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Un blog creato da musicoloco il 01/12/2007

IL CUORE DI ALBERTO

L'amore di un padre per un figlio dal cuore fragile. UN BLOG PER LA RICERCA DELLA VERITA'

 
 

ADESSO COLPITE DURO!!!

 

NOTIZIA ECLATANTE!

HANNO APPROVATO ALLA CAMERA LA LEGGE SULLA RESPONSABILITA' DEI GIUDICI?

CHI SBAGLIA NE RISPONDE PENALMENTE E LA VITTIMA HA DIRITTO AL RISARCIMENTO!!

Per approfondimenti clicca QUI

 
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NON SI TOCCANO I BAMBINI

 

BELLISSIMO CONCERTO A CURA DEL

MOVIMENTO GIULEMANIDAIBAMBINI.

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RITORNO AL MEDIOEVO


MEDIOEVO, STREGONERIA E ATTUALITA'

(...) Una galassia di sette di ogni tipo, mascherate da fondazioni, associazioni, club, comunità, leghe, ecc., le quali, oltre a prelevare denaro pubblico, fanno rivivere situazioni che qualcuno pensava appartenessero al passato medievale, come, per esempio, l'uso dei bambini per invocare Satana, oltre al traffico di organi, maltrattamenti o facili adozioni (continua).

 

SIGN O' THE TIMES

 

DOSSIER ABUSI BY EVA DIANA



Sito ufficiale del centro studi sugli abusi psicologici

 



La Verità; che solo quando costruirete dentro di voi una
coscienza critica vi libererete da tutti gli schemi mentali che
il sistema in cui viviamo ha programmato in voi....
LA VERITAAA?
I GRECI DICEVANO che
per diventare intelligenti bisogna seguire tre vie:
  1. DUBBIO
  2. SOSPENSIONE DEL GIUDIZIO
  3. MANCANZA DELLA PASSIONALITA' (INTESA COME COMPRENSIONE E GESTIONE DELLE PROPRIE EMOZIONI)


RIFLETTETE SUL VIDEO DI RISPOSTA.
 

POTERI OCCULTI

 L’attualitàdi questi giorni nell’ambito della Giustizia, con lo scontro fra magistrature (...), ha rivelato le nostre profezie sulla sua reale condizione interna di questo Potere.

Sta emergendo quella parte strisciante di magistratura collusa con altri poteri finanziari, politici e amministrativi e poteri occulti, all’interno e all’esterno di questo Paese. (...)

Ci auguriamo che, nello scontro e nel desiderio di pulizia di parte della Magistratura Italiana, possano esserci degli effetti benefici anche per le nostre questioni causate da un cattivo uso da parte di alcuni magistrati della Giustizia e di vari Enti Locali “buonisti” e pseudo-morali che gravitano attorno a loro.

Continua su...SEGNI DEI TEMPI


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Che poi basterebbe ascoltare i racconti di Travaglio per capire la verità sul Cavaliere della Repubblica italiana.

 

 

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LA STORIA DEL FIGLIO DI ALDO E LE SETTE DENTRO LE ISTITUZIONI

DA Stefano Lorenzetto:un'intervista drammatica ad Aldo Verdecchia, apparsa sul "Giornale" domenica 17 ottobre 2004.

Magari bastasse ammonire i figli a non accettare caramelle dagli sconosciuti, per salvarli dai pedofili.

Aldo Verdecchia, industriale dolciario marchigiano di 57 anni, avrebbe chiuso all’istante la sua fabbrica di lecca lecca, gelée alla frutta, tronchetti di liquirizia, gemme di pino, pasticche balsamiche e digestive, pur di riavere indietro il suo Valentino. Di più: l’avrebbe bruciata. «Invece ho dovuto lottare per 18 anni contro una setta di degenerati morali, pornografi e plagiatori, collusa con autorità; giudiziarie, politiche e religiose, prima di vederlo tornare a casa».

Era il 22 aprile del 2002 - Valentino avrebbe raggiunto di lì; a 15 giorni la maggiore età; - e Verdecchia ricevette finalmente una lettera scritta con grafia minuta:

«Caro babbo, sino a poche settimane fa non sapevo neanche chi eri, mi era stato detto che quando ero piccolo mi avevi picchiato, frustato con la cintura, anche chiuso al buio».

