« La paura del vuoto | Quello che vorrei dirti » |
Post n°67 pubblicato il 20 Febbraio 2011 da barbarella670
Oggi sono a casa che cazzeggio, benissimo. Ho riletto alcune cose del mio blog ed errori a parte, mi par che la cosa i sia riuscita benino. Mi piace la sincerità e la semplicità con la quale mi sono espressa, l'immediatezza e l' impulsività con la quale ho buttato giù stralci della mia vita. Bello! bei ricordi. Adesso non ci sono mai, perchè sto vivendo di più, però un poco mi dispiace. |
https://blog.libero.it/aiutoooo/trackback.php?msg=9906629
I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
|
FORSEPAURA, FORSE SPERANZA
Quando la morte bussa alla tua porta devi essere pronto a riceverla: è la tua ora. La vita serve a preparasi a questo, a pulire il nostro karma, a prepararsi ad altro, ad abbandonare tutto ciò che di superfluo ci appesantirebbe il viaggio nel "dopo". Ma dopo che cosa, e il prima che cos'è? Non lo so, ma so che non si finisce mai, so che l'energia non si crea nè si distrugge ma si trasforma e questa è l'unica cosa che conta. Gli sciamani prima di morire lasciavano il loro potere ad altri in quanto anche questo poteva essere un inutile fardello, so che i genitori lasciano l'eredità ai figli, so che nel passato si mettevano cose importanti nella tomba per aiutare il viaggio, so che quasi tutti morendo chiamano la mamma e questo mi basta per capire che oltre c'è altro e che nel nostro inconscio lo sappiamo. Non è tutta paura. "Il libro tibetano dei morti" tanto c'insegna e Olga Kariditi lo ha ben esposto parlando del credo degli zingari Uzbechi. Siamo noi, è la nostra cultura della pseudo perfezione materialista e puramente narcisista che ci fa cercare altro, che ci fa attaccare a queste quattro cazzate che abbiamo. Ci vuole coraggio a cambiare flosofia di pensiero, ci vuole coraggio a lasciare la strada vecchia di una vita consumata e percorrere un sentiero ignoto che è ignoto solo, perchè la nostra indolenza culturale ci impedisce di scoprirlo prima, di sperimentarlo prima, di prepararci prima a questo viaggio tanto misterioso quanto anelato da chi ogni giorno si toglie la vita e preferisce il "dopo" all'adesso.
Solo parole? Può essere ma se alla fine dei miei giorni riuscirò a chiudere gli occhi serenamente, con i miei cari vicino e un bel pensiero nel cuore sarà fatta.
Noi donne siamo sempre atirate dalla "perversione" della differenza. Il pirata che salva la principessa e diventa onesto, la "Bella e la Bestia"...che diventa un pezzo di strafigo, la delicata Lilly che ammalia il "vagabondo" che poi si accasa., "Cenerentola" che viene salvata dal principe e diventa una principessa and so on...Vi rendete conto del potere diseducativo delle favole? dei danni che ci hanno creato fin da piccole? e adesso...continuiamo a cercare il Principe Azzurro!?! Ma dai...SVEGLIIIAAAA!!! che la vita è bella anche con un ranocchio, con un beduino, con un contadino, con un ...boh, basta che ci si ami e...che non si muoia di fame!
AREA PERSONALE
MENU
ULTIMI COMMENTI
Inviato da: ilang_ilang
il 27/04/2012 alle 17:11
Inviato da: barbarella670
il 30/08/2011 alle 18:20
Inviato da: Abhelardo
il 29/08/2011 alle 23:55
Inviato da: barbarella670
il 29/08/2011 alle 17:34
Inviato da: double_g.line
il 29/08/2011 alle 00:30