A.I.P.

LA STORIA DI UN COMPAGNO: FEDERICO GEORGE PINZO


Nato nella Valnestore, ama il calcio fin da bambino, ma il suo esile corpo e il carattere irascibile lo penalizza agli occhi di molti, che non vedono in lui il talento naturale che poi si rivelerà. In una partita del Club bocciofili Castiglion Fosco, squadra giovanile in cui giocava Pinzo quindicenne, contro il Cignalari Missianesi, con giocatori diciottenni, Pinzo segna ben due gol e viene notato dagli osservatori del Acquaiola United.Arrivato ad Acquaiola, Pinzo entra in prima squadra con il manager Pavoni, grazie anche al talento di altri campioni, come Simone Bianchi e Daniele Belli. Debutta in campionato all'età di diciassette anni contro il Gaiche. il 28 dicembre 1993 segna il suo primo gol con i diavoli rossi; era una partita di Coppa Billi.Nel 1996 partecipa alla storica vittoria nei quarti di finale sempre di Coppa Billi, contro il Piegaro di Volpini: dei cinque gol dei Red Devils, due sono suoi. Nel 1998, di nuovo contro il Piegaro, questa volta in finale, segna e sorprende tutti, contribuendo al strepitoso 4-1 finale. Il 1998 è il suo migliore anno da calciatore.Pinzo amava stupire: una volta, in aeroporto, al ritorno dal magico torneo in repubblica Ceca dove divenne tra l'altro uomo assist per il secondo gol ai francesi, si presentò indossando un sombrero, mentre le fan lo acclamavano in visibilio: da questo episodio nascerà la fama di Pinzo come icona pop e verrà soprannominato il quinto Beatle (probabilmente perché anche il primo batterista dei Beatles faceva Pinzo di cognome).Dopo l' esperienza all' Acquaiola United approda a Piegaro, nella Uisp. Un gran campionato caratterizzato però da lunghe squalifiche, oltre ai cattivi rapporti con i senatori e il Mister Buzzetti, che scocciato, lo invita insieme all'amico Possieri in prima squadra, penalizzandolo.La prima squadra offere però il suo terreno adatto, Mister Ottavi ( Pinzo penserà sempre di essere il suo favorito), lo incoraggia e lo incentiva a suon di telefonate il sabato, che tirano fuori il meglio di Pinzo. In quel periodo lo nota anche Luciano Benetton, che ne diventa amico, fino a farlo fidanzare con una sua stretta collaboratrice.L'anno della crisi è il successivo, prima il Mister Jon Bon, poi Ubalbini, non riconoscono la sua classe e la sua grinta e lo mettono sempre in panchina,oltre che in cattiva luce nei confronti della società, ma facendolo involontariamente legare a doppio filo assieme a quelli che poi saranno per sempre i compagni dell'Aip, faceno di Lui un'icona dei panchinari.Questo sarà il culmine della sua carriera: dopo aver vinto anche la Bessa d'Oro, ha inizio la sua parabola discendente, dovuta principalmente alla sua dipendenza dall'alcol e alla sua passione per la cosiddetta bella vita, con un occhio particolare al gentil sesso, ma anche alla sua scarsa disciplina (mancava regolarmente agli allenamenti) ed ai contrasti con il nuovo manager dei diavoli rossi, Paolo Cerbini.Di lui si ricorda anche una storica impresa, la denuncia con il centrocampista del Pilonico Bocciarelli, che lo metterà in cima a tutti i giornali, oltre che nelle trasmissioni televisive. Denuncia che costò a Pinzo l'appartamenta al Fossatello e un canestro di Mamma degli Ordinali.Terminata la carriera calcistica, Pinzo accetta l'incarico di telecronista per i torneo a Castiglion Fosco, seguendo il breve cammino della squadra di Coppetti. In questi anni, Pinzo è stato trovato alla guida in stato di ubriachezza e con l'accusa di resistenza a pubblico ufficiale, stando quattro mesi in prigione. Inizia la sua dura lotta contro l'alcol. Nonostante gli inviti, non smise di bere, anzi sempre più spesso lo si poteva incontrare nel suo pub di Piegaro e nella discoteca La Capannina, assieme all'amico Coppetti, che porto con lui nella cattiva strada.Dopo i primi, deboli segni di miglioramento, alla fine del mese le sue condizioni cominciarono ad aggravarsi. Il 20 novembre, il taboid piegarese La voce del Nestore pubblicò, su sua esplicita richiesta, una foto che ritraeva Pinzo mentre vomitava con l'amico Possieri, con quella che sarebbero state le sue ultime parole pubbliche: "Ma tu sone e camine?!" il grande numero 17 invitava tutti i giovani a non permettere che l'alcol portasse via le loro abilità, i loro soldi, e infine la loro vita, com'era capitato a lui. 
Il video che lo consacra campioneAlcuni giornali piegaresi scrissero che, alcune sue ex donne, dissero di vedere alcune cose strane dopo l' addio al calcio di Federico: la luce e il lavandino si spegne e si riaccende, passaporti spariti e lo stereo continua ad accendersi e a trasmettere la sua canzone preferita. Un medium è convinto che Pinzo è tornato e vuol mostrare che la vita prosegue anche dopo la morte.Le maglie più importanti indossate da Federico Pinzo sono state quella dell'Acquaiola United, della Uisp del Piegaro e della Selecao del Piegaro. Inoltre nel suo palmarès troviamo una Bessa d'oro vinto nel 1998, e due Tornei di Castiglion Fosco.Inoltre, glia mici del'aip intitoleranno a breve il campo degli allenamenti del Piegaro a suo nome, oltre che un asedia sempre vuota in panchina.