Chiara come l'alba

scoprite

 

AREA PERSONALE

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Giugno 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
          1 2
3 4 5 6 7 8 9
10 11 12 13 14 15 16
17 18 19 20 21 22 23
24 25 26 27 28 29 30
 
 

TAG

 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

FACEBOOK

 
 

CHI PUò SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti possono pubblicare commenti.
 
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 

CONTATTA L'AUTORE

Nickname: albachiara.65
Se copi, violi le regole della Community Sesso: F
Età: 59
Prov: NA
 

 

«  I SoGNi Più BeLLi FiNiS...Il mio corpo mi paga gli studi »

Mio marito mi tradiva con la tastiera

Post n°13 pubblicato il 06 Giugno 2008 da albachiara.65
 

Questa è la storia di Mario R., 48 anni, di Milano, impiegato nella filiale di una grande azienda di assicurazioni, padre di tre bambini di 16, 14 e 5 anni. Sofia, la madre dei suoi figli, insegnante alle scuole medie, lo ha lasciato da poco. «Dopo quasi vent’anni di vita assieme, non ce la facevo più» confida alle amiche: Mario l’ha tradita per anni. Di giorno, di notte, al lavoro, nei fine settimana, in vacanza. Ma non con qualcuna, o qualcuno. Col computer.
«Era sempre stato un fanatico dei videogiochi, ma tutto è peggiorato una decina d’anni fa, quando abbiamo comprato quel dannato modem» racconta Sofia. «Me lo sento ancora nell’orecchio, il sibilo del collegamento telefonico a Internet a notte fonda». Quando lei, assonnata, lo chiamava per chiedergli che cosa stesse facendo, lui rispondeva che si portava avanti col lavoro arretrato, o che sbrigava la corrispondenza, o che preparava la ricerca scolastica del figlio, fino ad ammettere di aver trovato un gioco elettronico che lo aiutava a prender sonno.

Un solitario. E che solitario: «La psicologa mi ha detto che prima o poi quando si convive a tutti può capitare di beccare il partner che si masturba, ma beccarlo davanti al monitor con una sola mano sulla tastiera è stato uno choc» confessa Sofia. Specialmente perchè sullo schermo non c’era nemmeno la classica donna nuda dei giornaletti porno, ma una chat. «Mi sono sentita ferita a immaginare che potesse intrattenere una relazione così spinta comunicando per iscritto con chissà chi».
Superata la crisi del momento, con lui che giura «E’ la prima volta, non lo faccio più», lei ha cercato di fidarsi. Fino alla successiva bolletta del telefono. Perchè, ai tempi del modem, i collegamenti a Internet costavano cari come il fuoco: «Quando ne abbiamo ricevuta una ingiustificabile, è stato lui per primo a chiedermi di nascondergli il modem, per evitare la tentazione». Salvo poi pentirsi e mettere sottosopra tutta la casa per ritrovarlo, in assenza di moglie e figli. Dilapidati tutti i risparmi, abbandonato dalla famiglia, Mario l’anno scorso ha cercato aiuto da uno psicoterapeuta specializzato in tossicodipendenze. E oggi è in grado di raccontare la sua esperienza. «Ho scoperto di avere spostato su Internet e il sesso virtuale una compulsività che in passato avevo avuto verso sostanze come alcol e droghe, e che altri magari hanno per il cibo o il gioco d’azzardo. Ma Internet è più insidiosa, perchè offre il vantaggio dell’anonimato, della dimensione Mud (Multi User Dimension) per sperimentare con una o più identità online, rimuove le barriere geografiche e apre le porte a tutte le culture». Tutto questo può condurre a una conoscenza più profonda di sè e all’autorealizzazione: ma come in tutte le cose, se si esagera è rischioso.

«Non ho perso il lavoro perchè nelle grandi aziende ci si può perdere nel computer senza farsi accorgere...E io sono stato capace di dissimulare bene perchè sono multi-tasking». Si vanta quasi, Mario, di questa sua capacità a fare più cose in contemporanea: giostrando sullo schermo i documenti del lavoro, più siti Web, un videogioco di gruppo, l’instant messenger, l’email e una chat.

