Creato da pierreevacances il 04/03/2007

Festa Tricolore

Blog della Festa Tricolore organizzata dai circoli "Paolo Borsellino di Azione Giovani" e "5 luglio 1971" di Alleanza Nazionale di Polistena

 

 

caso Mastella

Post n°90 pubblicato il 18 Gennaio 2008 da pierreevacances

Ministro della giustizia?!?
 
 
 
 
La procura di Santa Maria Capua Vetere contesta al Guardasigilli Clemente Mastella sette reati:
- concorso esterno in associazione per delinquere;
- tentata concussione;
- concorso in abuso di ufficio;
- due concorsi in falso;
- due concorsi in concussione.
 
Inchiesta su nomine e appalti in Campania, la presidente del Consiglio regionale Sandra Lonardo ai domiciliari per concussione.Al marito, Clemente Mastella, contestato il concorso esterno in associazione per delinquere

 
 
 

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Post n°89 pubblicato il 18 Gennaio 2008 da pierreevacances

Napoli, 9 Gennaio 2008.
Era il primo giorno di Aprile del 1993, quando in piena
“Tangentopoli” i militanti dell’ allora MSI – Fronte della
Gioventù formarono una catena umana intorno a Palazzo Montecitorio,
chiedendo lo scioglimento delle camere. I giovani della destra
indossavano delle magliette con su scritto “ARRENDETEVI SIETE
CIRCONDATI” e tentarono di impedire l’accesso all’edificio agli
esponenti di un Parlamento che vedeva decine e decine di deputati,
senatori, ministri e sottosegretari accusati dei reati di corruzione,
concussione e finanziamento illecito dei partiti.
Il quadro era quello di un’Italia dove la classe dirigente era
pesantemente coinvolta in numerosi illeciti, dove si gonfiavano a
dismisura le spese dello stato e degli enti locali, dove la gestione
della cosa pubblica era in mano a persone spregiudicate e disoneste; un
“vaso di pandora” scoperchiato dalle dichiarazioni di Mario Chiesa
al pool di magistrati denominato “Mani Pulite” come l’inchiesta
da loro condotta. L’intero Paese stava offrendo un’inaudita
immagine di se al mondo intero, la popolazione era sfiduciata e
terrorizzata da quanto si stava scoprendo, volavano monetine,
penzolavano cappi e manette, si scioglievano grandi partiti nazionali
sotto la scure della magistratura inquirente.
Il 1993 come il 2008, l’emergenza rifiuti come tangentopoli !

Stamani, la destra di AN – Azione Giovani ha circondato Palazzo Santa
Lucia, la sede della Regione Campania, come nel ’93 Montecitorio, con
quelle stesse magliette dei ragazzi del “Fronte”, con quella stessa
dicitura “Arrendetevi Siete Circondati”, con la stessa forza di
volontà di allora tesa a rappresentare un monito, un avvertimento o
meglio una realtà ! Perché oggi come nel ’93, la giovane destra
scende in campo per difendere i diritti e l’onore di una popolazione
fin troppo umiliata dalle tonnellate di immondizia per strada, dalla
diossina che contamina gli organismi, dalla disonestà che ha già
profondamente contaminato gli spiriti, dalle scelte sbagliate e dalle
non-decisioni che hanno messo la Campania e l’Italia intera sotto la
lente del mondo scandalizzato dal grado di inciviltà in cui ci hanno
rapidamente portato le truppe sinistre che da decenni dis-amministrano
le nostre terre. Azione Giovani questa mattina ha circondato la Regione
Campania per rendere esecutivo lo sfratto di Antonio Bassolino dalla
poltrona di governatore. Palazzo Santa Lucia oggi come Montecitorio
quindici anni fa, rappresenta il centro della mala-politica, della cosa
pubblica affidata all’incapacità e all’inettitudine, dei miliardi
sprecati, del potere fine a se stesso, dell’emergenza che dura
ininterrottamente e senza soluzione da 14 anni e che ha portato la
nostra gente a dover rinunciare anche ai più elementari diritti
civici. I napoletani in questi anni sono stati costretti ad essere
relegati nella barbarie, a dover diventare una barzelletta mondiale, a
subire l’umiliazione, la paura e il danno del disastro sanitario e
ambientale, a pagare milioni e milioni di tasse che andavano a
finanziare la non risoluzione di problemi che continuavano a gravare
sulla popolazione stessa. Intanto alla derisione sopraggiungevano le
accuse, come se la colpa fosse dei cittadini se le discariche sono
state chiuse senza un’alternativa, se gli inceneritori si vogliono
costruire nei territori dove già si muore a causa dell’inquinamento,
se milioni di euro vengono sprecati in inutili call-center e campagne
propagandistiche invece che essere investiti in una concreta e
strutturale risoluzione dell’emergenza rifiuti, se le bonifiche
restano sulla carta mentre gli sversamenti illeciti continuano in barba
ai provvedimenti giudiziari, le inchieste cadono, i reati vengono
prescritti, i colpevoli restano nell’ombra.
Tangentopoli segnò la fine della Prima Repubblica e l’inizio di una
seconda, forse migliore, forse no, ma il cambiamento era necessario e
sacrosanto, come minimo tributo all’Italia onesta.
L’Emergenza Rifiuti che vede in questi giorni l’esasperazione della
popolazione arrivata al culmine, segnerà la fine dell’era
Bassoliniana e di tutto l’apparato che ha permesso questo disastro,
la società civile tutta è stanca di questa classe dirigente.
La destra può guardare ancora la gente negli occhi e contribuire alla
rinascita della Campania.
Vi abbiamo circondati, è tempo che vi arrendiate !