Un padre trasformato in mostro. Da perseguitato a persecutore. La verità capovolta. Ce n’era abbastanza per impazzire. Ma poi, nel secondo foglio, ecco saltar fuori prepotente la verità vera, orribile, «origliata dietro la porta» dall’adolescente: la prova incontrovertibile delle foto oscene rinvenute dalla polizia in casa di un falso psicologo che fino a quel momento aveva fatto da padre al ragazzo. E la resa di una madre che «dopo strenui tentativi di difesa ammette di essersi fatta fotografare nuda da quel maniaco». Infine la supplica, spontanea: «Io qui non mi sento libero. Questo fine settimana voglio tornare a casa». Dunque toglietevi dalla testa che Verdecchia abbia fondato l’associazione Giù le mani dai bambini, con sede a San Benedetto del Tronto, per restituire alle caramelle la reputazione guastata da generazioni di orchi. E provate piuttosto a immergervi con la mente, se ci riuscite, nel dramma di un papà che vede il figlio di pochi mesi portato via per ordine della magistratura. Che vede il suo Valentino trascinato a vivere in una comunità dove si celebrano «riti d’incarnazione», si praticano sedute spiritiche, si consumano sordidi incontri fra adulti e minori. Che vede prima sequestrare e poi restituire con tante scuse al falso psicologo 19 casse di materiale porno, fra cui alcune immagini di suo figlio nudo e di altri bimbi violentati persino da animali. Che vede il medesimo figuro ottenere l’iscrizione all’Ordine degli psicologi nonostante una condanna a 10 anni di reclusione per aver esercitato abusivamente «tale attività; in favore (o ai danni) di alcuni giovani disadattati, uno dei quali addirittura morto suicida», come si legge nella sentenza, facendo «opera di disgregazione delle famiglie e ricevendo onorari cospicui». Che vede il poliziotto Celso Cipolletti, il primo ad aver scoperto il marciume, trasferito di sede, inquisito e infine sepolto in un lo**** dopo un incidente stradale dalla dubbia dinamica. Che vede il suo collega Angelo Lambiase, reo d’aver ripreso in mano l’indagine lasciata a metà, sottoposto dai superiori a visita psichiatrica coattiva. Che vede le richieste di chiarimenti rivolte da due presidenti della Repubblica, Cossiga e Scalfaro, rispettivamente al Consiglio superiore della magistratura e al ministero della Giustizia, disattese o insabbiate. Che vede un prete onesto, don Germano Orazi, a conoscenza degli abusi commessi su Valentino, morire di crepacuore in seguito alla censura delle gerarchie ecclesiastiche per violazione del segreto confessionale. Che vede un pubblico ministero morire d’infarto dopo essere stato rimosso dall’incarico per aver avviato un’azione penale contro la madre depravata. «Se questa fabbrica è ancora in piedi, be’ allora significa che Dio esiste», mi dice il presidente di Giù le mani dai bambini aprendomi di sabato mattina il cancello della Val (acronimo di Verdecchia Aldo e Luigi, «mio fratello e mio socio»), a Centobuchi di Monteprandone. «È un miracolo che non l’abbiano ancora fatta saltare in aria con la dinamite. Mi filmavano e mi fotografavano da dietro quelle siepi. Sono stato costretto a chiedere la licenza di porto d’armi per difesa personale. Dopo vent’anni di lotta solitaria non ho più un quattrino, solo questi muri. M’avevano chiuso tutte le porte in faccia. Nell’88 persi un contratto con la Germania di 10 miliardi di lire dell’epoca perché non trovavo una banca disposta a finanziarmi l’acquisto di un macchinario del valore di 350 milioni. Oggi mi ritrovo con un’esposizione personale pari a un miliardo di vecchie lire. Ma io almeno alla fine sono riuscito a riportare a casa mio figlio.

Pensi ai 100.000 bambini ospitati in Italia in istituti che spesso diventano lager». Centomila? È sicuro? «È la cifra indicata nel 2000 dall’onorevole Antonio Guidi, presidente della commissione bicamerale per l’infanzia».

(Le cifre aumentano.)

Sponsor di Giù le mani dai bambini. «L’unico che mi ha aiutato. Ha anche posato per noi come testimonial». Nell’aula di Montecitorio l’ha definita un’associazione «eroica». «È andato oltre. Ha denunciato alla Camera che proprio nelle Marche e soprattutto nel Maceratese gli organi di pubblica sicurezza che indagavano sui pedofili sono stati fermati per ordini superiori o della magistratura. Questa storia ha rovinato la mia vita e la mia famiglia in modo irreparabile».