Eppure recentemente è stato determinato che anche il «multi-tasking» rischia di diventare di per sè una forma di dipendenza. «Anche adesso che cerco di tenermi lontano dalle chat e dai videogiochi, non riesco a fare una cosa alla volta e mi accorgo che - persino mentre guido - ho bisogno di far scorrere i pollici sul cellulare in cerca di un numero o digitando un sms». Sarà anche multi-tasking, ma Mario ammette di aver fatto già due incidenti automobilistici perchè intento a comporre o leggere un sms sul telefonino cellulare anzichè prestare attenzione alla guida.

Che cosa sta imparando in psicoterapia sulla sua dipendenza digitale? «E’ doloroso, come guardarsi davanti a uno specchio senza trucchi: mi tocca fare i conti con me stesso, preferivo il mio alias digitale» ammette Mario. «Online ci si idealizza grazie ad attributi spesso inventati. L’anonimato, abbinato all’atto di scrivere, intensifica le relazioni e permette di creare legami con enorme facilità; ma si tratta di relazioni transitorie, formate tra estranei virtuali, a cui spesso è associato l’inganno (per esempio su età, sesso, razza o vocazione) per impressionare l’altro internauta: tanto è difficilissimo verificare i fatti». Ma il successo reale di chi popola Second Life, il portale che offre una Seconda Vita, tutta virtuale, insegna che si può vivere online senza fare e senza farsi male.

Non lo consola la spiegazione del suo psicologo, secondo cui ci sono psicopatologie ben precise che inducono la dipendenza da Internet: «Mi ha elencato i fattori di rischio, che includono le storie di dipendenza multipla, condizioni psichiatriche come depressione, disturbo ossessivo compulsivo, disturbo bipolare, compulsione sessuale, gioco d’azzardo patologico, o fattori situazionali come stress da lavoro, contrasto coniugale o abuso infantile...e per consolarmi ha detto che più della metà dei casi di Internet-dipendenza derivano da una patologia associata». Insomma: non è colpa sua, nè di Internet.

E la terapia? «La solita di tutte le forme di dipendenza: primo acquisire la consapevolezza del problema. E poi lavorare con un gruppo di supporto». Sofia si è rifiutata di partecipare a una terapia coniugale, però sta valutando la terapia di famiglia per amore dei figli.

Mi chiedo, in che mondo viviamo, leggendo questa cosa sono rimasta sconvolta. Possibile che questa meravigliosa tecnologia possa provocare tanti danni?

La URL per il Trackback di questo messaggio è:
https://blog.libero.it/albakiara48/trackback.php?msg=4839090

I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
Nessun trackback

 
Commenti al Post:
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 12/06/08 alle 22:21 via WEB
«Possibile che questa meravigliosa tecnologia possa provocare tanti danni?» Sì... io ne sono un esempio vivente. Purtroppo non riesco a fare a meno di Internet e di tutto ciò che ha a che fare con la pornagrafia. È la mia droga. Terribile, perché come tutte le droghe finisce col flipparti il cervello facendoti credere di star bene solo perché si è su un mondo virtuale, su un mondo "altro". Poi, dopo la solita eiaculazione, ti ritrovi più vuoto di prima. Ti riprometti che è l'ultima volt,a che alla tua età basta ecc... Ma, la sera successiva, punto e a capo... Non ce la faccio più... AIUTO... (un uomo di 43 anni)
 
 
albachiara.65
albachiara.65 il 12/06/08 alle 22:30 via WEB
Chiedi aiuto e resti anonimo, come possiamo aiutarti?
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 12/06/08 alle 23:03 via WEB
Scusa se mi intrometto, caro anonimo, non hai una compagna?
 
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero.
 
 
 

INFO


Un blog di: albachiara.65
Data di creazione: 15/05/2008
 
Scritte per guestbook by Follettarosa
 

QUANTI SONO IN QUESTO BLOG

counter

 

MINA LA VOCE DEL SILENZIO

 
 

ULTIME VISITE AL BLOG

finko1rositaverteninograg1memories0VENTURAHIGHWAYvenereblu.amotz.69losolosailisa.friendsmisterxxx64angelica62_1olga.cucuclick37hecktoralbachiara.65
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963