Dipingo su tele sdrucitevecchi sospiri d’antico rito.E cucio lembi di futuroscavalcando passate tristezze.Ricerco invano nel buioistantanee di furore nel silenzio.E cucio ancora, forse invano,lembi d’anima a pezziin un ricamo folle di coloriavvinghiati a tessuto di speranzamalinconie serene mescolatea fantasie scavate nella mentein un rincorrersi d’immaginazionein questo mondo prigionepianeta vorticoso d’ingiustiziecucite addosso a chi di stenti vive. Ormai sopiti da sordidi tiranni prepotentiche a lor superbia unisconoarroganza, quel velenoso fruttodel cinico meschino che derubacon ciancie sue plagianti e ardimentose fole d’alterigiacondite d’infantil materialismoseppur gridando d’essere credentiin quel Sovrano Dio già sconfessatoche a loro serve solo da riparoper ingannare meglio quei reietticui strappano la pelle che rimane.Ma l'ultima speranza ancora esisteche l'ultimo futuro sia migliore.