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Messaggi del 25/05/2018

Quel pomeriggio a Barcellona...

Post n°496 pubblicato il 25 Maggio 2018 da MANonTHEmoonMilano
 

...tra poco saranno 5 mesi da quel colpo al cuore quando ero a Barcellona.

Dire che ormai tutto sia a posto è sbagliato.

Quello che è capitato mi ha cambiato.

E questi mesi sono stati difficilissimi per i miei sbalzi di umore.

Il dolore è una cosa privata si sa. Avrei e vorrei aver fatto cose diverse negli anni precedenti, ma non sono stato mai ascoltato.

Eppure avrei potuto far tanto se mi fosse stato permesso.

Ho analizzato tutto dentro di me e almeno ora ho la certezza che più di quello che ho fatto non potevo.

Non potevo perchè c'erano ostacoli insormontabili di presunzioni e punti di vista completamente diversi.

Sono stato cattivo? Sicuramente si, ma a ragion veduta, perchè non potevo accettare serenamente quello che ho visto.

Il degrado, il dolore, la solitudine, l'inedia e l'incapacità di reagire.

Sono state tutte concause di quel momento tragico.

E anche il non riuscire a parlarsi, ma sempre e solo per interposta persona di una estranea di cui non so nulla e di cui nulla sa di me.

Avrei voluto viverlo con te questo momento, parlarci, chiederci scusa a vicenda, magari picchiarci come un tempo e poi andare avanti.

Invece un nuovo muro di incomprensioni, veti incrociati, spiate, prendere sempre le parti di terze persone. 

Insomma sempre la solita storia.

Del resto cosa mi aspettavo da una persona che mi manda un sms senza nemmeno firmarsi e che non mi chiama per dirmi una cosa così importante...

Mi ricorderò di te, del fratello per cui stravedevo, che aveva un talento speciale nello scrivere, che era un esempio per lo scapestrato che ero quando ero ragazzo pur essendo più piccolo di me. La tua ironia tipica di noi Panassiti, unica eredità purtroppo che ti ha lasciato il nostro amato padre, rendeva te una stella splendente che però non è mai stata dalla mia parte.

Insomma non abbiamo mai remato insieme, ma ognuno con le sue idee (giuste o sbagliate che fossero) e lo scontro è stato inevitabile.

Non c'è mai stata quella capacità di perdono per il male che ci siamo fatti vicendevolmente.

Tu eri troppo simile a lei. Un po snob senza potertelo mai permettere, una puzza sotto il naso che ha creato il vuoto e che vi ha creato il da soli contro tutti.

Io ero e sono più alla buona, amo la famiglia (anche quella che hai e avete disprezzato e che io sono andato a cercare e che mi ha riaccolto come un figlio), mi piaceva andare da quei paesani di Basicò, come li chiamavate voi, ad ascoltare le loro storie e i loro ricordi di cui ormai sono portatore (non so se sano o no).

Tu li hai sempre snobbati, tu e lei li avete schifati dando molte cose per scontate e mistificando i ricordi (che ho vissuto insieme a te e che hai modificato anche nel giorno più triste mettendomi dei dubbi che ho dovuto chiarire a me stesso in questi mesi).

Tutto questo ha portato a scelte tragiche e senza via d'uscita per azioni irresponsabili di lei, che tu non dovevi assolutamente supportare.

E' una analisi durissima, nella quale ho delle enormi colpe anche io.

Dovevo impormi con il mio carattere, la mia capacità di risolvere i problemi con soluzioni che purtroppo voi consideravate strampalate. Avevate la capacità di farmi sentire un inetto, insicuro. Con voi ero una persona peggiore, ma razionalmente ho sempre avuto le palle nella vita e non mi sono mai vergognato di nulla.

Ma quel giorno, quando sono tornato in Italia dopo quel pomeriggio a Barcellona, mi sono vergognato e infuriato per non essere intervenuto e per non essere stato informato di nulla.

Le liti ci potevano stare ma ero fratello e figlio, e non accorgersi di quello che quel loculo fosse diventato e di come lei si fosse ridotta è stato criminale e un piatto di pasta a mezzogiorno non puà giustificarlo.

Del resto eravate in una strana simbiosi dove io ero il cretino compatito di turno, e ci può stare.

Mi prendo la mia colpa per non essermi interessato negli ultimi anni, ma c'era un precedente gravissimo prima (ennesima umiliazione) su cui sarei passato sopra se fossi stato avvertito. Avrei dovuto prendere di petto la situazione, fare a botte con te e poi portarti a miti consigli. Farti capire che si scherzava col fuoco e che bisognava intervenire a costo di farsi mandare a fanculo da lei, che non capiva ormai più in che mondo viveva.

La vita è un dono prezioso, e in questi mesi atroci che sono passati senza un perchè e senza un messaggio che non fosse pieno di rancore (non siamo riusciti a fare insieme nemmeno un atto giuridico che ho dovuto far da solo) prima che scendesse il solito silenzio, ho capito che bisogna continuare a lottare per vivere.

L'ho capito in un doloroso silenzio, e smettendo di avere rapporti con le persone, chiudendomi dientro un finto sorriso di circostanza.

Adesso però il sole è riapparso e vorrei solo che ci si parlasse davanti solo io e te. Senza telefoni, senza donne, senza stronzate varie. 

Io e te...

So che mi leggi, non temo querele da pescivendoli/e vari, da agenti atmosferici vari, e da tutto quello che ne consegue.

Perchè ancora una volta, e in quel caso, e ti ho sprovato, questo coglione di tuo fratello è stato trattato come l'ultima ruota del carro. E hai difeso tutti gli altri, tranne me. Come sempre ("ti mando l'ispettorato del lavoro...", "ti cercano...", "sono agenti")...molto penoso.

 

Ma ricordati che se e  quando sarai solo, perchè potrebbe succedere stai attento, sono l'unico fratello che ti resta.

 

Io sono abituato a essere solo e a combattere per la vita, tu non lo so...

 

Siccome mi spii sempre, e lo so, ti auguro una buona vita.

Mi manca il fratello che ballava al supermercato e che mi faceva vergognare, mi manca il fratello che ha pianto nostro padre con me, mi manca un abbraccio tra me e te, mi manca anche mandarti a fanculo di persona.

 

Perchè siamo diventati così ostili...

Quando si va a dormire bisogna fare pace con tutti quelli che amiamo, ricordalo.

Ed è l'unico rimpianto per la sua dipartita. Non avergli mai chiesto scusa (anche se sapevo di avere ragione, so che non era colpa sua e dovevo farlo) prima che chiudesse gli occhi.

E questo non me lo perdonerò mai.

E non voglio ripetere l'errore.

Alan

 

 

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: MANonTHEmoonMilano
Data di creazione: 30/12/2009
 
 

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