Creato da zgiovanniantonio1960 il 08/10/2009
 

DIABOLIK

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ZIVA

Post n°21 pubblicato il 19 Aprile 2010 da zgiovanniantonio1960
 
Tag: N.C.I.S

ZIVA DAVID

L'agente Ziva David è entrata a far parte del cast della serie nella terza stagione.
Ziva David è un'Agente del Mossad assegnata all'NCIS dopo l'assassinio dell'Agente Speciale Caitilin Todd da parte di Ari Haswari, un Agente operativo del Mossad che si scoprirà essere il fratellastro di Ziva, oltre che un traditore. Nella serie TV, il padre di Ziva è il Direttore del Mossad. La sua sorellina, Tali, è stata uccisa in un attacco suicida di Hamas; all'epoca del fatto, Ziva era già un'Agente operativa del Mossad. Inoltre, nella terza stagione, Ziva afferma di aver fatto parte dell'Esercito Israeliano per un periodo di tempo non ben definito. Addestrata dal Mossad come un'assassina, Ziva faceva parte di una specifica divisione del Mossad specializzata in omicidi, spionaggio e coercizione, il Metsada; il Direttore Shepard inoltre rivela a Gibbs che Ziva ha fatto fuori almeno una mezza dozzina di Kamikaze in Iraq. A causa del suo addestramento nella tortura, non si fa scrupoli ad usare tecniche potenzialmente mortali, e durante la serie si scoprirà che prima di lavorare all'NCIS, non aveva mai condotto un interrogatorio senza causare danni fisici. Ziva rivela inoltre le sue abilità nell'Esercito, raccontando ad esempio quando si gettò da uno scoglio alto 10 metri senza le funi di sicurezza e nuotò nelle fredde acque del Mar Rosso in piena notte. In più di un'occasione la si vede sfoggiare la sua memoria fotografica. Nell'episodio "Una bara di ferro" (stagione 3), Ziva riproduce la perfetta copia di una mappa che aveva visto poche ore prima. Nell'episodio "Friends and Lovers" (stagione 4), Ziva insegna a Tony, a McGee e all'Agente Lee come lanciare bene un coltello. Ziva parla correttamente almeno sei lingue: inglese, ebraico, spagnolo, arabo, turco e francese (nell'episodio "Cover Story" McGee chiede a Ziva se conosca il significato della parola "Deja-Vu", e lei afferma che il suo francese è migliore del suo inglese). Parla inoltre in modo soddisfacente l'italiano, il tedesco e il russo. Un'idiosincrasia ricorrente di Ziva è la sua tendenza a sbagliare i modi di dire in inglese, che causa il divertimento dei suoi colleghi. A volte Tony dice a Ziva di aver sbagliato un modo di dire anche se ciò non è vero, solo per prenderla in giro.

Cote de Pablo

 

 

 
 
 

TONY DINOZZO

Post n°20 pubblicato il 19 Aprile 2010 da zgiovanniantonio1960
 
Tag: N.C.I.S

TONY DINOZZO

È un ex agente della Squadra Omicidi di Baltimora, ma è più conosciuto per la sua tendenza a flirtare con quasi tutte le donne che incontra. Alcuni considerano il suo comportamento quasi sciovinistico in quanto raramente rispetta i limiti della convivenza civile. Tony pensa che non ci sia niente di male nel mettere a soqquadro gli oggetti dei colleghi o nel rivelare i loro segreti se ciò può essere fonte di divertimento (ad esempio scaricando l'agenda personale di un suo collaboratore senza permesso). A causa della sua passione per le grandi firme, indossa spesso abiti costosi, in particolare quelli di Ermenegildo Zegna. Sebbene abbia quasi 30 anni, mostra solitamente un atteggiamento da teenager. È molto leale nei confronti dei suoi colleghi all'NCIS, specialmente con Gibbs, il suo supervisore. Ama trovare somiglianze tra i film e la realtà, citandone spezzoni e adattandoli alla vita di tutti i giorni. Spesso imita addirittura i personaggi mentre cita i loro discorsi, specialmente il James Bond interpretato da Sean Connery. È un fan di Magnum, P.I. e di Airwolf, entrambe produzioni di Donald P. Bellisario. Anche se il suo atteggiamento spesso immaturo lo ha già fatto mettere nei guai più volte, Tony ha anche dimostrato di essere un agente dotato di grande intuito, all'occorrenza, ed in più di un'occasione ha sorpreso Gibbs ed i suoi compagni di squadra quando le sue azioni, apparentemente insensate, portavano in realtà alla luce nuove prove. È un tipo abbastanza socievole e che si adatta facilmente.