 
 
 

Caso Mastella

Post n°88 pubblicato il 17 Gennaio 2008 da pierreevacances

Postiamo un articolo dal blog dell'on. Angela Napoli http://www.angelanapoli.blogspot.com/Vicenda Mastella: la LEGGE è uguale per tutti!

Quanto avvenuto nella giornata di ieri ha davvero rappresentato una delle pagine peggiori scritte dalla politica italiana negli ultimi anni. E’ apparsa da subito di estrema gravità la notizia del coinvolgimento giudiziario della Presidente del Consiglio Regionale della Campania, ma quanto accaduto successivamente al lancio delle prime agenzie di stampa ha evidenziato più che mai l’inderogabile urgente necessità del richiamo all’eticità della politica.
Il ministro della Giustizia, sen. Clemente Mastella, coniuge della Presidente del Consiglio Regionale della Campania, ha amplificato ufficialmente le notizie in Parlamento diverse ore prima delle notifiche dei provvedimenti giudiziari in questione, ed il mondo politico (con qualche doveroso distinguo!) senza conoscere le motivazioni e le imputazioni che hanno portato alla emanazione degli stessi provvedimenti, si è affrettato ad esprimere al capo del Dicastero della Giustizia la solidarietà umana e politica. Tra i primi attestati di solidarietà, naturalmente! appaiono quelli del Presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero, e quelli dell’intero gruppo regionale calabrese dell’UDEUR, partito politico dello stesso ministro Mastella, peraltro eletto senatore proprio in Calabria.
Soltanto nelle prime ore del pomeriggio di ieri sono stati notificati i provvedimenti giudiziari che hanno colpito, accanto alla Presidente del Consiglio Regionale della Campania, i massimi vertici dell’UDEUR di quella Regione e si è avuta, altresì, la notizia della contestazione di ben 7 reati, non di poco conto, allo stesso ministro della Giustizia.
Pur ritenendo condivisibili le solidarietà umane rivolte al ministro della Giustizia, sento di non ritenere altrettanto condivisibili quelle politiche, men che meno gli attestati espressi dal Presidente del Consiglio Prodi e dal Governatore della Calabria, Loiero.
Il Procuratore della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere ha parlato di “ un tessuto fatto di trame fitte, di connivenze e di complicità così forti tanto che molti Enti pubblici regionali e molti Enti locali campani hanno conformato le loro scelte non già improntando ogni valutazione al perseguimento di interessi pubblici, bensì asservendo il bene della cosa pubblica agli interessi di un gruppo ristretto di persone”. Le dichiarazioni del Procuratore della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere mi hanno richiamato situazioni identiche a quelle riscontrabili in diverse realtà della Calabria ed hanno confermato il convincimento che il mondo politico non ha assolutamente colto le motivazioni del radicamento dell’antipolitica che sta investendo la nostra Nazione.
Cos’altro dovrà accadere in Italia per far capire ai cittadini la verità della frase scritta in tutte le aule dei Tribunali: “La legge è uguale per tutti”.

