TraMe e Me

Cuba


 Aprendimos a quererte Desde la historica alturaDonde el sol de tu bravuraQue fu hoferto a la muerte Fa caldo. Viscido come una leccata. Odora di micelio, muschio, tabacco e rum. Cammino. Il sole a picco, l'ombra a sud. E' il tropico.Mi fa pena l'ombra che pesto. Vorrei poterla schivare. Mi guardo i piedi. E due che giocano a scacchi sul marciapiede di Calle Obispo Aqui se que dan la claraLa extraniable transparencia de tu querida presentia comandante Che Guevara. Su un  balcone azzurro una ragazzina  pencola i piedi nel vuoto e legge un libro. Ha una maglietta a righe arancioni. Due finestre più su un vecchio si tiene la guancia. Mi guarda senza vedermi e sorride all'aria. Un lama di luce gli taglia la faccia di traverso.Ha denti bianchi il vecchio. Mi sembra di non aver bocca per ridere. Ho un buco in un fianco e scappa via segatura. Tu mano gloriosa y fuerteSobre la historia disparaQuando todo Santa ClaraSe despierta para verte. Bordeguida del medio. Un nero a dorso nudo, dietro un bancone turchese, prepara la menta nei bicchieri e versa rum ambrato. Cerco sul muro la firma di Hemingway. La trovo e mi ci siedo vicino. Le ragazze cubane ridono forte e abbassano le palpebre.  Sembrano note sopra le righe di una melodia infinita. Aqui se que dan la claraLa extraniable transparencia de tu querida presentia comandante Che Guevara. La musica m'ossessiona. Senza tregua, ritmo, melodia, danza. Il rum fa effetto a digiuno. Il nero che riempie i bicchieri è magro. Ha negli occhi una luce febbrile. Si muove a tempo al tintinnio dei bicchieri e scuote le bottiglie come fossero maracas. Vieres quemando la drisaUn sol de primaveraPara aclampar la banderaCon la luz de tu sonrisa Chiudo gli occhi e sono nel mercato. Il rumore è come miele denso.Non posso cogliere stralci di discorso, solo suoni senza parole di riferimento. Tutto diventa musica e m'accorgo che sto andando a tempo. Seguiremos adelanteHomo junto a qui seguimosI confides te dicimosHasta siempre Comandante Cammino sul muretto del Maleçon. Un piede avanti all'altro. A picco sugli scogli. A braccia aperte, gabbiano con l'anima di segatura. L'acqua si frange. Sono ubriaca. Un ragazzino mi guarda divertito, urla qualcosa. Non sento. Mare. Marmitte. Musica. Sono dentro il rumore. Disciolta. Dissolta. Annullata. Ma ho un ritmo dentro. Lo seguo ora. Non posso cadere. Presa da impossibili equilibri sonori. Proprio come Cuba. Non cadrò… e domani ci sarà di nuovo il sole a Santa Clara. Aqui se que dan la claraLa extraniable transparencia de tu querida presentia Comandante Che Guevara.