Il cuore altroveVisioni declinanti |
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Post n°4 pubblicato il 01 Febbraio 2011 da gocciadistella2
Ricaduta nel buio, venti di ricordi mi sospingono in scenari di silenzi e solitudine, dove solo me stessa e la mia voce nella testa sono mille campane fastidiose. Non posso stare così. Sto scalando le montagne per tenermi in vita, senza volontà, solo col soffio dell'anima che mi dice resisti... Sono nata per volare, sono al mondo regina combattiva... mi ritrovo segnata da un destino che mi ha segnato per sempre. Non so cosa fare, da dove partire. Ci sono solo briciole di me sparse per terra. Non ha più senso questo impasto di nulla e solitudine. |
Post n°3 pubblicato il 27 Gennaio 2011 da gocciadistella2
È il fatto che le persone cerchino di non cambiare, che è innaturale; il modo in cui ci aggrappiamo alle cose come erano invece di lasciarle essere come sono; il modo in cui ci aggrappiamo ai vecchi ricordi invece di farcene dei nuovi; il modo in cui insistiamo nel credere, malgrado tutte le indicazioni scientifiche, che nella vita sia tutto per sempre. Il cambiamento è costante. Come viviamo il cambaimento? Questo dipende da noi: possiamo sentirlo come una morte, o possiamo sentirlo come una seconda occasione di vita. Se apriamo le dita, se allentiamo la presa e lasciamo che ci trasporti, possiamo sentirlo come adrenalina pura, come se in ogni mometo potessimo avere un'altra occasione di vita... come se in ogni momento potessimo nascere ancora una volta». |
Post n°2 pubblicato il 27 Gennaio 2011 da gocciadistella2
Stamani nuvole grigie e pioggia mi vietano l'oretta di camminata al mare... Vorrei proporvi un romanzo letto qualche tempo fa, Accabadora di Michela Murgia, vincitore del Premio Campiello 2010. Una scrittura vibrante ricca di emozioni in un contesto popolare pieno di luci, sapori e odori della bellissima terra di Sardegna. Anima e fill'e anima: Tzia Bonaria Urrai decide di crescere la figlia di Anna Teresa Listru, aprendole la sua casa e insegnandole la vita e il cucito. Ma Bonaria nasconde a Maria un segreto di cui tutto il paese di Soreni è a conoscenza. Tzia Bonaria è la seconda madre, ma anche l'ultima per molti che terminano il viaggio sulla terra; lei è l'Accabadora. Propongo alcuni passi significativi: "Si intrecciava i capelli grigi in piedi, con lo sguardo fisso al vetro della finestra, mentre l'ombra le ricamava sul viso una trama di giorni sottili. Tra quelle pieghe di gonna e di donna Maria intuì per la prima volta la bellezza che non era più, e la ferì l'assenza di qualcuno che ne conservasse memoria." "Come gli occhi della civetta, ci sono pensieri che non sopportano la luce piena. Non possono mascere che di notte, dove la loro funzione è la stessa della luna, necessaria a smuovere maree di senso in qualche invisibile altrove della'amina". Voi che ne pensate? Mi piacerebbe inoltre sapere dai sardi se in qualche angolo remoto della loro isola sopravvive ancora questa figura, anche se non credo... |
Post n°1 pubblicato il 26 Gennaio 2011 da gocciadistella2
Secondo tentativo... Spero che la mia testa matta non se ne penta. Molte cose sono cambiate, troppe. Mi trovo nuovamente a fare i conti con i fantasmi del passato. Appena tornata da Firenze, con il cuore altrove e un oceano di sensazioni... Sentitevi liberi di lasciare un commento, ma non sentitevi liberi di essere volgari o offensivi. Buona giornata ai viandanti! P.S. Vi dedico una foto per sognare |