On. Angela NAPOLI
Roma 17 gennaio 2008

 
 
 

Pecoraro Scanio

Post n°87 pubblicato il 12 Gennaio 2008 da pierreevacances

Pecoraro Scanio
Domandone:
Come mai Pecoraro Scanio non si è degnato di far visita a Napoli?
A cosa ci serve un ministro dell'ambiente se poi non si occupa dei veri disastri ambientali?
L'uomo che ha dichiarato di essere ecologista da sempre, colui che non ci pensa due volte a volare (con seguito di una trentina di persone) a Bali per parlare di mutamenti climatici...
E poi, rifiuta di fare una capatina a Pianura, che è dietro l’angolo?
Il ministro che, con il suo fermissimo no all’inceneritore o termovalorizzatore di Acerra, i suoi digrignanti no a quattro nuove discariche lo fanno il primo responsabile della catastrofe ambientale campana, adesso se la squaglia senza prendere nessuna posizione.

 
 
 

Governo Prodi

Post n°86 pubblicato il 12 Gennaio 2008 da pierreevacances

Gli Italiani devono essere informati su ciò che succede in Italia.
Il governo cerca di politicizzare anche l'informazione
Luciano Violante convoca i direttori dei telegiornali per istruirli sul come presentare, o meglio, non presentare le cattive notizie.
Cosa si inventerà ancora il Governo Prodi per cercare di mascherare le responsabilità di una cattiva politica?
 
 
Dal Corriere della sera
Dure critiche dall'opposizione: «Messaggi subliminali, vogliono politicizzare le news»«Insicurezza causata dall'informazione tv»
Bufera su Violante che convoca i direttoriSentiti alla Camera i responsabili dei principali tg.
Il mondo della stampa: non accettiamo bavagli

Il presidente della commissione Affari istituzionali della Camera, Luciano Violante (Emblema)
ROMA - Sta scatenando polemiche a non finire la convocazione a Montecitorio dei direttori dei principali telegiornali da parte di Luciano Violante, presidente della commissione Affari istituzionali della Camera, avvenuta giovedì. L'incontro, durato circa tre ore, ha avuto come tema la sicurezza e il modo di affrontarla da parte dei mezzi di comunicazione. Alla riunione hanno partecipato tra gli altri il direttore del Tg5 Clemente Mimun, quello del Tg2 Mauro Mazza, quello del Tg3 Antonio Di Bella, il responsabile di Rainews 24 Corradino Mineo, quello di SkyTg 24 Emilio Carelli. C'erano anche Fabrizio Ferragni in rappresentanza del Tg1, Edgardo Gullotta per il Tg La7 e Giorgio Mulé di Studio Aperto. Quasi tutto il mondo dell'informazione televisiva, insomma.

LA REPLICA DEI DIRETTORI - Al centro del dibattito il fatto che l'informazione, se non corretta, possa accrescere il senso di insicurezza dei cittadini. Soprattutto se le notizie finiscono per amplificare la portata dei fatti di cronaca. I direttori non hanno gradito l'ingerenza: «convocarci per dimostrare che le news contribuiscono a rendere in sicuri i cittadini - ha commentato Clemente Mimun - ci farà scendere in un'altra classifica, quella della libertà di stampa che già ci vede maglia nera». «Dovremmo fare più cronaca, non meno», ha aggiunto Corradino Mineo. Mentre Emilio Carelli ha rilevato come tocchi «ai giornalisti dare notizie e mostrarne le immagini, alle istituzioni diffondere il senso di sicurezza». Tranchant il giudizio di Antonio Di Bella: «L'ultima cosa che vorrei è che fra un anno venissimo convocati di nuovo per sentirci dire: bravi, il crimine è aumentato ma la percezione della gente è diminuita».

POLITICA IN SUBBUGLIO - Ma anche il mondo della politica, soprattutto dalle fila dell'opposizione, ha reagito male all'iniziativa di Violante. Maurizio Gasparri (An) e Jole Santelli (FI), in una nota congiunta parlano di «messaggi subliminali» lanciati dalla maggioranza, «quasi si dovesse minimizzare l'ondata criminale, locale e di importazione, che si abbatte come un flagello sul nostro Paese». Il leghista Roberto Cota parla invece di «ennesimo tentativo di politicizzare l'informazione» mentre l'ex ministro Udc, Mario Baccini, ritiene che «i direttori e i giornalisti non possono fungere da capro espiatorio» e sottolinea che «i politici non possono far ricadere sugli operatori dell'informazine le colpe della sfiducia dei cittadini generata dalla cattiva politica e dalla crisi di rappresentanza».