Quand’è cominciata?

«Nell’83. Fino a 36 anni ho pensato solo al lavoro. Ero riuscito a piazzare le mie caramelle in 6.000 delle 15.000 farmacie italiane. Stavo sempre in giro. Come i marinai, avevo donne in ogni città. Storie d’amore brevi. Finché a Civitanova Marche incontrai per strada una bella ragazza, mora, di ottima famiglia. Ci mettemmo insieme, continuando però ad abitare ognuno a casa propria. Restò incinta quasi subito».

Grosso guaio.

«Al contrario, ne fui contento. Pensai che era venuta l’ora di accasarmi e la sposai. Era il 30 ottobre ’83. I miei genitori e tutto il parentado la trattavano come una principessa. A maggio dell’anno dopo nacque Valentino. Gli accordi matrimoniali prevedevano che avremmo vissuto insieme a Porto d’Ascoli, in una mansarda che le avevo lasciato arredare a suo piacimento. Ma lei, con la scusa che doveva lavorare altri 180 giorni per conseguire l’abilitazione di maestra elementare, andò a insegnare a Porto Potenza Picena. Passati sei mesi, non voleva saperne di tornare a casa».

Perché?

«Aveva ricominciato a frequentare il suo vecchio fidanzato. Il sedicente psicologo. Per cui scappò nella propria città d’origine, dove questo signore teneva aperto uno studio abusivo di psicoterapia, portandosi dietro mio figlio. Chiesi aiuto a suo zio prete, che aveva celebrato le nostre nozze. Lo informai che avrei domandato la separazione e l’affidamento del bambino, perché avevo la certezza che la madre lo portava in quell’ambulatorio abusivo frequentato da sudicioni. Al che lui mi minacciò: “Se racconti queste cose al giudice, ti farò durare la causa di separazione dieci anni senza che tu venga a capo di nulla”».

Ma lei come faceva a sapere che lo psicoterapeuta fasullo era uno sporcaccione?

«M’ero improvvisato investigatore privato, dopo aver capito che mia moglie voleva dare a mio figlio un altro papà. Del resto era stata lei stessa, nei pochi mesi di convivenza, a raccontarmi cose da pazzi sul conto del suo ex».

Tipo?

«Che celebrava sedute spiritiche e riti d’incarnazione alla presenza di preti e suore. Una volta mi disse: “Io non sono figlia di mio padre e mia madre, perché lui mi ha incarnata con lo spirito di un indio”».

Davvero cose da pazzi.

«Mi sentii perduto. Le proposi di farsi curare da uno psicologo vero, ma lei andò su tutte le furie. Perciò, a conoscenza di questi precedenti, non mi restava che denunciarla per sottrazione di minore e violazione degli obblighi matrimoniali. Nel frattempo altri papà separati cominciarono a chiedere l’affidamento dei figli irretiti dalla setta. Così, il 26 settembre ’86 ci fu un’irruzione della polizia, che portò al sequestro di 19 scatoloni contenenti videocassette, diapositive e foto aberranti. Quella stessa notte il pretore che aveva disposto la perquisizione ordinò; in tutta fretta l’immediata restituzione del materiale al finto psicologo».

Per quale motivo?

«Dai processi è; emerso che un vescovo era intervenuto per mettere tutto a tacere, giacché nelle immagini rivoltanti figuravano anche religiosi. Non faccio il nome del presule solo per carità cristiana, essendo io ancora credente, nonostante tutto. Si tratta dello stesso vescovo che nel ’93 fu fermato alla frontiera di Chiasso per esportazione clandestina di valuta e che, agli arresti domiciliari, andò in un paese marchigiano ad amministrare le cresime sorvegliato da carabinieri in borghese».

Lei ha visto quelle immagini?

«Purtroppo sì. In alcune comparivano minori stuprati da un cane e sullo sfondo il diploma contraffatto appeso alla parete dell’ambulatorio o il tavolo di cucina del plagiatore. Fu rinvenuto anche l’allucinante diario di un giovane sambenedettese, M. T., che nove anni dopo si sarebbe tolto la vita devastato da questa atroce esperienza».

