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DIO HA I TUOI OCCHI


Dio non rispondeva ai miei messaggi, tanto che ad un certo punto dubitai della sua stessa esistenza. Ma nello stesso tempo nacque dentro di me un sogno...il sogno di abbattere quel muro che ci divideva. Poiché ero solo e non avevo abbastanza forza, con le mie mani nude riuscì solo ad aprire un varco in quella sacra cinta. Ma mi sentivo felice e pensai che, dopotutto, era stato Dio a mandarmi quel sogno, a darmi la forza necessaria ad aprire quel varco per guardare il cielo dall'altro lato e capire che non c’è niente di veramente diverso - uomini donne bambini con i nostri stessi sogni e sentimenti -, che sono le nostre barriere mentali, più che i muri di pietre e calce, a dividerci..Poi apparisti tu Aisha! E il mio cuore si riempi di musica coprendo il rumore della guerra...I tuoi occhi erano luminosi ed umidi. Credo che fosse quello lo sguardo di Dio...che fosse quello il modo in cui Dio mi sorrideva. Adesso che ti conosco Aisha, non ho piú dubbi: é Dio a cantare con la tua voce...Dio a suonare con quelle mani, dove altre mani assassine hanno portato l'orrore e il silenzio. Le tue mani, Aisha, che ora si prendono la mia anima. Le tue mani e le tue labbra di rossa ciliegia, Aisha, che ora si prendono cura di ogni ferita del mio corpo e del mio cuore, mentre accarezzo i tuoi neri capelli rubandoli al vento...ed è come rubare e tenere con me le nuvole dorate o i voli di rondine sui giardini di Haifa....Il tuo hijab é ora confuso col mio Kippar e col resto dei nostri indumenti, lì ai piedi del letto, in questo luogo segreto in cui nessuno di loro può trovarci. Siamo nudi, ed io stringo tra le mie braccia la tua bellezza di rossa mela, come un dono divino che un angelo ha posato sul mio cuore dopo tanta amarezza e inquietudine. Tu così ti sei rilevata a me in questo Eden ritrovato, nel sublime mistero della prima volta del nostro amore. Amore è l'unico Dio che noi riconosciamo e che ci libera dal male, mentre tu ti posi come candida colomba sul mio petto ansimante. Noi siamo come un unico firmamento palpitante di stelle e di sogni su questa notte fredda e triste che stringe il cuore. Ed io voglio fare l'amore con te tutta la notte ,Aisha, e non voglio che tu esca a suonare, a costo di pagare anche una penale agli organizzatori del tuo concerto. Solo ieri sera ho rischiato di perderti per mano di un assassino, che si è messo a sparare in nome di Dio - lui che un Dio non ha - lì, in quel teatro dove ti esibivi tra tanti ragazzi, che cantavano insieme a te. E' stato un miracolo se quel folle non ti ha ucciso, mentre molti cadevano attorno a te colpiti a morte. Ma tu sei testarda e vuoi andare per portare un fiore ed una canzone laddove degli assassimi hanno portato la morte. "Non permetterò loro di fare un deserto delle nostre città, di toglierci la gioia di vivere...". Mentre ti vestivi pensai che Dio ti avesse salvata perchè tu continuassi a donare al mondo e al mio solitario essere la tua musica e il tuo amore...perchè io e il mondo non perdessimo mai la speranza e continuassero a fiorire le rose bianche (che tu ogni volta portavi sui luoghi degli eccidi) sulla terra bruciata dalle bombe. Intanto lì fuori continuano a dare tanti nomi a Dio e in suo nome compiere azioni nobili o malvagie. ...ma Uno Solo, Saisha, é il nostro Dio, e adesso lo vedo in questo squarcio del muro che per troppo tempo ci ha diviso...e ha i tuoi occhi amore mio...