«RICORDA IL MINCULPOP» - Prese di posizione si sono registrate anche dai rappresentanti delle associazioni di categoria. «Che cosa vorrebbe l'illustre onorevole - si chiede il presidente dell'Ordine dei giornalisti del Lazio, Bruno Tucci -? Che fosse ignorata la realtà ? Che si edulcorassero questioni delicate che sono sotto gli occhi di tutti? Che per la tranquillità  del Palazzo, i giornalisti omettessero di svolgere il loro lavoro? Insomma, se non è censura poco ci manca. Come chiamarla questa presa di posizione se non un tentativo di colpo alla libertà  di stampa? L'episodio ci ricorda molto le veline del Minculpop».

 

 
 
 

Aumento delle tasse

Post n°85 pubblicato il 12 Gennaio 2008 da pierreevacances

Governo Prodi mantiene solo una promessa: L'Aumento delle Tasse
 
 
 
Pubblichiamo un articolo di LiberoNews(http://www.libero-news.it/libero/index.jsp)
 
PERICOLO, VENDETE I BOT di OSCAR GIANNINO 
Cari risparmiatori che ci leggete, difendete il vostro portafoglio finché siete in tempo. Prodi vi ha avvisato: l'aliquota fiscale sugli interessi maturati dai titoli del debito pubblico, come da tutte le obbligazioni societarie di durata superiore ai 18 mesi nonché su plusvalenze e dividendi da titoli che possediate, verrà alzata dal governo dall'attuale 12,5% al 20%. Di fronte a tale annuncio, escludo che possiate davvero prendere sul serio l'ipotesi che il governo dia retta ai tanti - noi per primi che, concreti argomenti alla mano, lo preghiamo di cambiare idea e di soprassedere. Il gabinetto Prodi sin qui ci ha abituato a una legge ferrea: tutte le tasse che promette di alzare le aumenta per davvero, e in più molte altre anche, di cui aveva negato l'incrudi mento. Dunque, questa volta vi conviene prendere estremamente sul serio l'avvertimento prodiano. Non torneranno indietro. Di conseguenza, non vi restano che due sole alternative. O comportarvi - scusate la crudezza, non intendo mancare di rispetto ad alcuno, ma è per capirsi - da pecore, in rassegnata attesa della tosa che vi alleggerirà ulteriormente il portafoglio

 
 
 

Per gli altri articoli

Post n°84 pubblicato il 08 Gennaio 2008 da pierreevacances

Per tutti gli altri articoli www.azionegiovanipolistena.spaces.live.com

 
 
 

Visco

Post n°83 pubblicato il 08 Gennaio 2008 da pierreevacances
 

Visco
I figli so' piezz 'e core
Alla fine ce l'ha fatta. Domenico Arcuri, il dinamico amministratore delegato di Sviluppo Italia è riuscito a portare a lavorare con sé come dirigente il giovane e bravo Gabriele Visco.
Il figlio del viceministro Vincenzo Visco ha trovato lavoro in una società controllata al cento per cento dal dicastero dell'Economia.Certamente sarà un caso!?! Sarcastico
 
