Quello che è accaduto ieri è tremendo, un massacro militare premeditato su un obiettivo sensibile, che ha sdegnato il mondo.Adesso però leggo in continuazione l'hastag #iosonocharlie o #jesuischarlie.Cioè io sono Charlie, nel senso del nome del giornale francese che ha vissuto la sua effimera gloria con vignette di dubbio gusto (se ancora ne esiste uno) e provocatorie nei confronti di Maometto e dell'Islam.L'Italia, il paese dei distinguo, così come il resto del mondo a dire il vero, ha i suoi politically correct da sempre.Perchè quindi prendere di mira l'Islam e dire: "Bravi!"?Sarebbe stato uguale prendere per il sedere Cristo, la Madonna o altre religioni comunemente accettate?Vado controcorrente, ma è solo per spiegare un concetto: quando non tocca noi, o qualcusa di riconoscibile in noi, ci indignamo e reagiamo (magari non sparando, ma spesso assassinando comunque socialmente i responsabili). Quando tocca all'Islam abbiamo diritto di fare satira e non pensiamo che potrebbe essere il pretesto per alcuni per reagire in maniera, comunque, sbagliata non rispettando il credo altrui.Spesso la satira è concepita come un pugno nello stomaco, è crudele, feroce, forte e irriverente: se no non sarebbe tale.Ma cosa succederebbe se la usassimo contro quella che crediamo sia il buon gusto. E cosa è il buon gusto.Vi do una serie di pugni negli addominali, un po come faceva Houdini. Vediamo se vi piacciono.Muore Pino Daniele: tutti piangono, grande Pino ecc. ecc.La vignetta che immagino è questa: il sindaco di Napoli che dice "per onorare la memoria di Pino Daniele nella giornata di domani verrà celebrato un minuto di scippi e borseggi".Secondo me si scatenerebbe la guerra dicendo: "razzisti, siete contro i meridionali ecc."Oppure ancora, vi ricordate di Pessotto e della sua storia:Una vignetta con Pessotto che dice "Vola solo chi osa farlo"
Siamo tutti Charlie con il culo degli altri
Quello che è accaduto ieri è tremendo, un massacro militare premeditato su un obiettivo sensibile, che ha sdegnato il mondo.Adesso però leggo in continuazione l'hastag #iosonocharlie o #jesuischarlie.Cioè io sono Charlie, nel senso del nome del giornale francese che ha vissuto la sua effimera gloria con vignette di dubbio gusto (se ancora ne esiste uno) e provocatorie nei confronti di Maometto e dell'Islam.L'Italia, il paese dei distinguo, così come il resto del mondo a dire il vero, ha i suoi politically correct da sempre.Perchè quindi prendere di mira l'Islam e dire: "Bravi!"?Sarebbe stato uguale prendere per il sedere Cristo, la Madonna o altre religioni comunemente accettate?Vado controcorrente, ma è solo per spiegare un concetto: quando non tocca noi, o qualcusa di riconoscibile in noi, ci indignamo e reagiamo (magari non sparando, ma spesso assassinando comunque socialmente i responsabili). Quando tocca all'Islam abbiamo diritto di fare satira e non pensiamo che potrebbe essere il pretesto per alcuni per reagire in maniera, comunque, sbagliata non rispettando il credo altrui.Spesso la satira è concepita come un pugno nello stomaco, è crudele, feroce, forte e irriverente: se no non sarebbe tale.Ma cosa succederebbe se la usassimo contro quella che crediamo sia il buon gusto. E cosa è il buon gusto.Vi do una serie di pugni negli addominali, un po come faceva Houdini. Vediamo se vi piacciono.Muore Pino Daniele: tutti piangono, grande Pino ecc. ecc.La vignetta che immagino è questa: il sindaco di Napoli che dice "per onorare la memoria di Pino Daniele nella giornata di domani verrà celebrato un minuto di scippi e borseggi".Secondo me si scatenerebbe la guerra dicendo: "razzisti, siete contro i meridionali ecc."Oppure ancora, vi ricordate di Pessotto e della sua storia:Una vignetta con Pessotto che dice "Vola solo chi osa farlo"