezione per i video nel profilo e neo blog e trucchi per nascondere il video e ascoltare solo audio, creare un box e un messaggio
AMEDEO MINGHI E MIETTA
Vattene Amore
BOBBY SOLO
ELISA E LIGABUE
Gli ostacoli del cuore
AMEDEO MINGHI
DI PIU'
FRANCO BATTIATO
L'era del Cinghiale bianco
Nella lotta perde anche un dentino Protagonista dell'insolita vicenda un ragazzino brasiliano di 11 anni, che è stato aggredito al braccio dal cane dello zio mentre giocava in giardino. Il piccolo non si è perso d'animo e ha risposto... occhio per occhio, dente per dente. Rio de Janeiro. Un cane che morde l'uomo non fa notizia. E dell'uomo che morde il cane si è già sentito parlare. Ma in questo caso si tratta di un bambino di 11 anni che, dopo essere stato azzannato a un braccio da un grosso pitbull, ha risposto con un morso che ha convinto il cane a scappare con la coda tra le zampe. Lo riportano i media brasiliani, precisando che l'episodio è accaduto a Belo Horizonte, nello stato brasiliano di Minas Gerais.
Il ragazzino, Gabriel da Silva, è stato aggredito da 'Tita', il pitbull dello zio, mentre giocava in giardino. "Allora Gabriel ha afferrato l'animale e lo ha morso all'altezza del collo", ha raccontato la signora Arlinda, la nonna del piccolo che ha assistito con grande spavento alla lotta tra il cane e il bambino. A Gabriel è stato necessario applicare 8 punti si sutura al braccio finito nella morsa micidiale dei denti del pitbull.
Nell'azzannare la bestia, Gabriel ha stretto così forte da lasciarci un dentino. "Meglio perdere un dente, piuttosto che la vita", ha commentato il ragazzino con un sorriso. 'Tita' è stato portato via da un'unità cinofila che ora deciderà se tenerlo in gabbia o sopprimerlo, tenuto conto della sua pericolosità. "Sinora non ci aveva mai aggrediti", ha commentato nonna Arlinda. |
Spinta dai capricci di Samuele" Roma, 29 luglio 2008 - Nessun "vizio di mente" riscontrato in Anna Maria Franzoni, la mamma di Cogne condannata per aver uccisio il figlioletto Samuele, la quale agì con "inalterata coscienza di sè e delle proprie azioni" nonchè con "razionale lucidità".
Lo sottolienano i giudici della prima sezione penale della Cassazione spiegando perchè, il 21 maggio scorso, confermarono la condanna a 16 anni di reclusione inflitta alla Franzoni dalla Corte d'assise d'appello di Torino. La sentenza impugnata dai difensori della Franzoni, infatti, "è pervenuta a escludere menomazioni rilevanti della capacità di intendere e volere della prevenuta", si legge nella sentenza n. 31456, e e i giudici "hanno maturato il convincimento della piena imputabilità della giudicabile, ascrivendole il compimento di atti preordinati alla propria difesa, primo dei quali l'eliminazione o la ripulitura dell'arma del delitto", atti come tali "non rientranti nella routine quotidiana ed interpretabili pertanto come sintomo di non interrotto contatto con la realtà ed inalterata coscienza di sè e delle proprie azioni nonchè di razionale lucidità".
La possibilità che ad uccidere il piccolo Samuele sia stato un estraneo "è stata esclusa - ricordano gli ermellini - al di là di ogni ragionevole dubbio": una volta dimostrate "l'assoluta implausibilità dell'ingresso di un estraneo nell'abitazione e la materiale impossibilità che costui possa aver agito nel ristrettissimo spazio di tempo a sua disposizione, ed una volta esclusa, come esplicitamente fa la sentenza, ogni responsabilità da parte del marito dell'imputata e del figlio Davide - osserva la Cassazione - unica realistica e necessitata alternativa residuale è quella della responsabilità della sola persona presente in casa nelle fasi antecedenti la chiamata dei soccorsi".
Anche "l'avvenuta chiusura della porta, che non presentava alcun segno di effrazione - si legge ancora nella sentenza - escluderebbe in radice l'ipotizzabilità dell'accesso di un estraneo" e il mancato reperimento dell'arma del delitto, assieme alla circostanza che i Lorenzi non hanno mai denunciato la scomparsa di qualcosa "ha del tutto ragionevolmente indotto i giudici a considerare ancor più implausibile l'ipotesi della responsabilità di un estraneo". Le indagini, inoltre, sottolineano i giudici di Palazzaccio, "hanno consentito di dissolvere ogni motivo di sospetto a carico dei soggetti potenzialmente animati da inimicizia nei confronti della coppia e gravitanti nella cerchia delle loro relazioni".
Infine, la diagnosi di "stato crepuscolare orientato" formulata per l'imputata è "l'ipotesi maggiormente plausibile e compatibile con l'assetto di personalità della Franzoni", scrive la Cassazione, e con la "verosimile presenza in costei di un conflitto interiore il cui 'polo nascosto' poteva essere costituito dalla preoccupazione nutrita per la salute di Samuele". Personalità come quella della mamma di Cogne "affette da disturbi d'ansia con fenomeni di conversione somatica e caratterizzate da componenti isteriche" non rientrano, in quanto tali, "nel novero dei soggetti classificabili come affetti da vizio di mente".
I giudici del merito, sulla base della perizia effettuata con metodo Bpa (la cui validità scientifica è "riconosciuta", osserva la Cassazione), hanno "assunto per certo che l'aggressore indossava il pigiama e gli zoccoli della Franzoni" e hanno "conseguentemente escluso - si legge nella sentenza - che quel già ridottissimo margine di tempo potesse consentire a un terzo di penetrare nell'abitazione, localizzare la vittima (che non si trovava nel suo lettino), indossare il pigiama dopo essersi spogliato dei propri abiti, dismettere lo stesso, rivestirsi ed allontanarsi dopo aver rimesso a posto gli zoccoli, senza lasciare alcuna traccia".
