A.I.P.

associazione italiana panchinari

 

ROSA DELL' A.S.D. PIEGARO

ECCO IN ESCLUSIVA LA NUOVA ROSA DELL'ASD PIEGARO 2008-2009:

PORTIERI:

CAPOCCIA LUCA : DI CUI UNO SCORCIO

CARDACCIA ANDREA (A.I.P. PRESIDENTE): SEGUE FILMATO

DIFENSORI:

BARBANERA DIEGO: UNA DELLE ULTIME FOTO

COPPETTI DANIELE (A.I.P. MEMBRO STORICO)

BIELLI STEFANO

OLIVIERI ANTONIO

CAPPELLONI GABRIELE: UN VIDEO A LAVORO

CENTROCAMPISTI

VITALI IVAN:

BIANCHI SIMONE (di cui abbiamo un video)

BELLI DANIELE: ecco il perchè lavora alla maf

MELONI ANDREA: uno degli ultimi goal

DORILLO EMANUELE (con uno degli ultimi esemplari uccisi a testate)

COPPETTI ALESSIO ( A.I.P. MEMBRO STORICO)

SIMONE MARIANI:

TEI GIANMARIA (ai tempi del Cervia)

ATTACCANTI:

BALDUCCI RICCARDO (ai tempi del real)

MELONI FEDERICO: in una immagine frequente

VITALI ALESSIO

BALDUINI ALESSANDRO : CON IL GESTO CHE LO IDENTIFICA

 

LO SPONSOR DI PAVONI

 

PRIMA O DOPO, DI QUI SI PASSA

 

LND UMBRIA

 

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piegaro 1 - macchie 0

Post n°18 pubblicato il 25 Ottobre 2007 da capitano_a_i_p

Ci si riprende dal pareggio scorso, ci si riprende dal gran freddo, ci si arrende a Pavoni.

Io arrivo col solito ritardino ( stavolta un'ora e mezza, tanto la mia assenza non incide molto nella formazione iniziale) e stavolta non è la puzza a farla da padrona ma il freddo: mentre tutti sono in campo per la preparazione, dorillo emanuele rimane nei spogliatoi ed è un grande errore, il freddo si impadronisce di lui e lo trovo congelato, mentre scrive le sue ultime memorie con le unghie sul legno della panchina. Salvato in extremis scopro che nonostante lo spogliatoio sia a -10 gradi sotto lo zero tanto da trovare il bagno occupato da un pinguino, a 10 centimetri dal termosifone la temperatura è come davanti ai forni alla vetreria, questo salva dorillo dall' assideramento, e lo rimette in campo, rimango solo nei spogliatoi con Bebeto, parlando dei più svariati argomenti, di geopolitica, cambiamenti climatici, reti  W max e la cultura musicale italiana all' inizio del '700, il tutto caratterizzato dalla sua magnifica educazione nobile, dall' animo signorile e dai termini mai scontati e caratterizzanti.

Entrato in campo per il riscaldamento vengo subito stoppato da michelone che mi illustra la nuova perla, raccontata da Pavoni (in lingua originale):

 " ero a caccia Dio in____o, vedo n' fagiano che me se alza davanti Dio sc________o, glie tiro na' botta a dritto, gnente, gli 'ho tiro n'altra botta, era a n' metro Dio in________o, gnente manco stavolta, allora Dio s______e gli' ho tiro l' fucile, e tanto gnente..."

ECCO PAVONI IL GIORNO DELL'EPISODIO            

Le lacrime e le risate piegano in due, poi si ritorna a fare l'appello e l'inizio della partita, scoprendo anche oggi con grande sopresa, che non giocavo.

La partita si svolge con la classica noia di chi la vede dalla panchina,unico divertimento: offendere gratuitamente chiunque se lo meriti.