Ma se gli scatoloni furono subito restituiti, lei come fece a prendere visione del loro contenuto?

«Ci arrivo subito. La sparizione della robaccia fece passare me e gli altri padri per visionari. Mancando le prove dei reati, fummo controdenunciati e calunniati. Finché, passati dieci anni, l’inchiesta approdò nelle mani di un Pm onesto, Ettore Picardi, sostituto procuratore della Repubblica di Ascoli Piceno. Il quale mi convocò; e mi disse: “Io le chiedo scusa a nome della magistratura per quello che le hanno fatto”». (Si commuove). Meglio tardi che mai. «Aggiunse: “So che riferì; a un mio collega di 19 scatoloni fatti sparire. Secondo lei, il proprietario li conserva ancora o li avrà distrutti?”. Siccome non avevo mai smesso di tenere d’occhio quel farabutto, disegnai la piantina del luogo dove secondo me erano ancora nascosti.

Il 19 aprile ’96 ci fu un blitz nel posto che avevo indicato al magistrato: un cospicuo quantitativo di videocassette e foto stava ancora lì. Come parte civile mi fu consentito di duplicarle negli uffici della Procura di Ascoli Piceno. Ecco perché ne conosco lo sconvolgente contenuto. Lo psicologo a capo della setta, qualificata da una sentenza del tribunale di Ancona come “gruppo di degenerati morali”, fu condannato, anche in appello. Ma non per gli abusi sessuali: al processo di secondo grado erano caduti in prescrizione».

Valentino le fu restituito subito?

«No. Totalmente plagiato com’era, non voleva neppure vedermi. Fu tolto alla madre e affidato ai servizi sociali dell’Usl. Che io ho denunciato chiedendo 50 miliardi di risarcimento per aver fornito ai giudici, in 18 anni, solo informazioni menzognere. Hanno persino sostenuto che io avevo abbandonato la famiglia per andare a vivere con un magistrato gay e che ero affetto da manie persecutorie».

Allora come ha fatto a riavere suo figlio?

«È stata una sua libera scelta. A forza di vedere nelle edicole le locandine del Corriere Adriatico e del Resto del Carlino che strillavano “Verdecchia assolto” oppure “Verdecchia vince in tribunale”, ha cominciato a porsi qualche interrogativo e alla fine ha chiesto di venire a vivere con me. Non mi perdonerò d’aver impiegato vent’anni per far valere i miei diritti di padre.

I miei genitori sono morti disperati senza aver mai visto il loro nipotino».

Adesso che cosa fa l’associazione Giù le mani dai bambini?

«Con avvocati e psicologi dà assistenza a papà e mamme cui i tribunali dei minorenni hanno sottratto arbitrariamente i figli e impedisce loro di suicidarsi. In vent’anni non abbiamo perso nemmeno una causa. Ho anche promosso dieci procedimenti penali contro altrettanti magistrati, ma li hanno tutti prosciolti prim’ancora d’arrivare al processo».

Ritiene che dietro la pedofilia si muovano interessi economici?

«Enormi. Come dice l’onorevole Guidi, un chilo di bambino vale più di un chilo di cocaina. Prima lo filmano e ne abusano. Poi, quando deperisce, c’è il mercato degli organi per i trapianti. Ho raccolto segnalazioni importanti. Però non ne voglio parlare fino a quando non troverò le prove. Ho paura. E sono anche molto stanco».

La piaga della pedofilia arretra o avanza?

«Nel 2002 il procuratore generale presso la Cassazione ha segnalato che nel 2001 gli abusi sui bambini erano cresciuti del 129% rispetto all’anno precedente. Da allora la situazione è ulteriormente peggiorata. La spiegazione c’è: 90 volte su 100 il pedofilo fu violentato da un adulto quand’ era ragazzino».

Se ritorna con la memoria alla sua infanzia la parola pedofilia le ricorda qualcosa?

 «Mai saputo che esistesse. Allora si parlava di ricostruzione, di boom economico, di dolce vita. Io non mi riconosco più in questo mondo».

Che cosa pensa del fatto che l’attività contro la pedofilia sia stata quasi appaltata dallo Stato a telefoni amici di vario colore?

«Non voglio riferirmi a casi specifici. Però, forte della mia esperienza, constato che i pedofili spesso fondano associazioni contro la pedofilia e i plagiatori associazioni contro il plagio».

