Un attore in scena

L'arte in Italia?


In una settimana sono saltati 5 spettacoli in programma questo inverno: la giustificazione? Possiamo darti solo il viaggio (no l'albergo) e un rimborso spese. "Ci spiace ma è la crisi, però ti diamo una vetrina..." Ovviamente ho detto di no, ma so che qualche imbecille ha detto si a queste infami proposte. La vetrina la prendo all'Ikea che costa meno... In Italia non è possibile fare spettacoli facendosi pagare da amministrazioni che non hanno nemmeno 200 euro..?  Li andrò a fare in Inghilterra o in Svizzera (incredibile ma la mi hanno offerto dei soldi "veri" per farlo ad un festival...manco fossi chissà chi...), almeno la il lavoro viene pagato (molto di più) ed apprezzato sul serio.  Ma cosa pensano locali, teatri o altro che noi possiamo essere pagati con un piatto di pasta?  Me la mangio a casa mia e mi viene anche meglio...Creare uno spettacolo, montarlo, sistemarlo, vivere quell'emozione deve essere retribuita e se gli spettatori pagano un biglietto l'artista deve essere ricompensato per quello!  Agenda dei mille giorni? Se non cambiamo testa qui è finita e la qualità andrà in malora. Lo dico ai miei colleghi: se vi fate pagare ZERO, il vostro lavoro vale ZERO! E non vi lamentate! Io gratis non lavoro (semmai faccio beneficenza almeno mi rendo utile). Per fortuna all'estero mi pagano bene, ma voglio poter credere di lavorare in Italia per avere la dignità di un lavoro che costa sacrifici e fatiche... E' così difficile? Alan Paul Panassiti