Si vede Tony parlare correttamente lo spagnolo nell'episodio "La telefonata" (stagione 1), nel quale lui e Gibbs leggono un quotidiano in lingua spagnola e nell'episodio "Testimone" (stagione 2), in cui Tony traduce degli E-mail dallo spagnolo mentre McGee legge le risposte in inglese. Afferma anche di aver giocato nella squadra di pallacanestro dell'Università dell'Ohio. La squadra sembrava piuttosto buona, ed era ad un punto dai quarti di finale prima di perdere contro l'UCLA. In una partita si è anche rotto una gamba. Tony dice di avere una vista 20/10, ma in uno dei primi episodi (La maledizione) lo si vede indossare un paio d'occhiali mentre sta seduto alla sua scrivania, per poi toglierseli prontamente prima di parlare con Gibbs. Una volta ha anche donato il suo sperma alla Banca del Seme, ma tutte le donne lo hanno rifiutato.

Michael Weatherly

 

 

 
 
 

N.C.I.S

Post n°19 pubblicato il 12 Aprile 2010 da zgiovanniantonio1960
Foto di zgiovanniantonio1960

.........MITICI!!!!!

 
 
 

GIOVANNI PAOLO II

Post n°18 pubblicato il 02 Aprile 2010 da zgiovanniantonio1960

...al suo funerale vi era il mondo ai suoi piedi,e scusate se e' poco per un uomo cosi' umile

 
 
 

IL NOSTRO PAPA

Post n°17 pubblicato il 02 Aprile 2010 da zgiovanniantonio1960

(2 aprile 2005 - 2 aprile 2010) 5 anni fa moriva un GRANDE UOMO!NON DIMENTICHIAMO.... LUI SI...E' STATO UN GRANDE UOMO 

 
 
 

8 MARZO festa delle donne

Post n°16 pubblicato il 08 Marzo 2010 da zgiovanniantonio1960

e

Donne...
boccioli di fiori con tante promesse
con tante canzoni...

Le spose, le madri, le donne in carriera
e quelle da marciapiede

Le piccole suore di bianco e di nero
e le maestose Africane con vesti
di tutti i colori: regine!

Fanciulle con piccoli in braccio ai semafori
amanti costose
e donne soldato col mitra e stivali pesanti

e dietro ai banconi dei bar, e nei campi ondeggianti
di frutta e di spighe
e sinuose in lap dance della notte
in locali fumosi...
donne

Custodi di vita nel grembo
come dolci segreti
temprate al dolore e paurose
di rughe e grigiori

folli d'arcobaleno e di pioggia
sorridenti
come primavera del mondo... 

 
 
 

....la nave

Post n°15 pubblicato il 08 Marzo 2010 da zgiovanniantonio1960

Tutto cominciò a Zanzibar... No a Maracaibo, o a Calabar, o Port Royal, o a Mas-a-Tierra o a Randané... Bon, che importanza ha? Incominciò. E divennimmo pirati, non lo sareste diventati anche voi?  

sfondo011

 
 
 

.....DEDICATO A TUTTE LE PERSONE CHE SOFFRONO

Post n°14 pubblicato il 07 Marzo 2010 da zgiovanniantonio1960

Un grande re ricevette in omaggio due pulcini di falco, e si affrettò a 

consegnarli al maestro di falconeria perché li addestrasse. Dopo qualche 

mese, il maestro comunicò al re che uno dei due falchi era perfettamente 

addestrato. «E l'altro?», chiese il re. «Mi dispiace..., sire, ma l'altro falco 

si comporta stranamente; forse è stato colpito da una malattia rara, che 

non siamo in grado di curare. Nessuno riesce a smuoverlo dal ramo 

dell'albero su cui è stato posato il primo giorno. Un inserviente deve 

arrampicarsi ogni giorno per portargli il cibo». Il re convocò veterinari e 

guaritori ed esperti di ogni tipo, ma nessuno riuscì a far volare il falco. 

Incaricò del compito i membri della corte, i generali, i consiglieri più saggi, 

ma nessuno poté schiodare il falco dal suo ramo. Dalla finestra del suo 

appartamento, il monarca poteva vedere il falco immobile sull'albero, 

giorno e notte. Un giorno fece proclamare un editto, in cui chiedeva ai 

suoi sudditi un aiuto per il problema. Il mattino seguente, il re spalancò la 

finestra e, con grande stupore, vide il falco che volava superbamente tra 

gli alberi del giardino. «Portatemi l'autore di questo miracolo», ordinò. 

Poco dopo gli presentarono un giovane contadino. «Tu hai fatto volare il 

falco? Come hai fatto? Sei un mago, per caso?», gli chiese il re. Intimidito 

e felice, il giovane spiegò: «Non è stato difficile, maestà. Io ho 

semplicemente tagliato il ramo. Il falco si è reso conto di avere le ali ed ha 

incominciato a volare!». Talvolta, bisogna avere il coraggio di tagliare il 

ramo delle nostre false sicurezze a cui siamo tenacemente attaccati, 

affinché ci rendiamo conto di avere le "ali" per volare alto e fare della 

nostra vita un capolavoro... 