Unico sfizio del primo tempo: il dialogo tra me e l'arbitro a causa dei continui falli parecchio brutti ( loro si chiamano Macchie, mica Giardini) che continuavamo a subire, senza fischiarne nemmeno uno, al terzo fallo nel giro di cinque minuti, dove dovevo entrare a soccorrere, gli ho chiesto se era  il caso di comprare la bicicletta, o se secondo lui non si doveva cominciare ad ammonire.., tra le risate del pubblico e degli avversari (compreso il bruttissimo sei di cui allego la foto), l'arbitro non la prende bene, ma riesco a convincerlo a non buttarmi fuori..

IL NUMERO 6 DELLE MACCHIE

  ugly125.jpg

Mentre noi dominavamo sul campo, pavoni prova a fare un capanno per pararsi dal freddo, ma l'arbitro glielo impedisce dicendo che è proibito, oltre a dirgli che il rientro stasera non passa da lì; il triste pavoni torna a sedersi, amareggiato, stare al freddo a vedere una partita, senza fucile, non ha senso.

Finisce il primo tempo sullo 0 a 0, una beccaccia e due tordi per pavoni.

Tra il primo e il secondo tempo i giornalisti assediano la panchina e ci riempiono di foto, che prossimamente pubblicheremo, sono oggi sulla copertina di matchfootball.Inolte, sempre tra il primo e secondo tempo, una pallonata rivolta da Coppetti, sceso appositamente dalla tribuna, a me mentre "urinavo", farà sì che il pallone si cosparga della sostanza, pallone subito consegnato all'arbitro per l'inizio del secondo tempo (emozione fortissima vedere compagni e avversari colpire di testa, abbracciare la palla e prenderla in mano nei momenti, ad esempio, delle rimesse laterali).

La partita continua con tranquillità, almeno per noi che stavamo seduti, con termocoperta e i moon boot, quelli originali dell' A.S. Piegaro

I MOON BOOT DELL'AS PIEGARO  

Cerbini decide poi di inserire Dorillo E., che pochi minuti dopo con una facilissima inzuccata insacca la palla, dedicando poi il goal al club dei cinghialari, esultando con il tipico grugnito che li contraddistingue.

Noi panchianari dopo aver rischiato due o tre volte l'espulsione a causa delle nostre richieste un pò particolari, ce ne andiamo snervati dal fatto che a pochi secondi dalla fine non siamo stati ancora impiegati, come al solito.

Ce ne andiamo però con il sorriso sulle labbra guardando le gambe di Brunacci

LE GAMBE DI BRUNACCI

Il nervoso pervade il nostro corpo e la vittoria non è goduta se non è mai partecipata.

Consoliamo Pavoni rincuorandolo del fatto che giovedì andremo tutti a caccia con lui.

Il capitano

 
 
 

MONTELLA E CASSANO: QUANDO A CACCIA CON PAVONI FONDAMMO L'AIP

Post n°17 pubblicato il 21 Ottobre 2007 da capitano_a_i_p

Era una fredda giornata invernale quando Montella, Cassano e Pavoni, a caccia di beccaccie a Montalvino, decisero che era il momento di fare qualcosa di più per chi rimane ai margini. "Io e Vincenzo eravamo stati messi da Capello fuori rosa per la sfida contro il Milan,eravamo amareggiati e così decidemmo di andare a caccia di beccaccie con Roberto, magari a Montalvino, così ci tiravamo sù di morale" racconta Cassano ai nostri microfoni" mentre, in assenza di beccaccie, sparavamo al ripetitore, Roberto ci raccontava di questa coppia di fenomeni che lui aveva allenato e che ora giocavano al Piegaro, ma che per vari motivi nessuno faceva giocare con continuità, diceva che due talenti del genere, non li aveva mai visti."

"Incuriositi, smettemmo di sparare al ripetitore e, comprate due beccaccie per Roberto da far vedere agli amici e alla moglie ( vile metodo utilizzato da Pavoni), decidemmo di andare a vedere il Piegaro che giocava a Panicarola" racconta Montella.

