Sono stato solo cinque giorni a Messina, mia città di nascita, ma mai come questa volta il mio ritorno al passato è stato importante. L'ultima volta che ci ero stato, ad Agosto dello scorso anno, mi ero riappacificato in qualche modo con la mia vecchia città con la quale avevo un rancore e un risentimento unico. L'avevo apprezzata per la sua bellezza estiva e i suoi gusti, avevo riscoperto l'arte di vivere con lentezza e allo stesso tempo la bellezza del clima e del suo modo di essere.Tornatoci in questi giorni, erano almeno 10 anni che non andavo in Sicilia in pieno Inverno, ho rivisto anche la Messina che vive nel periodo non estivo dove, pur essendo città di mare, incredibilemente non c'è mai nessuno.Un viaggio che ha recuperato in me emozioni e ricordi che pensavo perduti.Anche il cielo di Sicilia è diverso. In un certo senso lo avevo davvero dimenticato.Il vento che viene dal mare è una sensazione stupenda, e veramente è la città dell'eterna primavera.Anche in Inverno.Ma andiamo con ordine.Sono partito giovedì 21 Febbraio da Malpensa quando a Milano aveva iniziato a nevicare. Partito da Cadorna scopro, prendendo il Malpensa Express, che il costo assurdo per una corsa è di 11 euro. Ma tant'è.Arrivo al terminal 2 e parto puntulamente alle 13. Il viaggio è tranquillissimo con Easy Jet, arrivo alle 15 a Catania.Ad accogliermi un cielo nerissimo e minaccioso: ma nulla accade fino al momento in cui non salgo sul pullman per Messina, in partenza alle 16.Primo segno positivo: si scatena un temporale mai visto, le strade si allagano e diventano un fiume, ma il viaggio, nonostante un piccolo ritardo si conclude bene. Riabbraccio Messina alle 18 e 30 e non piove neanche. Vieni a prendermi il mio ex compagno Antonio Marullo. Sono contento per lui, vive a Lecco, ma ci riusciamo a vedere solo a Messina. Ha avuto il coraggio di andarsene come me ed è una persona di successo.Arrivo al B&B Messina Rooms, che è sito proprio nella strada in cui ho ancora la residenza, ossia via Boner: infatti voterò a Messina di lì a poco.Mi sistemo e la sera dovrei vedermi con i miei ex compagni di classe. La pioggia non aiuta e alla fine, oltre al citato Antonio, ci raggiunge anche Francesco Berenato. Una marea di bidoni. Alla fine ho capito che il mio tempo con loro è finito. Di buono c'è che mangio una focaccia messinese e il mitico arancino di Famulari. La sera vado a letto.Il Venerdì, dopo aver sbrigato alcune pratiche, mi dedico, nonostante i dolori forti a gambe e testa, a una bella corsa nella passeggiata a mare, di fronte al B&B. Poi pasta al forno da Famulari, una costante, e mega dormitona pomeridiana. La sera mi vedo con Giovanni Quattrocchi, mio vecchio compagno di scorribande in Sicilia scomparso misteriosamente anni prima che, potenza di Facebook, vuole rivedermi.E' il Giovanni di sempre, molto ingrassato, senza i capelli lunghi di un tempo (erano 16 anni che non lo vedevo): comico, simpatico ma sempre molto messinese. Nel senso che ragiona con la mentalità di chi vive giù, apparenza inclusa. Ma non gliene faccio una colpa, solo che io mi sono evoluto e molta gente che ho rivisto no.Ma questa è la vita di chi va via e di chi vive molteplici esperienze, la vita in Sicilia è molto lenta ma piatta. E io odio le cose e le persone piatte.
Ritorno a Messina...
Sono stato solo cinque giorni a Messina, mia città di nascita, ma mai come questa volta il mio ritorno al passato è stato importante. L'ultima volta che ci ero stato, ad Agosto dello scorso anno, mi ero riappacificato in qualche modo con la mia vecchia città con la quale avevo un rancore e un risentimento unico. L'avevo apprezzata per la sua bellezza estiva e i suoi gusti, avevo riscoperto l'arte di vivere con lentezza e allo stesso tempo la bellezza del clima e del suo modo di essere.Tornatoci in questi giorni, erano almeno 10 anni che non andavo in Sicilia in pieno Inverno, ho rivisto anche la Messina che vive nel periodo non estivo dove, pur essendo città di mare, incredibilemente non c'è mai nessuno.Un viaggio che ha recuperato in me emozioni e ricordi che pensavo perduti.Anche il cielo di Sicilia è diverso. In un certo senso lo avevo davvero dimenticato.Il vento che viene dal mare è una sensazione stupenda, e veramente è la città dell'eterna primavera.Anche in Inverno.Ma andiamo con ordine.Sono partito giovedì 21 Febbraio da Malpensa quando a Milano aveva iniziato a nevicare. Partito da Cadorna scopro, prendendo il Malpensa Express, che il costo assurdo per una corsa è di 11 euro. Ma tant'è.Arrivo al terminal 2 e parto puntulamente alle 13. Il viaggio è tranquillissimo con Easy Jet, arrivo alle 15 a Catania.Ad accogliermi un cielo nerissimo e minaccioso: ma nulla accade fino al momento in cui non salgo sul pullman per Messina, in partenza alle 16.Primo segno positivo: si scatena un temporale mai visto, le strade si allagano e diventano un fiume, ma il viaggio, nonostante un piccolo ritardo si conclude bene. Riabbraccio Messina alle 18 e 30 e non piove neanche. Vieni a prendermi il mio ex compagno Antonio Marullo. Sono contento per lui, vive a Lecco, ma ci riusciamo a vedere solo a Messina. Ha avuto il coraggio di andarsene come me ed è una persona di successo.Arrivo al B&B Messina Rooms, che è sito proprio nella strada in cui ho ancora la residenza, ossia via Boner: infatti voterò a Messina di lì a poco.Mi sistemo e la sera dovrei vedermi con i miei ex compagni di classe. La pioggia non aiuta e alla fine, oltre al citato Antonio, ci raggiunge anche Francesco Berenato. Una marea di bidoni. Alla fine ho capito che il mio tempo con loro è finito. Di buono c'è che mangio una focaccia messinese e il mitico arancino di Famulari. La sera vado a letto.Il Venerdì, dopo aver sbrigato alcune pratiche, mi dedico, nonostante i dolori forti a gambe e testa, a una bella corsa nella passeggiata a mare, di fronte al B&B. Poi pasta al forno da Famulari, una costante, e mega dormitona pomeridiana. La sera mi vedo con Giovanni Quattrocchi, mio vecchio compagno di scorribande in Sicilia scomparso misteriosamente anni prima che, potenza di Facebook, vuole rivedermi.E' il Giovanni di sempre, molto ingrassato, senza i capelli lunghi di un tempo (erano 16 anni che non lo vedevo): comico, simpatico ma sempre molto messinese. Nel senso che ragiona con la mentalità di chi vive giù, apparenza inclusa. Ma non gliene faccio una colpa, solo che io mi sono evoluto e molta gente che ho rivisto no.Ma questa è la vita di chi va via e di chi vive molteplici esperienze, la vita in Sicilia è molto lenta ma piatta. E io odio le cose e le persone piatte.