 
 
 

IL VECCHIO E IL CAVALLO

Post n°13 pubblicato il 07 Marzo 2010 da zgiovanniantonio1960
 

IL VECCHIO E IL CAVALLO di CLAUDIO LI PANI

C'era una volta, in un villaggio, un vecchio. Era molto povero, ma anche i re erano invidiosi di lui perché aveva un meraviglioso cavallo bianco. Un cavallo come quello non era mai stato visto: aveva bellezza, portamento, forza. I re, per quel cavallo, erano disposti a... pagare cifre favolose. Ma il vecchio rispondeva: "Questo cavallo, per me non è un cavallo, è una persona. Come si può vendere una persona? E' un amico e non una cosa. Come puoi vendere un amico?" Il vecchio povero com'era, avrebbe avuto tutte le tentazioni per arricchirsi, ma non vendette mai il cavallo. Un giorno, improvvisamente, scoprì che il cavallo non era nella stalla. La gente del villaggio si riunì e gli disse: "Stupido vecchio, sapevamo che alla fine il tuo cavallo sarebbe stato rubato. Tu, così povero, come potevi proteggere una cosa così preziosa? Sarebbe stato meglio venderlo prima, avresti realizzato qualunque cifra avessi chiesto. Adesso il cavallo è andato: è una maledizione, una sfortuna." Il vecchio rispose: "Non andate troppo lontano, semplicemente dite che il cavallo non è nella stalla. Questi sono i fatti, ogni cosa in più è un giudizio. Se sia una sfortuna o no, come potete saperlo? Come giudicate?" La gente disse: "Non prenderci in giro. Noi, certo, non siamo grandi filosofi, ma qui il filosofo non serve. Il fatto è che il cavallo non è nella stalla e questa è una disgrazia". Il vecchio disse: "convengo che la stalla sia vuota e il cavallo scappato. Non so altro, non posso dire se sia una benedizione o una sfortuna. Quello che so è solo un frammento. Chi conosce come proseguirà questa storia?" La gente rideva: lo credeva pazzo. Solo un pazzo rinunciava alla fortuna, per vivere miseramente alla giornata, tagliando legna nel bosco. Dopo quindici giorni, una notte, improvvisamente, il cavallo ritorno nella stalla. Non era stato rubato, era semplicemente corso via libero, verso la prateria. Non solo era tornato, ma con sé aveva condotto anche una dozzina di cavalli selvaggi. Di nuovo la gente si riunì e disse: "Vecchio, avevi ragione tu, e noi torto. Non è stata una disgrazia, ma una benedizione. Ci dispiace di aver sbagliato". Il vecchio rispose: "Ancora una volta state correndo. Dite soltanto che il cavallo è nella stalla e che altri dodici cavalli sono venuti con lui. Non giudicate. Chi sa se questa è una benedizione o no? E' solo un frammento. Fino a che non si conosce l'intera storia, come si fa a giudicare? Potete leggere una pagina di un libro e giudicare tutto il libro? Potete leggere una frase di una pagina e giudicare l'intera pagina? Potete leggere una sola parola di una frase e giudicare tutta la frase? Ma anche una sola parola ha un significato così vasto... Nessuno sa se è una benedizione. Io sono felice di non giudicare: non disturbatemi!" Questa volta la gente non lo criticò apertamente, il vecchio poteva avere ragione anche questa volta. Ma dentro, pensava ai 12 cavalli che, dopo breve addestramento, sarebbero stati venduti, con notevole profitto. Il vecchio aveva un figlio unico che cominciò a addestrare i cavalli selvaggi. Una settimana più tardi, cadde da cavallo mentre cercava di domarne uno e si ruppe le gambe. Di nuovo la gente del villaggio si radunò e disse: "Avevi ragione ancora una volta. Non è stata una benedizione, ma una disgrazia. Il tuo unico figlio ha perduto le gambe. Alla tua età era l'unico tuo sostegno. Adesso sei più povero che mai". Il vecchio rispose: "Siete ossessionati dai giudizi. Non correte. Dite solo che mio figlio ha le gambe rotte. Chi sa se si tratta di disgrazia o fortuna, nessuno lo sa! Ancora un frammento, nient'altro vi è stato dato. La vita viene per frammenti, il giudizio riguarda la totalità". Accadde che, dopo qualche settimana, il paese entrasse in guerra contro la nazione confinante e tutti i giovani furono costretti ad arruolarsi e a partire. Solo il figlio del vecchio, avendo le gambe rotte, fu risparmiato. La gente si riunì, gridando e piangendo, perché da ogni famiglia un giovane era stato portato via. Senza speranza di ritorno, destinati a morte certa, perché il paese che stavano attaccando era molto più forte e la disfatta assicurata. "Avevi ragione, vecchio" dissero le persone riunite ancora una volta. "Dio sa, e questo prova che era una benedizione. I nostri figli non ritorneranno, tuo figlio, tra breve, ritornerà a camminare e starà ancora con te!" Rispose il vecchio: "E' impossibile discutere con voi che giudicate, giudicate e ancora giudicate. Nessuno sa! Dite soltanto che i vostri figli sono stati costretti a partire e mio figlio no! Ma nessuno sarà mai in grado di dire se è una benedizione o una disgrazia. Solo Dio sa! E quando si dice solo Dio sa, si intende l'Assoluto sa. Non giudicate, altrimenti non sarete mai in grado di divenire tutt'uno con l'Assoluto."

 
 
 
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