"Fù incredibile" dice Cassano " vide entrare Coppetti e Balducci all'inizio del secondo tempo e il cielo si schiarì, somigliavano a Liedholm e Nordahl, si trovavano alla perfezione, in pochi minuti passarono da 4 a 0 a 4 a 3".

"Poi Roberto" (che nel frattempo si era distratto dal canto di un tenebroso)" ci disse che erano insoddisfatti, che mister Macchiaiolo non li aveva mai fatti giocare e solo Mocchi, dopo l'esonero dello stesso Macchiaiolo, ne aveva avuto il coraggio"aggiunge Cassano.

"Chiamammo Bruno Conti e il martedì venne a vedere l'allenamento del Piegaro, ma tornò deluso perchè quel martedì l' allora presidente Bartolini rinchiuse tutti nello spogliatoio per la riunione di routine, e non potè concludere l'ingaggio dei due, tanto sperato da me e da Antonio, con loro due avremmo vinto la Champions!"termina Montella.

"Così il giovedì successivo mentre provavamo i cani con Roberto alla Serpolla"aggiunge Cassano" a me e a Vincenzo ci venne l'idea di tutelare coloro che non giocano, come noi, di creare un' associazione. Così la sera chiamammo Balducci e Coppetti a cena da Pavoni, e dopo una cena vegetariana, creammo statuto e organigramma, oltre che inventare una nuova squadra formata solo da panchianari, con sede e campo da gioco ad Acquaiola. Fecemmo un giro di chiamate e la formazione era fatta, 18 calciatori erano arruolati, il nome della squadra brillava già in cielo: A.S. FERSENONE. La formazione era la seguente: 

1) Boranga                            

                                             

                                              2) Coco

                                             

                                                  3) Reizinger

                                              

                                               4) Tommasi

                                            

                                                5) Firicano

                                               

                                             6) Vierchowod

                                                   

                                                7) Coppetti

                                                  

                                                 8) Pecchia

                                                    

                                                     9) Balducci

                                                     

                                                      10) Cassano

                                                       

                                                       11) Montella

                                                          

                                                         In panchina:

                                                      12) Malgioglio

                                                           

                                                     13) Roque Junior

                                                            

                                                       14) Juliano

                                                          

                                                        15) Sclosa

                                                       

                                                        16)Gullo

                                                       

                                                           17) Helveg

                                                           

                                                           18)Nappi                                     

                                                       

                                                        19) Caniggia

                                                             

                                                          20) Skuravy"

                                                            

Ma l'addio di Cassano alla Roma, che il tecnico selezionato per allenare la squadra (Fathi Terim) non avesse accettato gli acccordi economici, e l'assenza di sponsor (la VCP che doveva sponsorizzarci non voleva Gullo in squadra) fecero decadere la trattativa e le speranze di un nuovo team professionistico in Val Nestore.

Cassano e Montella concludono:

 " Auguro all' AIP un ottimo successo e chiediamo di farne partecome membri onorari , con onore e gloria. Ai fenomeni piegaresi chiedo pazienza, e l' AS FERSENONE tornerà.."

Salutano così i giornalisti e tifosi, con un grande abbraccio all' amico Pavoni, che nel frattembo caricava la cartucciera, con al speranza di tornare al più presto.

Il capitano

 
 
 

chi l'ha visto?

Post n°16 pubblicato il 17 Ottobre 2007 da capitano_a_i_p

ENZO BARBANERA, TESORIERE DELL' A.S.D. PIEGARO

QUESTA E' UNA TRISTE STORIA, UNA DI QUELLE STORIE CHE TI FANNO ACCAPPONARE LA PELLE, PENSI CHE ACCADANO, SI, MA NON QUI, NON DA NOI.