Quindi dovrei sospettarla di pedofilia o di plagio, visto che ne ha fondato una anche lei.

«Con una piccola differenza: io i pedofili li ho trascinati alla sbarra e fatti condannare. E con l’aiuto di Margherita Falcone, una coraggiosa madre di Reggio Calabria il cui figlio fu adescato da un prete nelle Marche, ho raccolto 50.000 firme per sollecitare l’approvazione del disegno di legge numero 800, che reintroduce nel nostro Paese il reato di plagio cancellato nell’81 dalla Corte costituzionale. Un’iniziativa contrastata dalla Chiesa, in quanto creerebbe grossi problemi per i lasciti e le donazioni».

Strano: il fondatore del Telefono antiplagio, Giovanni Panunzio, è un insegnante cagliaritano di religione.

«Lo so. Ed ero presente alla conferenza stampa che tenne in Vaticano per disapprovare la nostra raccolta di firme. In quell’occasione spostò l’attenzione dal plagio all’operato truffaldino di maghi e fattucchiere, smascherando i loro trucchi con l’aiuto di alcuni illusionisti. Non bisogna dimenticare che l’abolizione del reato di plagio fu decisa dopo che un giudice istruttore di Roma, Ilario Martella, aveva sollevato il caso di un sacerdote denunciato appunto per plagio continuato, sottrazione consensuale di minorenni e atti di libidine. Costui aveva creato a Roma, Sassuolo, Montefranco, Camerano, Trevi e anche all’estero varie comunità religiose, radunando intorno a sé giovani sottratti alle loro famiglie e privati di normali rapporti sociali, culturali e affettivi. Fu accusato di trasformare i ragazzi in automi, di costringerli a vivere “nella promiscuità, nella sporcizia e nella libidine”, addirittura di indurli a farsi “deificare”.

Da allora l’Italia è diventata il paradiso dei plagiatori, che sovente saccheggiano i patrimoni di queste sventurate famiglie.

Non ha idea di quanti preti siano usciti dalla Chiesa per mettersi, come dire?, in proprio. Persino un cardinale l’ha fatto». Un cardinale? E chi sarebbe? «Il polacco Stanislav Sapieha Lukomsk. Ora frequenta i Reiki, un gruppo iniziatico di origine giapponese che pretende di trasmettere con le mani un’energia cosmica e divina». Sapieha? Mai sentito nominare. Escludo che abbia mai fatto parte del Sacro collegio. L’unico con questo nome fu Adam Sapieha, l’arcivescovo di Cracovia che nel ’46 ordinò sacerdote Karol Wojtyla. «Infatti il sedicente ex cardinale ha dichiarato al Corriere Adriatico che Adam Sapieha era il cugino di sua nonna. E ha aggiunto d’essersene andato dal Vaticano, dove risiedeva, per “forti contrasti sorti con alcuni cardinali molto potenti”. Al giornale ha fornito le foto che lo ritraggono, in abito talare con fregi rossi e croce pettorale, a colloquio col Papa e mentre accompagna in vacanza lo stesso Giovanni Paolo II in Val d’Aosta».

Ritiene anche lei che la maggior parte delle violenze sui minori venga consumata in famiglia?

«Sì. Ma quello che succede negli istituti mi preoccupa di più, perché hanno una capacità diabolica di coprire i misfatti».

Come impedirlo?

«Si doveva approvare la riforma Castelli sulla giustizia minorile. Invece il presidente della Camera l’ha fatta votare a scrutinio segreto, consentendo a 36 franchi tiratori di affossarla».

Che c’era d’importante in questa riforma?

«Aboliva i tribunali dei minorenni che strappano i figli ai genitori per mandarli nelle case-famiglia dove vengono violentati».

Capisco che abbia il dente avvelenato, però mi sembra una generalizzazione rozza e inaccettabile.

«Io sto ai fatti. Ho appena denunciato alla magistratura una comunità-alloggio che ha per santi protettori una delle più alte cariche dello Stato e il presidente di un tribunale dei minori. Quest’ultimo vi aveva fatto rinchiudere i due figli di una studiosa che ha fatto parte dell’équipe del premio Nobel Rita Levi Montalcini. E sa con quale motivazione? Mancanza di fiducia nelle istituzioni».

Sta scherzando?

