Era una fredda giornata invernale quando Montella, Cassano e Pavoni, a caccia di beccaccie a Montalvino, decisero che era il momento di fare qualcosa di più per chi rimane ai margini. "Io e Vincenzo eravamo stati messi da Capello fuori rosa per la sfida contro il Milan,eravamo amareggiati e così decidemmo di andare a caccia di beccaccie con Roberto, magari a Montalvino, così ci tiravamo sù di morale" racconta Cassano ai nostri microfoni" mentre, in assenza di beccaccie, sparavamo al ripetitore, Roberto ci raccontava di questa coppia di fenomeni che lui aveva allenato e che ora giocavano al Piegaro, ma che per vari motivi nessuno faceva giocare con continuità, diceva che due talenti del genere, non li aveva mai visti." "Incuriositi, smettemmo di sparare al ripetitore e, comprate due beccaccie per Roberto da far vedere agli amici e alla moglie ( vile metodo utilizzato da Pavoni), decidemmo di andare a vedere il Piegaro che giocava a Panicarola" racconta Montella."Fù incredibile" dice Cassano " vide entrare Coppetti e Balducci all'inizio del secondo tempo e il cielo si schiarì, somigliavano a Liedholm e Nordahl, si trovavano alla perfezione, in pochi minuti passarono da 4 a 0 a 4 a 3". "Poi Roberto" (che nel frattempo si era distratto dal canto di un tenebroso)" ci disse che erano insoddisfatti, che mister Macchiaiolo non li aveva mai fatti giocare e solo Mocchi, dopo l'esonero dello stesso Macchiaiolo, ne aveva avuto il coraggio"aggiunge Cassano."Chiamammo Bruno Conti e il martedì venne a vedere l'allenamento del Piegaro, ma tornò deluso perchè quel martedì l' allora presidente Bartolini rinchiuse tutti nello spogliatoio per la riunione di routine, e non potè concludere l'ingaggio dei due, tanto sperato da me e da Antonio, con loro due avremmo vinto la Champions!"termina Montella."Così il giovedì successivo mentre provavamo i cani con Roberto alla Serpolla"aggiunge Cassano" a me e a Vincenzo ci venne l'idea di tutelare coloro che non giocano, come noi, di creare un' associazione. Così la sera chiamammo Balducci e Coppetti a cena da Pavoni, e dopo una cena vegetariana, creammo statuto e organigramma, oltre che inventare una nuova squadra formata solo da panchianari, con sede e campo da gioco ad Acquaiola. Fecemmo un giro di chiamate e la formazione era fatta, 18 calciatori erano arruolati, il nome della squadra brillava già in cielo: A.S. FERSENONE. La formazione era la seguente: 1) Boranga
2) Coco
3) Reizinger
4) Tommasi
5) Firicano
6) Vierchowod
7) Coppetti
8) Pecchia
9) Balducci
10) Cassano
11) Montella
In panchina: 12) Malgioglio
13) Roque Junior
14) Juliano
15) Sclosa
16)Gullo
17) Helveg
18)Nappi
19) Caniggia
20) Skuravy"
Ma l'addio di Cassano alla Roma, che il tecnico selezionato per allenare la squadra (Fathi Terim) non avesse accettato gli acccordi economici, e l'assenza di sponsor (la VCP che doveva sponsorizzarci non voleva Gullo in squadra) fecero decadere la trattativa e le speranze di un nuovo team professionistico in Val Nestore.Cassano e Montella concludono: " Auguro all' AIP un ottimo successo e chiediamo di farne partecome membri onorari , con onore e gloria. Ai fenomeni piegaresi chiedo pazienza, e l' AS FERSENONE tornerà.."Salutano così i giornalisti e tifosi, con un grande abbraccio all' amico Pavoni, che nel frattembo caricava la cartucciera, con al speranza di tornare al più presto.Il capitano