Andiamo avanti.

Il punto


Arriva un momento per ognuno di noi che ti senti veramente la vita sfuggire tra le dita. Bene per chi riesce a viverla consapevole di quello che fa, appagato dalla situazione che si è creato ma ci sono anche persone come me che hanno lottato contro i mulini a vento per tanti, tanti anni e poi...ti accorsi che hai 43 anni e che la tua vita sta scappando ma senza conseguire grandi risultati o meglio, i risultati sono enormi se consideri la fatica che ci metti a fare le cose più banali ma alla fin fine, quello che per tanti è la normalità, per te diventa l'irragiungibile raggiunto. Capita allora che ti svegli, che cominci a guardarti allo specchio e invece di piangere, come sempre, di disperarti per quello che vorresti e che non hai o per quelo che hai e che ti fa tanto male, decidi di girarti sui tacchi e di andare da un'altra parte. Non è poi così difficile, pensi che sia impossibile ma alla fine sei così stanca, così sola, così vupta che nulla è peggio di quello che hai e qualsiasi cosa può essere solo che miglore. Così è stato e anche se questa sera mi sento un poco triste, è solo perchè mi devono venire le mestruazioni ed in questi giorni sono sempre un poco malinconica, molto sensibile e tendente al piagnisteo. Da quando mi sono girata ed ho cambiato strada mi sento più consapevole, impegno i miei pensieri a costruire una vita nuova, i miei soldi ad abbellirla, le mie parole a cercare di spiegare cose e le mie scritture a fare il punto della sitiazione. Una cosa stupenda è che non sono più iperconcentrata sul lavoro, non c'è più bisogno di darsi un contegno facendo l'unica cosa che mi faceva realizzare, non c'è più bisogno di sedare la mente spapolandomela in pensieri astratti e numeri, dati e numeri, dati e numeri. Adesso penso a domani, ipotizzo il dopo domani e prenoto qualche cosa per il prossimo mese. E' fantastico. Non so com'è possibile che anch'io faccia le cose ...normali ma è così: finalmente sono una donna normale che ha delle cose da dire e non solo 1000 cose da pensare ed altrettante da nascondere. Tante volte sono sola ma non è più come prima che ero sola pur essendo in compagnia. Quella solitudine era pesantissima, triste, disperevole. Questa solitudine è uno spazio vuoto che non ho ancora colmato ma che si riempirà domani o dopo domani con un'idea che si realizzerà. E' una solitudine di riflessione e di costruzione. E' come se fossi una fiera che prende la rincorsa solo che io voglio raggiungere il cielo e per me il cielo è la vita normale. Sono appena rientrata dalla palestra, avevo un invito per una castagnata ma ho rinunciato e non per paura di far un torto a qualcuno, ma perchè domani mi devo svegliare presto e non per andare a lavorare ma per andare a fare una cosa che m'interessa. Mi sento libera. Libera di essere, di fare e di pensare. Questa è la splendida normalità che oramai non conoscevo più e adesso mi è amica.Buona notte