(Il Tempo.it)
È Sviluppo Italia spa (ora Agenzia Nazionale per l'attrazione investimenti e lo sviluppo di impresa) ad aver assunto Gabriele, che a lui ha riservato un ufficio, uno staff al seguito, e un bel cartellino fuori della sua porta con sopra scritto «Dirigente». Una scalata degna di nota. Specialmente se si considera che Visco junior era entrato per la prima volta nella società controllata da via XX Settembre a luglio, il primo, per un breve periodo di consulenza di tre mesi, che si è concluso l'ultimo giorno di settembre. Quanto guadagni ora non è noto, ma quanto ha guadagnato prima sì: ben quarantaseimila euro in circa novanta giorni. Insomma, una scalata lampo. Dalla consulenza alla dirigenza in meno di un anno.
E come scrive ItaliaOggi non sono messe sicuramente in dubbio le ottime qualità del giovane Visco, ma della sua carriera si conosce solo una sua esperienza a Telecom, e la sottoscrizione insieme a tutta la sua famiglia - spiega Stefano Sansonetti - di una petizione che chiedeva di intitolare un largo del parco di Villa Ada alla memoria di Gianni Grasso, un sociologo e studioso di biotica.
Già a luglio, quando Gabriele Visco era stato preso come consulente a Sviluppo Italia, si erano scatenate le polemiche. Isabella Bertolini, deputata di Forza Italia, aveva parlato del viceministro come «il fustigatore degli italiani» che «si trova ancora una volta al centro di una vicenda da chiarire. Ricapitoliamo: Visco il "censore" degli italiani - prosegue Bertolini - non esitava a scagliarsi contro i condoni edilizi, salvo poi essere condannato per abusivismo edilizio nella sua villa a Pantelleria. Poi si è reso protagonista di uno degli scandali più gravi della nostra Repubblica rimuovendo il Comandante della Guardia di Finanza, perché svolgeva indagini sui suoi compagni di partito. Oggi ce lo ritroviamo nuovamente nell'occhio del ciclone perché il figlio fa parte di una serie di assunzioni eccellenti della società pubblica Sviluppo Italia».
E a portare definitivamente il figlio del numero due del ministero dell'Economia dentro le mura di Sviluppo Italia è stato proprio l'amministratore delegato della società, Domenico Arcuri. L'ad difese la posizione di Gabriele, lavoratore come altri ma dal cognome di grande rilievo. Arcuri disse in una intervista che non esistevano raccamandazioni e che non c'era niente di male se il figlio di Vincenzo Visco era stato preso a lavorare in una società del ministero dell'Economia. Ed è chiaro, che l'ad ha così posto il suo sigillo di garanzia sulle qualità del ragazzo neoconsulente. Tanto bravo da meritare un posto da dirigente.
Ma - come spiega ItaliaOggi - non è la prima volta che Sviluppo Italia ha a che fare con dei casi di «parentopoli». Ha portato avanti la sua scalata anche Bernardo Mattarella, figlio dell'esponente dell'Ulivo ed ex ministro della Difesa Sergio Mattarella. Per Bernardo il percorso fu simile a quello di Visco junior: è entrato senza fare troppo rumore, poi la piccola escalation è diventata sempre più grande.
 

 
 
 