«L’unica colpa della donna era d’aver ritirato i figli dalla scuola materna che frequentavano. Risultato: nella casa-famiglia la femminuccia di 6 anni è dimagrita di sei chili in un mese e il maschietto di due anni ha perso quattro chili. E questo sarebbe niente. La bimba è stata messa a dormire con un “educatore” di 35 anni che la costringeva a toccarlo. Ci sono le dichiarazioni scritte e registrate della piccola vittima rese davanti al padre, a un’assistente sociale, a un avvocato e a una psicologa di parte scelta da me. Sul suo corpicino sono stati riscontrati lividi tremendi, che al pronto soccorso si rifiutavano di refertare. Questa è la quotidianità della pedofilia in Italia. Nel giro di 24 ore ho ottenuto dalla Corte d’appello l’immediato allontanamento della bimba da quella comunità».

Fin dal 1905 la pedofilia è considerata dall’Organizzazione mondiale della sanità una malattia. Lei come la curerebbe?

«Come le altre malattie: prevenendola. So che qualcuno propone la castrazione chimica, ma il riassetto ormonale rappresenta tutt’al più una terapia di contenimento. La patologia del desiderio non si cura. Quindi bisogna impedire che questi pervertiti vengano a contatto con ambienti dove vivono i bambini».

Qualcuno propone anche la pena di morte.

«E a che scopo? Quando il danno è stato fatto, non esiste vendetta che lo ripari».

Interessante anche legersi il FORUM delle ASSOCIAZIONI ITALIANE di RICERCA INFORMAZIONE CONTRASTO dei MOVIMENTI SETTARI e CULTI ABUSANTI

Ben fatto il sito informativo sulle sètte dell'Associazione Tutor.

E' significativo come certe sètte cerchino di disgregare altre realtà religiose "diverse", come nel caso della sètta fondamentalista mormona texana, cui furono tolti ben 440 bambini e affidati ai servizi sociali: leggi l'articolo.

 
 
 
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IL PRIMO LIBRO SUI SEQUESTRI DI STATO DI BAMBINI

E' USCITO IL PRIMO LIBRO CHE RACCOGLIE IL SUCCO DEI

SEQUESTRI DI STATO

DI BAMBINI

(E SPESSO ANCHE LE MAMME)

PER OPERA DELLA GRANDE RETE, LA MACROMOLECOLA

ASL-TRIBUNALI-CITTIU'-PSICHIATRIA.

E VE LO RACCONTIAMO ATTRAVERSO VARI EPISODI DELLA VICENDA DI

EVA DIANA DI GENOVA E LA FIGLIA ARIELA.

COSE CHE STANNO SOLO NEI FILM? PURTROPPO NO.

PER ACQUISTARLO CLICCA >

 


ADIANTUM??

La VERITA' E' ALTROVE.

Ecco come andarono le cose per casa Caimmi, grazie al portavoce dell' Ass. di Ass.

 

IL NON GENITORE

Questo video NON è PERBENISTA o BUONISTA.

Questo video è SATIRICO.

Questo video NON sarà mai cancellato.

Questo video è BASATO SU FATTI REALI.

Vietato a quelli sopra i 18 anni.

 

ABOLIAMO I TRIBUNALI PER I MINORENNI

Avevamo aperto un sito dedicato UNICAMENTE all' abolizione dei Tribunali per i Minorenni, come aveva già tentato Castelli già dal 2003.

Il sito inspiegabilmente è stato oscurato subito dopo l'apertura e il referente che ce lo ha pubblicato irreperibile!

CLICCA QUI

COLPA DELLA MACROMOLECOLA MONDIALISTA.

 

ALLORA NON ERA SOLO LA FANTASIA DI ALBERTINO...

Vi invito ad ascoltare attentamente le parole di questa bambina
"sacerdotessa di suo padre",
costretta a subire ogni sorta di folle sevizia, in onore del Dio Satana.
Racconti non diversi da quelli di mio figlio, veri riti pagani al Maligno.
PIU' PROVA DI QUESTA!!!
 

TESTIMONIANZE CHIAVE: GENITORI PEDOFILI E STATO

 

“Si ha la sensazione netta che ci si trovi di fronte, tutti, a un potenziale esplosivo inaudito, che deve essere doverosamente portato a conoscenza delle più alte autorità.”
Lettera riservata di Angelo Caloia, presidente del Consiglio di sovrintendenza dello Ior, al segretario di Stato, cardinale Angelo Sodano.

