AIRMICKI

LA DIFESA - PROF. ANDREA BURATTINI


Forse rischierò quasi di cadere nel banale e nella ripetitività asserendo che il Rally Point System ha portato notevoli cambiamenti nella pallavolo; uno dei fondamentali che hanno assunto maggiore importanza a seguito dell’introduzione del nuovo Sistema di gioco è, senza dubbio, quello della difesa. A seguito della maggiore incisività della battuta (anche questa frutto dell’evoluzione del nostro gioco), diventa sempre più una necessità disporre, in generale, di una difesa efficace e, in particolare, ultimamente è sempre più frequente vedere non solo giocatori “piccoli” adoperarsi in spettacolari interventi difensivi ma anche giocatori di “taglia più grande”, tanto questo fondamentale da essere diventato un elemento qualificante per un giocatore di buon livello. L’obiettivo del difensore è fondamentalmente quello di “prendere la palla”, è quindi una conseguenza logica che la componente volitiva diverrà elemento determinante per un buon difensore. Per tirare su una palla bisogna che la mia motivazione sia grandissima e che altrettanto grande sia la mia convinzione che quella palla verrà difesa. A questo punto viene da chiedersi quale sia la cosa più importante nel fondamentale della difesa, se l’aspetto volitivo o quello prettamente tecnico. Avere un buon supporto tecnico è sicuramente una cosa importantissima, ma penso che la volontà e l’attenzione siano due componenti determinanti. In altre parole è meglio avere dei difensori che magari stilisticamente non siano perfetti, ma che risultino efficaci, piuttosto che il contrario. Altra caratteristica del difensore di buon livello è la capacità di “prevedere” dove cadrà la palla. Con questo non voglio dire che il difensore debba essere un “mago” ma che deve essere in grado, ricordando le caratteristiche dei giocatori avversari, le rotazioni precedenti e le caratteristiche di gestione della squadra da parte del palleggiatore, di posizionarsi in quella parte del campo dove saranno maggiori le possibilità che la palla cada. Un giocatore che aveva particolari capacità in questo, era Karch Kiraly. Alla domanda che spesso gli veniva fatta: “Come mai riesci a prendere tanti palloni in difesa?” Lui rispondeva molto semplicemente: “ Facile, so dove cadrà la palla”. TECNICA E POSTURA La posizione in difesa deve essere una posizione “comoda”, ovvero il difensore deve assumere una postura nella quale non si faccia alcuna fatica a rimanere per qualche secondo e, soprattutto, dalla quale sia facile uscire, cioè alzarsi per andare a prendere un pallone che sia lontano dalla posizione stessa. Partendo dai piedi diciamo che la divaricata varierà a seconda delle caratteristiche dell’atleta, normalmente i piedi (paralleli) saranno sicuramente più larghi della larghezza delle spalle, logicamente più larga sarà la base di appoggio meglio è. Bisognerà stare il più possibile vicino al terreno, quindi un’articolazione molto importante per mantenere una buona postura sarà la tibio-tarsica (articolazione della caviglia); questa formerà un angolo tra il piede e la gamba che più risulterà chiuso, più avvicinerà il busto al terreno. Le gambe devono stare piegate facendo però attenzione a formare un angolo tra gamba e coscia che non sia inferiore ai 90 gradi: infatti se si esagera con la chiusura di questo angolo, risulterà poi assai difficile uscire dalla posizione di difesa per andare ad intervenire sui palloni lontani. Il busto deve stare bene eretto e le braccia, extraruotate, devono stare ben alte davanti al corpo, questo per facilitare tutti gli interventi diretti sulla palla, compresi quelli in palleggio sopra la testa. L’intervento in bagher nella difesa sarà simile a quello di ricezione, con la variante importantissima che nella difesa, nel momento dell’impatto con la palla, le braccia verranno piegate, questo sia per avere un maggior controllo della sfera sia soprattutto per indirizzare il pallone verso l’alto, permettendo, a chi eseguirà il palleggio di ricostruzione, di avere il tempo di arrivare sotto la palla. Altra caratteristica che deve avere un buon difensore è costituita dalla capacità di andare a terra con estrema facilità; è quindi importante che già in giovane età si ponga attenzione, nell’impostare esercitazioni di difesa, all’applicazione delle regole base della pre-acrobatica facendo eseguire degli esercizi che prevedano abilità motorie con frequenti contatti con il terreno (capovolte, rotolamenti, ma soprattutto affondi, tuffi e rullate). Andiamo ora a vedere i tipi di palla su cui dobbiamo insistere in difesa: • Palla forte addosso • Palla vicino alla propria posizione • Palle lente Per palla forte addosso si intende quell’attacco di fronte al quale si ha solamente il tempo di opporre un piano di rimbalzo su cui fare colpire la palla, senza particolari adattamenti dello stesso: in questo caso è importante riuscire a controllare il meglio possibile il pallone cercando, nel momento dell’impatto, di piegare le braccia, facendo in modo di attutire il colpo. Per ottenere un buon risultato sarà determinante assumere, prima che l’attaccante colpisca la palla, la corretta posizione con le braccia bene avanti al corpo. Per palla vicino alla propria posizione si intendono tutte quelle traiettorie un po’ meno violente che ci permettono, pur non dandoci la possibilità di compiere veri e propri spostamenti, di effettuare un affondo, una rullata o un semplice piegamento su di una gamba. Palle comunque che prevedono un intervento fuori dal corpo. A tal fine risulterà importantissimo avere un buon “riflesso sulla palla”, cioè la capacità di unire direttamente le mani sulla stessa e nel modo più rapido possibile. Infine per palla lenta si intende quell’attacco che toccato dal muro, oppure eseguito direttamente dall’attaccante stesso, risulti avere una traiettoria particolarmente lenta e distante dalla posizione del difensore tale da costringerlo ad effettuare un colpo sulla palla solo dopo un breve spostamento seguito a volte addirittura da un tuffo o una rullata (copertura dei pallonetti o difesa lunga del posto 6). Ritengo che per indicare una corretta progressione nell’apprendimento della difesa si debba porre subito l’attenzione sulle palle lente. Dobbiamo dare l’obiettivo di non far cadere questo tipo di attacco già con gli under 13; successivamente introdurremo la palla forte addosso e poi la palla nelle vicinanze dell’atleta. Questo però non significa che tutta la propedeutica per il contatto con il terreno non debba essere trattata già nei primi approcci con tale fondamentale. E’ ormai consuetudine identificare con i vari ruoli le posizioni di difesa. Normalmente in posto 1 e in 2 difende l’alzatore o l’opposto; lo schiacciatore difende in posto 4 o in posto 6, mentre in posto 5 va a difendere il centrale o, se si gioca con il libero, proprio quest’ultimo. Questo rappresenta un modo di disporre i difensori del tutto generico; soprattutto con dei giocatori giovani risulterà importantissimo far eseguire il fondamentale di difesa a tutti in tutte le posizioni del campo, anche perché spostare un difensore in un posto piuttosto che in un altro, tatticamente, potrebbe risultare decisivo. Comunque il concetto fondamentale che deve “assillare” il difensore è che in ogni azione difensiva ci deve essere sempre almeno il tentativo di prendere la palla e che quando un difensore va a fare un recupero tutti i compagni che sono nelle vicinanze lo devono aiutare.