Acca Larenzia

Post n°82 pubblicato il 08 Gennaio 2008 da pierreevacances
 

08 gennaio
Acca Larenzia
 
7 gennaio 2008: 30 anni senza giustizia

E’ difficile parlare di chi non c’è più, di chi ha dato la vita per quell’ideale in cui tutti noi crediamo, di chi è stato capace di sacrificare la propria giovinezza in nome di qualcosa di più alto, di più luminoso, di più vero. E’ difficile perché qualunque parola sembra inappropriata se usata per descrivere il gesto di ragazzi come noi, che per il solo fatto di aver scelto quella che molti hanno chiamato e continuano a chiamare la “strada sbagliata”, quella più difficile, sono morti a vent’anni. E’ difficile perché di fronte al sacrificio estremo spesso ci si sente estremamente piccoli e inadeguati e qualunque cosa si dica o si faccia sembra sciocca. E’ difficile, ma noi vogliamo provarci lo stesso, seguendo quel filo rosso che ci lega a chi ha percorso prima di noi la strada sulla quale stiamo camminando. Quello che vogliamo dire a Franco, Francesco, Stefano, Alberto e a tutti quelli che sono con loro nella verde valle lontana e senza tempo dalla quale ci stanno guardando, è che noi ci siamo. Con tutte le nostre debolezze, con la stanchezza e lo scoraggiamento che a volte si fanno davvero pesanti, con piccoli sacrifici quotidiani, che non sono niente se paragonati al loro. Ci siamo, e continuiamo, nel nostro mondo e nel nostro tempo, a percorrere la strada che prima di noi ha visto i loro passi svelti attraversare la vita, consapevoli del fatto che abbiamo scelto di vivere un ideale che va oltre il tempo e oltre la storia, un ideale che ha vissuto in loro e che ora vive in noi. Ci siamo, e sappiamo che in ogni semplicissimo atto della militanza di ogni giorno, come un’affissione, un volantinaggio, una riunione, un’assemblea, ci sono con noi anche loro. C’è chi il sangue è chiamato a versarlo tutto insieme e chi goccia a goccia: quando ci sentiamo stanchi e scoraggiati, quando ci assalgono i dubbi sulla scelta della militanza, sarà sufficiente pensare a chi, ragazzo di vent’anni come noi, ha versato il suo sangue tutto insieme e ci ha lasciato il dono più prezioso che si possa mai ricevere: un esempio da seguire.
- 7 gennaio 1978 -
Come spesso accadeva in quegli anni, la giornata stava trascorrendo in un clima abbastanza teso. Alle 18.20 circa, un gruppo di militanti del Fronte della Gioventù esce dalla sezione di Acca Larenzia per andare a fare un volantinaggio. Immediatamente un commando di 5 o 6 persone (l’attentato sarà in seguito rivendicato dai Nuclei Armati per il contropotere territoriale) apre il fuoco contro i ragazzi del Fronte. Franco Bigonzetti è il primo ad essere colpito. Un altro ragazzo, ferito ad un braccio, riesce a rientrare in sezione e si chiude dentro. Gli altri si gettano a terra, ma il commando spara di nuovo e colpisce Francesco Ciavatta, che stava tentando di salire sulle scalinate a fianco del portone della sezione. Cade a terra. Morirà poco dopo in ambulanza. Alla notizia dell’agguato, costato la vita a due ragazzi, a due militanti poco più che ventenni, davanti alla sezione di Acca Larenzia si raduna una gran folla: forze dell’ordine, membri del partito, giornalisti, ma soprattutto giovani, i camerati dei ragazzi uccisi, forse quelli colpiti più da vicino da quel gesto folle. La tensione è altissima. Un giornalista ed un cameraman, dopo aver ripercorso le tappe dell’agguato, si fermano accanto ad una macchia di sangue e uno dei due vi getta distrattamente sopra un mozzicone di sigaretta. I ragazzi presenti reagiscono in malo modo: i due vengono malmenati e ne nascono tafferugli e scontri. I carabinieri lanciano lacrimogeni. Il capitano Sivori, impugnata la sua pistola, cerca di sparare nel mucchio dei manifestanti, ma l’arma si inceppa. Si fa dare allora la pistola di un suo sottoposto, si inginocchia e prende la mira: questa volta i proiettili partono, e viene colpito Stefano Recchioni, che morirà dopo 48 ore di agonia (9 gennaio). “(…) Mentre siamo in riunione arriva la notizia che nella sede di Acca Larenzia i compagni hanno sparato di nuovo (…). Quella sera del 7 gennaio, presi dalla rabbia per la morte di Francesco Ciavatta e Franco Bigonzetti, i ragazzi iniziano gli slogan di protesta contro carabinieri e celere, che sono lì davanti alla sezione per prevenire incidenti. Quella loro presenza di controllo è inaccettabile (…). Il tono delle grida aumenta e dalla parte dei carabinieri iniziano a sparare lacrimogeni. La distanza tra noi missini e i carabinieri è minima e non si capisce perché ci sparino addosso. Indietreggio. Mi giro e vedo a terra quel ragazzo biondo con cui stavo parlando poco prima. E’ Stefano Recchioni e torno indietro per aiutarlo a rialzarsi. Gli metto una mano dietro la testa per sollevargliela e gli occhi azzurri gli roteano all’indietro. Sulla mano ho una strana sensazione di caldo: provo a tirarlo su, ma quando la macchia di sangue si allarga sui miei jeans, capisco che non è stato colpito da un lacrimogeno, ma da un proiettile alla nuca. Da una parte i carabinieri, dall’altra chi ha cercato riparo verso la sezione e si aspetta un’altra carica. Sulla strada è rimasto il corpo di Stefano, che continuo a tenere tra le braccia. Non darà più segni di vita e il mio grido di aiuto non basterà a fermare quel sangue e a salvargli la vita. Non verso nessuna lacrima, ma niente da quel momento sarà più come prima”.
da NEL CERCHIO DELLA PRIGIONE - Francesca Mambro
 
 
 
