IL CUORE DI ALBERTO

LA CHIESA DENUNCIA LE VITTIME ABUSATE PER NON RISARCIRE LE VITTIME ABUSATE


Magari non ci credete. Ma è successo!
Ed io che credevo che soltanto in Italia accadesse che qualcuno ti denuncia per non essere giudicato ( vedi Berlusca ). Ma in Canada è successo di più. La Chiesa Cattolica canadese, ricordandoci le più eclatanti storie di false relazioni degli Assistenti Sociali italiani per FOTTERSI i bambini dalle famiglie, ha usato la stessa tecnica per contro querelare la famiglia di un chierichetto abusato da un prete. Insomma, dire falsità per montare su un processo fatto di professionisti della psichiatria, magari d'accordo con gli ambienti cattolici, per capirci QUELLI VICINI A DIO. Purtroppo qui DIO E' MORTO. O meglio E' STATO CITATO IN GIUDIZIO, assieme ad una famiglia che, di punto in bianco, risulta violenta, psicolabile e da ricovero coatto.Insomma un episcopato TUTTO PER LA FAMIGLIA, purchè non chieda soldi per un po' di sesso con il loro figlio chierichetto.SIGNORI MIEI, DIO E' FINITO IN PSICHIATRIA!
E PENSARE CHE C'E' MOLTA GENTE CHE DONA SOLDI, DURANTE LA MESSA O TRAMITE L'8 PER MILLE, A QUESTI MERCANTI DI DEITA' PAGANE!Ma vediamo la notizia originale, che parla da sola._______________________________________________Da http://www.giornalettismo.com/archives/65574/chiesa-cattolica-denuncia-vittime/L’Episcopato  intenta una contro-causa nei confronti di un ragazzo molestato da un prete. “Non vogliono mollare i soldi”, commenta un avvocato.Credevamo che la regola fosse diventata la compassione: anzi, avrebbe dovuto sempre esserla stata. Ma evidentemente, alle buone parole non seguono per forza le buone pratiche. La storia arriva dal Canada, e coinvolge John Caruso, chierichetto molestato dal suo parroco, James Kneale, molti anni fa. La racconta il Toronto Star, la vicenda del ragazzo: dopo aver subito violenze durante un ritiro spirituale, la famiglia Caruso si decide a denunciare il prete, la diocesi di S.Caterina e i vescovi precedenti a quello in cattedra al momento, preparandosi ad affrontare un lungo inverno giudiziario. Per fortuna, John ha successo, vince la causa, e il presbitero viene mandato in galera. Ma quello che succede dopo, davvero John non se lo aspettava.RITORSIONI – Già, perchè agli avvocati della diocesi viene dato mandato di contro-querelare la famiglia, accusandola di negligenza nei confronti del ragazzo, sostenendo che John era uno psicolabile mai curato dai parenti e frequentemente picchiato dal padre: dunque, un ragazzo malato che si era inventato tutto. E la contro-causa avrà effetti che andranno ben oltre il tribunale: “una famiglia distrutta”, la descrive infatti lo Star. I genitori, portati in tribunale dalla diocesi, hanno dovuto sostenere spese legali ulteriori, non in programma, e sono finiti sul lastrico. Il ragazzo ha “più volte tentato il suicidio”; la madre è morta di crepacuore due anni fa, mentre la causa nei confronti della famiglia era ancora in corso. “Continuava a dire ‘E’ colpa mia, John’; io le ripetevo che non era così“, racconta il figlio, ormai quarantenne, la vita devastata, il passato un campo di battaglia. La sua causa con la diocesi si è conclusa: il ragazzo ha accettato una transazione, rinunciando ad avere giustizia piena; “non ce la facevo più” spiega, “stavo veramente per suicidarmi”. E contattati dalla cronista dello Star, sia i legali della diocesi che l’attuale vescovo si trincerano dietro il no-comment.FANNO MELINA - Vangelo? Non qui. Compassione? Altrove. Durissimo un avvocato canadese, specializzato in casi di Chiesa. La questione è semplice:“non vogliono pagare. Ci sono processi che iniziano ma non finiscono mai”. Ed è facile arrivare all’obiettivo. Per rallentare il corso della giustizia, la Chiesa portata in tribunale non si farebbe scrupoli nel richiedere esami psicologici invasivi, controperizie interrogatori approfonditi sulle vittime pesantissime.E noi che pensavamo: "dove saranno i delinquenti?" E dire che la Conferenza Episcopale Canadese riporta in apertura del suo sito il comunicato stampa del Vaticano che accompagna la Lettera ai Cattolici d’Irlanda diramata da Papa Benedetto XVI, il più duro atto di accusa contro la pedofilia nel clero che la gerarchia abbia messo per iscritto. Certo: a parole, e finchè non si entra in tribunale. Dopo, è comein amore o guerra: è permesso tutto. Anche dare dello psicolabile a un bambino abusato. COSA PENSERA' DIO, RICOVERATO AL REPARTO PSICHIATRICO DELLA DIOCESI CANADESE? MA GESU' GLI PORTERA' LE PILETTE PER ASCOLTARE RADIO MARIA E LA SETTIMANA ENIGMISTICA?