Problematiche pisane

3/03/2010 Senza Parole


 Al Sindaco ed ai Gruppi di Maggioranza e Minoranza, Ai Direttori dei quotidiani Il Tirreno La Nazione                                                                                                                             Oggetto: Senza parolePrima di iniziare la lettera vorrei permettermi di dire:“Il senatore Di Girolamo non poteva essere eletto perché non era residente all’estero, lasciamo perdere chi, compiacente, ha autorizzato tutto ciò, mafia politici, è tutto un calderone, a prescindere da ciò, noi cittadini italiani, in considerazione di quanto sopra, chiediamo allo Stato, ovviamente chi ne ha la competenza, di esercire un’azione per il recupero di quanto illecitamente Di Girolamo ha percepito, cioè lo stipendio da senatore, perché ha ricoperto tale incarico senza averne il diritto”. Cittadini non vi pare giusto? Veniamo ai fatti di casa nostra, che anche qui non scherziamo. Una barzelletta breve:”Lo sapete da che cosa si valuta lo sviluppo di una città?” “Da quanto l’amministrazione comunale cementifica il territorio”. “Il recupero dell’esistente, questa si che è una barzelletta”. Uno si potrebbe domandare:”Ma a favore di chi tutta questa cementificazione?” Che domanda. Il comune ha applicato il ciclo di Deming, ha pianificato, successivamente attuerà, controllerà e poi dopo il monitoraggio, un attentissimo monitoraggio, come è stato fatto per il progetto:”Città sottili” e a tutta la politica messa in pratica nel decennio trascorso nel sociale pisano, che ha riscosso successi sconsiderati, ci sarà il riesame della direzione. In sintesi se l’indagine era una bolla, vedi Madrid, palazzi disabitati, oppure quanto era emerso dall’indagine era realmente richiesto. Dalla pianificazione, che non è altro una indagine dell’esigenza, con numeri precisi alla mano, è emerso che, non essendoci niente da recuperare, sul territorio non ci sono case sfitte o da ristrutturare, strano, le caserme, l’ospedale S. Chiara, supposto campus universitario, palazzo dell’Enel …. ed altri palazzi in giro per la città, c’è la necessità di realizzare case nuove, a causa di una crescente domanda di edilizia sociale, di case popolari, di case in affitto concordato, ricostruzione di nuove, vedi S. Ermete, magari distrattamente su di un parco pubblico esistente, alloggi per studenti, giusto, però sorge spontanea la domanda:”Perché non si indaga se il locatore affitta al nero o fa affitti capestro o magari affitta ad un solo conduttore e questo sub affitta?” No, questo non si può fare, si potrebbe dar fastidio agli amici. Certamente edilizia per studenti, ma fatta oculatamente e con responsabilizzazione dell’occupante. Anche qui è l’ora di farla finita con l’assistenzialismo, del poverino. Il conduttore è responsabile delle cose e degli ambienti e se rompe paga. Però tutta questa ciurmaglia metterla in città stona, in periferia è meglio, nei quartieri dormitorio. In città i benestanti. C’è necessità di dare una significativa risposta alla domanda di impianti sportivi, da ex nuotatore sto aspettando da 1970 una piscina olimpionica a Pisa, un palazzetto come si deve. Giustamente trasferire l’Arena Garibaldi, quale sarà lo scambio. Ah già l’area sarà trasformata in zona edif…le, ehm, spazio a verde attrezzato con sottostanti reperti etruschi. A Pisa mancano gli spazi di verde, magari a volte distratti si realizzano accanto alla FIPILI, mancano piazze, piste ciclabili, luoghi per migliorare la qualità della vita, e perché no, parcheggi, ovviamente a pagamento, non gratuiti, magari esclusivi per i cittadini pisani. Ad ogni appartamento dovrebbe essere garantita la gratuità di un posto macchina.  Insomma alla fine si parla di 2400 appartamenti. Che amministrazione, vuol far crescere i n° dei residenti nelle periferie dormitorio, per farci pagare meno tasse. A me pare che in questo decennio, il n° dei residenti sia calato, non mi ricordo se il dott. Gambini o il sig. Barachini abbiano fatto riferimento a ciò. Appartamenti per le giovani coppie, senza lavoro, che se non ci pensassero i loro genitori a garantire alle banche, non avrebbero neanche i soldi per acquistare una bicicletta. Certamente la città la possiamo considerare città conservatrice, ma semplicemente perché non cambia mai quando va dentro la cabina elettorale e vota sempre gli stessi nonostante che nel proprio quartiere non cambi nulla, anzi la situazione peggiori. Vedremo il miglioramento della qualità della vita in S. Marco e S. Giusto.