"Un ricordo doveroso per fatti avvenuti in anni cronologicamente lontani, ma vicinissimi nella memoria di chi li ha vissuti: anni all'insegna dell'odio ideologico e ancora oggi della totale assenza di giustizia". Cosi' il presidente Gianfranco Fini, in occasione del trentennale dei fatti di Acca Larenzia, ha ricordato gli avvenimenti del 7 gennaio 1978. "Quegli anni - la sottolineato il leader di An - non devono ripetersi in alcun modo e perchè questo accada è giusto ricordare chi è stato ucciso ed è giusto sempre e comunque ricordare che la passione politica non deve mai tracimare nell'odio. Fare polemica vuol dire perdere una buona occasione per meditare e riflettere. Per chi commise l'omicidio si trattava di una sorta di esame di ammissione alle Brigate Rosse. Chi uccideva lo faceva per dimostrare la sua determinazione per intraprendere la strada della lotta armata. Nel caso dei due ragazzi uccisi davanti alla sezione - ha concluso Fini- non si è mai individuato il responsabile e questa è una storia che purtroppo si è ripetuta in tanti altri casi".
Blog e forum ufficiali di Azione Giovani e Alleanza Nazionale di Polistena su http://azionegiovanipolistena.spaces.live.com/

 
 
 

13 ottobre

Post n°81 pubblicato il 03 Novembre 2007 da pierreevacances

Sul forum http://agpolistena.forumfree.net/

sono state inserite tutte le foto ed i video del corteo del 13 ottobre a Roma

 
 
 

Programma manifestazione Roma

Post n°80 pubblicato il 12 Ottobre 2007 da pierreevacances

Programma

Venerdì 12 ottobre
Ore 23.30 Raduno in piazzale Suor Maria Teresa Fioretti(stazione autobus)

Sabato 13 ottobre
Ore 00.30 Partenza pullman per Roma

Ore 08.30 Arrivo a Roma-Area Anagnina

Ore 09.00 Spostamento da Anagnina a Roma centro con Metro A (fermata Spagna)

Ore 09.30 Spostamento libero

Ore 13.00 Raduno Piazza della Repubblica (fermata Metro A)

Ore 15.00 Partenza corteo- Piazza della Repubblica

Ore 18.00 Comizio Presidente Gianfranco Fini al Colosseo

Ore 23.00 Raduno Piazzale Agnina
raggiungibile con metro A fino alle 22.00, con bus ATAC MA2 (fermate via
Barberini e stazione Termini dopo le 22)

Ore 24.00 Partenza per rientro a Polistena

Domenica 14 ottobre

Ore 07.30 Arrivo a Piazzale Suor Maria Teresa Fioretti (stazione autobus)

 
 
 

Programma 13 ottobre manifestazione a Roma

Post n°79 pubblicato il 12 Ottobre 2007 da pierreevacances

13 OTTOBRE 2007 - VIA SUBITO!
Se vuoi protestare anche tu contro il governo Prodi che, mentre afferma di non voler aumentare le tasse, poi con la Finanziaria mette le mani nelle tasche dei cittadini e rende le nostre città più insicure, il 13 ottobre scendi in piazza con Alleanza nazionale, fai sentire la tua voce per mandare a casa, una volta per tutte, Prodi e il suo governo fantasma.
Per questo mi rivolgo non solo agli elettori di centrodestra, ma anche a coloro che hanno votato nel 2006 per la sinistra, che oggi si trovano di fronte a uno spettacolo indecente. Una maggioranza divisa su tutto a danno degli italiani.

Ti aspetto il 13 ottobre al Colosseo, per un’Italia con ‘meno tasse e più sicurezza’.


PERCORSI CORTEO 13 OTTOBRE 2007
Inizio Cortei ore 15:00
CORTEO “A” Piazza della Repubblica (Esedra):
Piazza della Repubblica
Viale Luigi Einaudi
Piazza dei Cinquecento
Via Cavour
Largo Corrado Ricci
Via dei Fori Imperiali

CORTEO “B” Piazza San Giovanni in Laterano:
Piazza San Giovanni in Laterano
Via dell’Amba Aradam
Via Druso
Piazzale Numa Pompilio
Via delle Terme di Caracalla
Via dei Cerchi
Via Luigi Petroselli
Via del Teatro Marcello
Piazza Venezia (lato Altare della Patria)
Via dei Fori Imperiali

 
 
 
 
 

Entra in Azione

Post n°77 pubblicato il 27 Settembre 2007 da pierreevacances

Il nostro forum "Entra in Azione"

http://agpolistena.forumfree.net/

iscrivetevi!!!!

 
 
 

video Miss Tricolore

Post n°76 pubblicato il 14 Settembre 2007 da pierreevacances

 
 
 
 
 

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