IL CUORE DI ALBERTO

JORDAN MAXWELL, ILLUMINATI, RELIGIONE E ...PERCHE NO?... BAMBINI


Se avete un minuto di pausa, fra il pranzo e la cena, il mio consiglio fraterno è quello di seguire con attenzione le parole di questo signore, Jordan Maxwell (sottotitolato).Etichette (tags): Attualità, Chiesa Cattolica, Controllo Mentale, Culti, Esoterismo, Esoterismo Sociale, Filosofia Sociale, Gnosticismo, Politica, Psiche, PsicoCoscienza, Riflessioni, Simbolismo, Su CristoDa http://lagrandeopera.blogspot.com/2010/01/esposes-illuminati-jordan-maxwell.htmlL'etimologia della parola VERITA'L'esigenza di ricercare la verità fu un tratto caratteristico già della filosofia greca, che per prima sollevò il problema dell'essere, ossia di ciò che veramente è. Il termine greco utilizzato per indicare la verità era ἀλεθεία, alethèia, la cui etimologia, come ha messo in luce Heidegger,[1] significa «non nascondimento»,in quanto è composta da alfa privativo (α-) più λέθος, lèthos, che vuol dire propriamente eliminazione dell'oscuramento, ovvero disvelamento. La verità infatti era intesa non come una semplice realtà di fatto, ma come un atto dinamico, mai concluso, attraverso cui avviene la confutazione dell'errore e il riconoscimento del falso: non un pensiero statico e definito una volta per tutte, bensì movimento di rivelazione dell'essere.Se i sofisti, da un lato, tendevano a relativizzare il concetto dell'essere sulla base di un soggettivismo e nichilismo radicali, fu con Socrate e il suo discepolo Platone che si ebbe una forte reazione a questa concezione, facendo della verità un bisogno fondamentale dell'anima, che si distingue nettamente dalle opinioni per la sua intrinseca validità e oggettività. Ne conseguì il carattere etico della verità. Sarà poi con Aristotele che verranno fissati in maniera quasi scientifica i caratteri della verità; egli, ad esempio, giudicava erroneo il detto del sofista Protagora secondo cui «l'uomo è misura di tutte le cose», proprio perché privava la verità di coerenza logica e di qualunque criterio oggettivo.[2]