QUESTA E' LA STORIA DEL TESORIERE DI UNA SQUADRA DI PERIFERIA,  E DELLA SUA VALIGETTA. SONO MERAVIGLIOSI I RICORDI DI QUELLA PERSONA, COSI ELEGANTE, COSI' RISERVATO, COSI SERIO E COSI' PROFESSIONALE, CON QUELLA SUA VALIGETTA CHE COME LUI ERA SEMPRE COSI' ELEGANTE COSI MODESTA, COSI' SEMPLICE E UMILE, ANCHE SE, DENTRO DI SE', CONTENEVA GRANDI COSE E GRANDI SPERANZE, SPECIALMENTE PER NOI.

SONO PASSATI MESI DALL' ULTIMA VOLTA CHE LI ABBIAMO VISTI , CON LA LORO ARIA ALLEGRA, VENIRE AL CAMPO, LUI RINCHIUDERSI NELLO SPOGLIATOIO DEGLI OSPITI E APPOGGIARE LEI, CON TANTA DELICATEZZA SUL LETTINO PER I MASSAGGI, E CON AMORE, APRIRLA PER FARE USCIRE, CON UMILTA', IL SUO CONTENUTO.

PRENDERE POI LA LISTA CON I NOMINATIVI PER POI  FARCI CHIAMARE DA COPPETTI, E NON LO FACEVI TU PERCHE' ERI TROPPO UMILE PER FARLO, MENTRE LEI SI APRIVA, CON SEMPLICITA', AD OGNI NOME, MENTRE TU, QUASI SURREALMENTE DEPENNAVI, COL TUO SOLITO ORDINE ALFABETICO, CHI AVEVA RICEVUTO LE VOSTRE GRAZIE.

CHIEDIAMO SEMPRE DI VOI E SEMPRE CI DICONO CHE FORSE, DOPO LA CASTAGNA, VI AVREMMO RIVISTI, MA ANCORA, NESSUNA TRACCIA. IL NOSTRO SGUARDO E' SEMPRE SU QUEL CANCELLO, E OGNI PASSAT GRIGIA CI SEMBRA LA TUA..

ENZO, TORNA DA NOI, E FALLO PRESTO, TE LO CHIEDIAMO TUTTI IN SIEME..

P.S.: SE TI SCORDI LA VALIGETTA NON VENIRE PER NIENTE.

A.I.P. PIEGARO

 
 
 

CASENUOVE 1 - PIEGARO 1

Post n°15 pubblicato il 14 Ottobre 2007 da capitano_a_i_p

Ed eccoci di nuovo a commentare il risultato di una grande sfida di seconda categoria, le prime due squadre di testa si scontrano per sapere chi di loro due è la migliore. Con la convocazione fissata a Tavernelle alle ore 14.00, sono tutti pronti, tranne io che arrivo alle 15.00, a casenuove (solito ritardino). Le prime difficoltà iniziano per trovare l'incrocio nella strada che porta al campo, volutamente mimetizzato dagli avversari e senza nessuna insegna per fare in modo che non presentandoci, prendevano partita vinta. Dopo essere riusciti ad entrare nell'angusto incrocio tra un incredibile guard -rail da guinness di 3 metri e la recinzione di un fabbricato, superato un ponte in curva con dosso a sorpresa, schivata la mietitrebbia, l'estirpatore, il taglia e tricia, e un bobcat si raggiunge ad una "rasola" volgarmente chiamata stadio.

 Pargheggiata l'auto sopra una coltura di cavolella che costeggia il campo, vengo subito accolto dai calorosi e fraterni sguardi dei dirigenti della squadra avversaria e dal custode, sguardi che lasciano intendere oltre che fratellanza, fair play, e una grande apertura mentale, insomma, accoglienza tipica di chi ha lavorato anni alla reception dell'Hotel Ritz di Parigi.

