Cresciuto nel Tavernelle, con il quale cominciò a prendere squalifiche già da bambino, Coppetti inizia le sue vicende giudiziarie prima ancora di compiere 18 anni. Rimase alla squadra allenata dal mitico Roberto Pavoni fino al 2002. Esordì con la maglia del Piegaro nel 2003, anno in cui il mitico ciclo-allenatore Macchiaiolo, il sostituto Dottor Mocchi, Pieravanti detto Pelle e infine Carlo Tei, giocavano a campana sulla panchina del Piegaro, ancora privo di Meloni, con Balducci ai margini societari per incomprensioni con Pelle (storica la frase dopo la prima doppietta in campionato contro la Panicarola: " ma tu sei quello che segni?", e non giocò mai più.)Nell'estate 2004 si riformò il gruppo al seguito del glorioso mister Borscia, l' unico forse ad esaltare a pieno le doti di funambolo di Alessio,titolare inamovibile e falco della fascia sinistra. Storica la rete su punizione alla Futre calciata contro il Pilonico Badiola, squadra che da quel gol vive ancora in un abisso infernale. Piccole squalifiche non facevano ancora pensare a quello che sarebbe poi seguito. Nella squadra del suo paese si mise in luce, oltre per le sue indiscusse abilità tecniche e funamboliche, anche per il suo carattere che lo portava spesso a contrasti con l'allenatore, il pubblico, gli arbitri e spesso, anche con se stesso.Esordì con mister Ottavi, dove si meritò fiducia e rispetto giocando un buon numero di partite, poi terminate in un finale di stagione nervoso e frastagliato, fatto di un alto tasso di ammunizioni e squalifiche, spesso surreali, ma spettacolari.L'anno successivo arriva Mister Giovi, ma l'inizio anno con delle squalifiche da scontare non lo fà praticamente conoscere al mister, che viene esonerato poco dopo lasciando spazio a Ubaldini, suo acerrimo nemico, che riesce a metterlo anche in cattiva luce con la società. Dopo una lunga squalifica per il lancio di una borraccia d'acqua ad un arbitro particolarmenete stolto, rientrò per grazia ricevuta in panchina, al primo rientro però viene di nuovo squalificato per un offesa ad un arbitro, che però non aveva rivolto lui ma un compagno; il grave errore arbitrale lo porta a compiere un gesto a cui sono legati i suoi maggiori successi e la sua notorietà in campo internazionale: mostra le natiche all' arbitro, invitandolo a comprendere il numero di maglia da quell'alquanto amena parte del corpo.Dopo quel gesto l'ASD Piegaro perde punti in borsa e rischia il tracollo finanziario, tutte le maggiori testate parlano del gesto e nelle scuole viene fatta una campagna progresso per non ripetere l'accaduto.
STORIA DI UN COMPAGNO: ALESSIO COPPETTI
Cresciuto nel Tavernelle, con il quale cominciò a prendere squalifiche già da bambino, Coppetti inizia le sue vicende giudiziarie prima ancora di compiere 18 anni. Rimase alla squadra allenata dal mitico Roberto Pavoni fino al 2002. Esordì con la maglia del Piegaro nel 2003, anno in cui il mitico ciclo-allenatore Macchiaiolo, il sostituto Dottor Mocchi, Pieravanti detto Pelle e infine Carlo Tei, giocavano a campana sulla panchina del Piegaro, ancora privo di Meloni, con Balducci ai margini societari per incomprensioni con Pelle (storica la frase dopo la prima doppietta in campionato contro la Panicarola: " ma tu sei quello che segni?", e non giocò mai più.)Nell'estate 2004 si riformò il gruppo al seguito del glorioso mister Borscia, l' unico forse ad esaltare a pieno le doti di funambolo di Alessio,titolare inamovibile e falco della fascia sinistra. Storica la rete su punizione alla Futre calciata contro il Pilonico Badiola, squadra che da quel gol vive ancora in un abisso infernale. Piccole squalifiche non facevano ancora pensare a quello che sarebbe poi seguito. Nella squadra del suo paese si mise in luce, oltre per le sue indiscusse abilità tecniche e funamboliche, anche per il suo carattere che lo portava spesso a contrasti con l'allenatore, il pubblico, gli arbitri e spesso, anche con se stesso.Esordì con mister Ottavi, dove si meritò fiducia e rispetto giocando un buon numero di partite, poi terminate in un finale di stagione nervoso e frastagliato, fatto di un alto tasso di ammunizioni e squalifiche, spesso surreali, ma spettacolari.L'anno successivo arriva Mister Giovi, ma l'inizio anno con delle squalifiche da scontare non lo fà praticamente conoscere al mister, che viene esonerato poco dopo lasciando spazio a Ubaldini, suo acerrimo nemico, che riesce a metterlo anche in cattiva luce con la società. Dopo una lunga squalifica per il lancio di una borraccia d'acqua ad un arbitro particolarmenete stolto, rientrò per grazia ricevuta in panchina, al primo rientro però viene di nuovo squalificato per un offesa ad un arbitro, che però non aveva rivolto lui ma un compagno; il grave errore arbitrale lo porta a compiere un gesto a cui sono legati i suoi maggiori successi e la sua notorietà in campo internazionale: mostra le natiche all' arbitro, invitandolo a comprendere il numero di maglia da quell'alquanto amena parte del corpo.Dopo quel gesto l'ASD Piegaro perde punti in borsa e rischia il tracollo finanziario, tutte le maggiori testate parlano del gesto e nelle scuole viene fatta una campagna progresso per non ripetere l'accaduto.