Padre inutile

...un riassunto... per gli "adulti"... per "chi di dovere (?) "


Dopo un rapporto di otto anni dei quali quattro di convivenza iniziato nel 1990 con F. , decidemmo assieme nel 1998 di avere dei figli. Nel marzo 1999 ci sposammo,  nel luglio 1999 nacque il nostro primogenito, nel dicembre 2000 nacquero i gemelli. Negli accordi e nelle intenzioni prematrimoniali delineammo un progetto di famiglia e di vita che non riuscimmo poi a realizzare, e dopo innumerevoli tentativi negli anni ed una separazione in casa dal gennaio 2002, nel settembre 2002 dopo più di 12 anni ci separammo formalizzando la separazione nel maggio 2003. Lasciai casa e beni a F. e vissi da amici sino al luglio 2004 quando riuscii ad acquistare un miniappartamento per me e la mia attuale compagna nel frattempo conosciuta. Nel giugno 2007 ella ed io potemmo acquistare con molti sacrifici la nostra attuale casa, opportunamente scelta e finalmente idonea ad accoglierli per dimensioni e tipologia, ove ci trasferimmo all'inizio del 2009 e che tutt'ora stiamo completando con ulteriori sacrifici e molto lavoro. In estrema sintesi, già la separazione avvenne principalmente per una azione di mobbing familiare mirato al totale annullamento della mia persona nei confronti dei miei figli da parte della madre su decisioni e linee educative ed in generale sulla gestione della famiglia formatasi, essendo alla data e tuttora F. fermamente convinta dell'assoluta inutilità di una figura paterna per la crescita dei propri figli considerati di propria “esclusiva proprietà”. La totale  impermeabilità e mancata volonta e/o capacità  della madre a confrontarsi ed accordarsi su qualsiasi cosa in merito ha fatto si che mi fosse reso impossibile mantenere il mio ruolo di compagno e marito ed al tempo stesso di assumere il mio ruolo di padre in seno alla famiglia. Ciononostante, sia prima che dopo la separazione e ribadisco al prezzo di grossi sacrifici mai ho fatto mancare ogni sostentamento e disponibilità verso i miei figli e verso F., operando affinchè si potesse raggiungere e mantenere pur nel dramma della separazione dei genitori l'equilibrio affettivo indispensabile per la loro presente e futura crescita psicologica, scendendo a qualsiasi compromesso pur di perseguire quanto stante l'immutabile posizione della madre e le conseguenti gravi difficoltà. Nel corso degli anni ho fatto in maniera di essere presente il più possibile, anche se mai quanto tempo avrei voluto causa l'indisponibilità e l'ostilità delle quali sopra e causa il tempo impiegato a risollevarmi economicamente, ed assolutamente mai ho agito a nocumento dei miei figli o della loro madre, azioni ed atteggiamenti non nella mia indole e nella mia volontà. Confortato ingenuamente da un apparente evolversi generale comunque positivo pur nei limiti concessimi, dal dicembre 2008 alcuni fatti ed alcune frasi dette dai miei figli mi fecero invece prendere coscienza drammaticamente dei reali scopi della madre e delle azioni manipolatorie e di plagio verso gli stessi e verso altri parenti comuni a mezzo continue menzogne e deformazioni della realtà nei miei riguardi, palesatisi e conclamatisi poi con le successive di lei e d'altri azioni. Un accadimento del febbraio 2009, correttamente e fedelmente da me descritto già con esposto  all'Autorità alla data contestualmente alla richiesta di intervento a tutela dei miei figli dato che alla prova dei fatti quanto di positivo pensai fosse stato raggiunto negli anni fino ad un paio di mesi prima in realtà corrispondeva ad una recita strumentale della madre, venne preso come pretesto scatenante per un massiccio attacco personale da parte di F. che perdura tutt'ora,  basato su una marea di ignobili menzogne ed accuse false ed irripetibili nei miei confronti, e quel che è più grave mediante plagio e manipolazione dei bambini. Per giustificare la dissennata volontà di non farmi più frequentare i bambini, sono stato falsamente accusato di violenze mai commesse, di instabilità mentale non sussistente (vedi anche perizia di parte da me richiesta e confermante l’insussistenza dell’accusa), di azioni persecutorie mai avvenute, di affermazioni ed intimidazioni mai pronunciate, nell'ottica di dipingermi in un quadro inquietante che giustificasse le gravi azioni, quelle si comprovate, di F., anche ove queste miei supposti atteggiamenti come del resto la quasi totalità delle accuse rivoltemi siano totalmente e probamente confutabili mentre la veridicità delle residue logicamente riconducibile a quanto di comprovabile. Causa ciò, si giunse ad innumerevoli aberranti situazioni, a titolo di esempio se mi presentavo alle cadenze stabilite dalla sentenza di separazione ed usuali nei sette anni precedenti o se chiamavo al telefono per sentire i miei figli venivo automaticamente e strumentalmente falsamente denunciato per molestie, mentre se per evitare queste denunce pur soffrendo indicibilmente per la lontananza forzata dagli stessi non chiamavo venivo strumentalmente tacciato di disinteresse.      Nonostante l'evidentissima aderenza delle azioni e delle affermazioni di F. a qualsiasi altra delle migliaia di situazioni analoghe nelle quali un padre separato o divorziato viene accusato di tutto il possibile ancorchè improbabile per provocarne l'annichilimento ai fini di vendetta personale della ex moglie, e nonostante questa situazione giorno per giorno sia di gravissimo nocumento per i bambini e per il vicendevole rapporto con il padre, dopo un lunghissimo pesantissimo anno forse il peggiore della mia vita sono sempre in attesa di qualche azione concreta che anche quando giudizialmente disposta sulla carta nei fatti non c'è stata, di un inizio di supporto ai miei figli che seppur già reputato seriamente necessario ed urgente da psicologhe ed educatrici non è mai iniziato, di una analisi dei fatti concreti ad ottenere giustizia reale per i miei figli e per me e che ci permetta di tornare alla normalità dei rapporti. Per ultimo, nonostante gli accadimenti ed i riscontri fortemente negativi ed ostativi, non ho mai smesso di sperare in un rinsavimento e ad una serena riconciliazione negli accordi genitoriali al fine unico del bene dei figli, per il raggiungimento di tale scopo confidando pertanto nelle azioni di terzi competenti ed autorevoli che spero finalmente verranno poste in essere.   In definitiva, sono in attesa di fatti e decisioni concrete e tempestive che consentano ai miei figli di comprendere che il loro papà è sempre e soltanto il loro papà e non un presunto delinquente da vedere immotivamente sotto scorta, perchè quanto già perso e che venisse ancora perso da loro e da me in questa ingiusta, spietata ed assurda battaglia da me non voluta non potrà mai più essere recuperato.