Cerbini con la solita terminologia specifica e in una forma di italiano perfetto da enciclopedia treccani, spiega moduli e formazioni, con la solita grande sorpresa per noi: non giocavamo nemmeno oggi. Mentre Cerbini spiegava i moduli, Pavoni asciugava le lacrime guardando da una piccola finestra con sguardo ammaliato, un gruppo di ridenti cacciatori in lontananza che allegramente pascolano in cerca di qualsiasi oggetto in movimento da poter sparare. In quel momento la mente di Pavoni ripercorre tutti i momenti felici della vita da cacciatore, le magiche castrazioni del verro, il sangue a fiotti che ti macchia i partaloni, le grigliate di fagiani mangiati con le penne e con tutti gli ossi, insomma Pavoni si sente al bivio, come Ruggeri.

Ma dentro lo spogliatoio il clima è caldo, non c'è nemmeno oggi una finestra, al bagno c'è la turca quindi non và nessuno perchè non ci si capisce niente: è turca, e per cacare te le fà vedere turchine, le figlie.

Ma dopo l'appello gli atleti entrano in campo; gli uomini veri vanno in panchina mentre alcuni cercano di riportare in campo Pavoni che stava tracciando dietro la rete, vista la gran quantità di ghianda a disposizione. Fischia l'inizio ma noi siamo ancora piegati dalle risate dal proverbio del giorno di Pavoni, che con gli occhi ancora solgati dalle lacrime annuncia: "SE C'E' LA IANNA, L'CIGNALE CE MAGNA!".

La partita prosegue talmente noiosamente che in panchina c'è chi dorme, chi bestemmia, chi castra le castagne e chi come Possieri mangia le ghiande dicendo che se sgusciate, assomigliano alle noccioline.

Cappelloni lasciato in panchina inveisce contro tutte le istituzioni, sperando di entrare, ma noi vecchie glorie panchinare, vista la solina che c'era preferiamo rimanere a prendere volentieri il sole e coinvolti da Devis, mangiamo le ghiande come chinghiali.

Non mancano di certo da parte nostra le offese all'arbitro e a diversi giocatori loro, compreso l' 11 che sembrava il terzo dei fratelli del rugby Bergamaschi e il 7, detto Zorro per via del simpatico pizzetto da spadaccino. Subito richiamati dall' arbitro per comportamento scorretto da parte nostra inizia una diatriba tra me e l' arbitro perchè non vuole che si stia sdraiati in panchina, noi rifiutiamo e l'arbitro se ne và, tornerà poi per espellere meloni maurizio per delle offese che in verita aveva subdolamente fatto Pavoni, nascondendosi dietro maurizio. In campo andiamo sotto di un gol su inesistente punizione data dall' arbitro dal limite area e segnata dal loro centrocampista, mentre Fiacca coglieva Biette Scepre sulla linea di porta. La squadra avversaria fà una grande esultanza tale che sembravano su un carro del Gay Pride. Poco dopo da un miracolosamente assegnato rigore e molto signorilmente battuto a rete da MeloniNo, ritroviamo il pareggio e la pace dei sensi.

Finisce il primo tempo e mentre una delegazione dell' aip riconosce al nostro ex Brunacci Riccardo detto il Dritto (per la sua camminata) il premio di socio onorario della nostra benemerita associazione, io e gli altri affondavamo le nostre costole facendolo spettacolari acrobazie sotto porta, con il palone che puntalmente finiva nei campi limitrofi anche a oltre 100 metri di distanza; nel mentre un delegato di moira orfei rescindeva il contratto a coppetti e lo rinnovava invece al portiere del casenuove, per il suo magico tremolio da tarantolato che è durato poi per tutta la partita. La partita riprende e tutti dormono, compreso il cane della Laura che sbadiglia disperatamente.

La squadra del casenuove ha una quantità di brutti increbibile, tale da distogliere lo sguardo dalla partita, mentre pavoni invece addestra alla penna il cane della Laura.Entra il polemico Cappelloni a sostituire Tei oggi in giornata da allegro fantasma e l'assonnato Bianchi, i due non cambiano però la monotonia della partita. Intanto noi in panchina facevamo scommesse clandestine per indovinare che era il terzo ad entrare.