Anche altri indizi minori, quali la collocazione della casacca del pigiama sotto il piumone, le telefonate contraddittorie effettuate dall'imputata quella mattina, la "mai giustificata" scomparsa di uno dei calzini bianchi certamente già indossati dalla donna, presentano un "rilievo secondario, ancorchè non insignificante, costituito dalla riconducibilità alla Franzoni dell'esecuzione materiale del delitto": essi "rafforzano", secondo la Cassazione, "il quadro già autonomamente emergente dalla prova scientifica".
Quanto, infine, al trattamento sanzionatorio stabilito dalla Corte torinese, gli ermellini rilevano come "siano state valutate anche le modalità particolarmente efferate del gesto criminoso", con 17 colpi violenti che raggiunsero il bambino "reiterati nonostante il tentativo di difesa compiuto dalla vittima, testimoniato dalle lesioni riscontrate sulla sua mano sinistra", nonchè "le circostanze di tempo e di luogo dell'azione e l'elevata intensità del dolo, pur ritenuto d'impeto".
IL MOVENTE
Sono soltanto ipotesi quelle che si possono formulare sul movente che portò all'omicidio del piccolo Samuele Lorenzi. La Cassazione rileva che mancano, infatti, "sicure fonti di prova" e tra le ipotesi spicca quella per cui la Franzoni abbia "agito in preda ad uno stato passionale momentaneo" per reazione a "qualche capriccio del bambino" che, a detta dell'imputata, si era svegliato ed alzato dal letto proprio mentre la mamma stava per uscire con il figlio più grande. "L'impossibilità di individuare con certezza la causale od occasione che originò il gesto clamoroso - osserva la Suprema Corte - non impedisce peraltro, data la concludenza del quadro indiziario di ascriverne la responsabilità all'imputata".
L'ARMA DEL DELITTO
L'arma con cui fu ucciso il piccolo Samuele Lorenzi sarebbe un "oggetto agevolmente impugnabile e dotato di manico di una certa lunghezza" adatto a consentirne "il brandeggio" e a giustificare "gli schizzi di sangue dallo stesso lasciati sul soffitto della stanza". Lo rileva la Cassazione motivando la decisione di confermare la condanna a 16 anni di carcere inflitta ad Anna Maria Franzoni. Per i giudici di piazza Cavour, è stata "ragionevolmente esclusa" l'identificabilità dell'arma in un sabot. La Cassazione deposita le motivazioni della sentenza con cui hanno confermato la condanna a sedici anni per l'omicidio di Samuele. "Da escludere che sia stato ucciso da un estraneo" |
Messo a punto un decreto legge che definisce i termini di incolumità pubblica e sicurezza urbana. Intanto un furto è stato messo a segno nella villa del leader del Pd mentre la moglie e la figlia dormivano. Iniziative creative in materia di sicurezza da parte dei sindaci. È quello che si aspetta il ministro dell'Interno Roberto Maroni che ha presentato al Viminale l'esito di una riunione con l'Anci, l'associazione dei comuni italiani, in materia di sicurezza urbana. Per incolumità pubblica, recita il decreto, «si intende l'integrità fisica della popolazione e per sicurezza urbana un bene pubblico da tutelare attraverso attività poste a difesa, nell'ambito delle comunità locali, del rispetto delle norme che regolano la vita civile, per migliorare le condizioni di vivibilità nei centri urbani, la convivenza civile e la coesione sociale». Inoltre il sindaco interviene nelle situazioni in cui si verificano comportamenti quali il danneggiamento al patrimonio pubblico e privato o che ne impediscono la fruibilità e determinano lo scadimento della qualità urbana; l'incuria, il degrado e l'occupazione abusiva di immobili. E ancora: le situzioni che costituiscono intralcio alla pubblica viabilità o che alterano il decoro urbano, in particolare quelle di abusivismo commerciale e di illecita occupazione di suolo pubblico; i comportamenti che, come la prostituzione su strada o l'accattonaggio molesto, possano offendere la pubblica decenza anche per le modalità con cui si manifestano, ovvero turbano gravemente il libero utilizzo degli spazi pubblici o la fruizione cui sono destinati o che rendono difficoltoso o pericolo l'accesso ad essi.
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"A lezione di web con Videomarta".
Questa volta si affrontano le reti sociali, da Meetup a Facebook, passando per i social network verticali ed i microblogging.
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Quarta puntata di "A lezione di web con Videomarta".
Iniziamo a vedere come partecipare alla vita della rete, come dare e ricevere notizie. Il caso Wikipedia. Bufale on line e autogestione della blogosfera.
BLOG. COME SI CREA, COME SI GESTISCE
Primo video del nuovo progetto "A lezione di web con Videomarta".
Realizzato dallo staff di Videomarta in collaborazione con Moltomedia e TgCom.
Si comincia dalla creazione e dalla gestione di un blog.
Piccoli consigli e suggerimenti.
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Nella seconda puntata di Videomarta impariamo ad inserire video e foto nel nostro blog. Dove trovarle, come inserirle, come gestirle. Ulteriore passo per diventare blogger di successo.
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Terza puntata di "A lezione di web con Videomarta".
Oggi scopriamo come diventare videoblogger. Come caricare un video su una piattaforma di videosharing e poi inserirlo nel nostro blog. Ma prima ancora vediamo qualche consiglio di Marta su come realizzare un video che funzioni in rete.
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