Spericolate operazioni finanziarie mascherate da opere di carità e fondazioni di beneficenza. La storia raccontata in questo libro è totalmente inedita. Parte da un archivio immenso, custodito in Svizzera e da oggi accessibile a tutti. Circa quattromila documenti. Lettere, relazioni riservate, bilanci, verbali, bonifici. La finanza del Vaticano come non è stata mai raccontata.

(..) Dopo la fuoriuscita di Marcinkus dalla Banca del Papa, parte un nuovo e sofisticatissimo sistema di conti cifrati nei quali transitano centinaia di miliardi di lire. L’artefice è monsignor Donato de Bonis. Conti intestati a banchieri, imprenditori, immobiliaristi, politici tuttora di primo piano, compreso Omissis, nome in codice che sta per Giulio Andreotti.

I soldi di Tangentopoli (la maxitangente Enimont) sono passati dalla Banca vaticana: titoli di Stato scambiati per riciclare denaro sporco. Depositi che raccolgono i soldi lasciati dai fedeli per le Sante messe trasferiti in conti personali, con le più abili alchimie finanziarie.

Lo Ior ha funzionato come una banca nella banca. Una vera e propria “lavanderia” nel centro di Roma, utilizzata anche dalla mafia e per spregiudicate avventure politiche. Un paradiso fiscale che non risponde ad alcuna legislazione diversa da quella dello Stato del Vaticano. Tutto in nome di Dio.

E' ORA DI FINIRLA DI FARE LE PECORELLE SMARRITE DI UN' IMPERO ROMANO ANNI 2000.

 

LA MASSONERIA NON C'ENTRA NULLA

TESTIMONIANZA CHIAVE DI CECILIA GATTO TROCCHI, POI "SCOMPARSA".

 

IL LIBRO NERO DELLE SETTE IN ITALIA

Il libro nero delle sette in ItaliaCosa significa il termine "setta"? Cosa spinge un individuo a farne parte? Ma soprattutto come è possibile che, in un paese dove vige la libertà di culto, la religione diventi sinonimo di oppressione e schiavitù? Questa inchiesta nazionale racconta in modo semplice e chiaro tutti i meccanismi e i passaggi che portano una persona qualunque a intraprendere un viaggio verso una religiosità fatta di strani rituali, preghiere sconosciute, alfabeti sacri e linguaggi criptici, ma a volte anche di droghe, di psicofarmaci e, in certi casi, di violenze sessuali e percosse. Questo libro è un itinerario nell'incubo vissuto da decine di fuoriusciti e di familiari, che hanno avuto il coraggio di raccontare soprusi e abusi di alcune nuove religioni o di semplici associazioni culturali che nascondono, invece, ben altro. I documenti inediti, denunce, ritagli di giornale, lettere e testi interni ai gruppi stessi, dimostrano che è tutto mafedettamente vero. Dal processo alle "Bestie di Satana" a Scientology, dalla Chiesa del reverendo Moon ai movimenti ufologici, dalle ramificazioni della religione cristiana al New Age, questo libro, tra interviste e testimonianze agghiaccianti, aprirà gli occhi al pubblico, mostrandogli un mondo nel mondo, dove criminalità, pedofilia, sparizioni, suicidi e casi di pazzia hanno molto spesso un unico filo conduttore.

Boschetti Caterina

2007, 479 p. Ed. Newton Compton

Leggi anche: http://www.assotutor.it/manipolazione.htm


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"LEI NON HA DIRITTO A VEDERE IL FIGLIO!"


UNA DELLE TANTE DENUNCE "OCCULTATE" DAL SISTEMA CLERICALE.
 

AVVERTENZA

Tutti i nomi indicati nei testi sono stati pubblicati in corrispondenza con il Codice della Privacy, in particolare Art. 24 Lett. A, C; Art. 67 p.1 Lett. A; Art. 71 p.1 Lett.B; Art. 73 p.1 Lett. C, A, E - - in quanto si tratta del materiale di rilevante interesse pubblico nell'ambito di violazione dei diritti e delle liberta fondamentali, anche quelli dei minori, nonche di riparazione degli errori e delle omissioni giudiziari
 

CORRADO GUZZANTI - IL PIANO ORIGINALE MASSONICO

 
 
 
 

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