L'arbitro per favorire ancora il casenuove butta fuori Barboni per motivi ancora da stabilire, ma l'unica cosa certa è che la mamma dell'arbitro è originaria di Casenuove, probabilmente nata nell' edificio di fronte i magazzini Pesciarelli.

La partita si scalda e anche dalla panchina volano insulti con molta facilità, quasi tutti rivolti al loro portiere che colpito dal parckinson continua a tremare. Lui con molta cattiveria e arrabbiato dalla nostre offese ci porta a conoscenza che lui non ha niente da perdere: da lì in poi le offese verso la sua persona sono moltiplicate, facendogli volgarmente capire da dove è nato, il lavoro di sua madre ma soprattutto una serie di disagi e malattie delle quali era stato colpito ed aveva tutt'ora o gli sarebbero venute in futuro, e che, probabilmente, causavano oltre a quella fastidiosa ballata da stupido, anche quella bruttezza molesta che si portava con sè, con una vaga somiglianza a Willy, il giardiniere sardo dei Simpson.

ECCO UNA FOTO DEL PORTIERE DEL CASENUOVE

La partita volge nervosamente verso la fine in un clima nervoso ed infuocato, al fischio finale dell' arbitro ci accorgiamo che il terzo cambio a disposizione non è stato fatto e quindi che i soldi delle scommesse verranno investiti in parte per l'acquisto di termocoperte a pannelli solari per il periodo invernale, e in parte per impagliare un fagiano da regalare a Pavoni da portare con sè anche in panchina a caro ricordo.

Al rientro nei spogliatoi si accende un diverbio tra il figlio scemo della mamma degli ordinali che offende Fiacca dicendogli di aver giocato bene e Fiacca che si discolpa dicendo di aver fatto tutto il possibile per evitare ciò; alcuno offese sono anche arrivate dall' esterno, al nostro centrocampista pensionato michelone, offese che sembravano avere come oggetto la folta chioma di quest'ultimo, rivolte da un tifoso avversario forse per una forma d'invidia. C'è stato anche tempo da parte del giocatore con la maglia numero 11 di colpire con un giardone il nostro guardalinee Bartoccioni che passava di lì per caso. Sembra che Bartoccioni è stato colpito a causa di un vecchio litigio tra i due per un  parcheggio rubato dallo stesso al numero 11 durante la fiera dei morti l'anno scorzo a Perugia, che non era mai andato giù al giocatore del Casenuove.

Prima di uscire riesco a far smettere a Possieri di mangiare le ghiande che nel frattempo gli avevano provocato un forte mal di testa, convinco Cardaccia a scendere dal trattore parcheggiato nel terreno vicino al campo e aiutato da altri interrompiamo la costruzione di un capanno da parte di Pavoni sul bordacampo, convinto che il rientro delle beccaccie sarebbe passato da lì.

C'è stato anche un attimo di preoccupazione quando nel misero spogliatoio siamo andati a cambiarci e abbiamo trovato una lunga fila di giacche a righe con la stella di david, ma la nostra fede ha fatto in modo che da quelle docce ieri non uscisse gas, ma solo acqua.

ECCO UNA FOTO DEI SPOGLIATOI DEL CASENUOVE

Finita un'altra domenica da panchinari, un'unica certezza ci passa per la testa: era meglio passare il sabato accorciando le unghie ai billi.

Il capitano

 
 
 

STORIA DI UN COMPAGNO: ALESSIO COPPETTI

Post n°14 pubblicato il 13 Ottobre 2007 da capitano_a_i_p

Cresciuto nel Tavernelle, con il quale cominciò a prendere squalifiche già da bambino, Coppetti inizia le sue vicende giudiziarie prima ancora di compiere 18 anni. Rimase alla squadra allenata dal mitico Roberto Pavoni fino al 2002. Esordì con la maglia del Piegaro nel 2003, anno in cui il mitico ciclo-allenatore Macchiaiolo, il sostituto Dottor Mocchi, Pieravanti detto Pelle e infine Carlo Tei, giocavano a campana sulla panchina del Piegaro, ancora privo di Meloni, con Balducci ai margini societari per incomprensioni con Pelle (storica la frase dopo la prima doppietta in campionato contro la Panicarola: " ma tu sei quello che segni?", e non giocò mai più.)

Nell'estate 2004 si riformò il gruppo al seguito del glorioso mister Borscia, l' unico forse ad esaltare a pieno le doti di funambolo di Alessio,titolare inamovibile e falco della fascia sinistra. Storica la rete su punizione alla Futre calciata contro il Pilonico Badiola, squadra che da quel gol vive ancora in un abisso infernale. Piccole squalifiche non facevano ancora pensare a quello che sarebbe poi seguito. Nella squadra del suo paese si mise in luce, oltre per le sue indiscusse abilità tecniche e funamboliche, anche per il suo carattere che lo portava spesso a contrasti con l'allenatore, il pubblico, gli arbitri e spesso, anche con se stesso.

Esordì con mister Ottavi, dove si meritò fiducia e rispetto giocando un buon numero di partite, poi terminate in un finale di stagione nervoso e frastagliato, fatto di un alto tasso di ammunizioni e squalifiche, spesso surreali, ma spettacolari.

L'anno successivo arriva Mister Giovi, ma l'inizio anno con delle squalifiche da scontare non lo fà praticamente conoscere al mister, che viene esonerato poco dopo lasciando spazio a Ubaldini, suo acerrimo nemico, che riesce a metterlo anche in cattiva luce con la società. Dopo una lunga squalifica per il lancio di una borraccia d'acqua ad un arbitro particolarmenete stolto, rientrò per grazia ricevuta in panchina, al primo rientro però viene di nuovo squalificato per un offesa ad un arbitro, che però non aveva rivolto lui ma un compagno; il grave errore arbitrale lo porta a compiere un gesto a cui sono legati i suoi maggiori successi e la sua notorietà in campo internazionale: mostra le natiche all' arbitro, invitandolo a comprendere il numero di maglia da quell'alquanto amena parte del corpo.

Dopo quel gesto l'ASD Piegaro perde punti in borsa e rischia il tracollo finanziario, tutte le maggiori testate parlano del gesto e nelle scuole viene fatta una campagna progresso per non ripetere l'accaduto.

(ECCO LA LOCANDINA DIVULGATA NELLE SCUOLE, CONTRO IL GESTO DI COPPETTI)

Ripresasi dal grosso deficit e dalla scarza immagine ricevuta il Piegaro lo allontana con disonore, con divieto di transito nei pressi della panchina.

L'esclusione dal calcio giocato rende Alessio irascibile e nervoso, comportamento che crea problemi anche alle forze dell' ordine del paese che sono spesso impegnati in lunghi inseguimenti per le strade di Macereto Basso, senza mai riuscire a prenderlo.

Dopo una serie di interviste televisive e la partecipazione ad un reality, esce dalla depressione e arrivano anche le belle notizie: un'ammutinamento nello spogliatoio fà esonerare Ubaldini e invoca il ritorno di Coppetti. Lo società si divide nella scelta ma Mister Cerbini lo vuole a tutti i costi. Ricomincerà a giocare in maniera professionale e contenuta, rimanendo ancora però il mito delle ragazzine e l'incubo degli arbitri. Finisce la stagione scorsa come una pedina importante nella finale play out, salvando insieme agli altri il Piegaro dalla terza categoria.

Ora è consigliere ufficiale dell' AIP e fa' parte del nuovo team del Piegaro ed è già stato impiegato con successo. Ciò bastarà a garantire il non ripetersi di certi gesti?

Visto che il pubblico li acclama,  speriamo di no.

Il capitano

 
 
 
 
 

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Data di creazione: 05/10/2007
 

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