Le origini
Karol Wojtyła a dodici anni.Karol Józef Wojtyła (
IPA:
/ˈkarɔl ˈjuzef vɔjˈtɨwa/) nacque il
18 maggio 1920 a
Wadowice, nel sud della
Polonia, terzo figlio di Emilia, nata Kaczorowska (
1884) e di Karol Wojtyła senior (
1879) ex-ufficiale dell'esercito asburgico. Da giovane veniva chiamato dagli amici e dai familiari "Lolek"
[5].Sua madre
Emilia morì nel
1929 per insufficienza
renale e una malattia cardiaca congenita. Quando Karol, che aveva 9 anni, seppe della notizia disse: «Era la volontà di Dio». Suo fratello maggiore, Edmund, di professione medico, noto anche come Mundek, morì nel
1932 per aver contratto la
scarlattina all'età di 26 anni, da un paziente. La sorella Olga, invece, era morta poco dopo la nascita nel
1914 prima ancora, dunque, che Karol nascesse. Dopo la morte della madre Emilia, suo padre, un uomo molto religioso, si impegnò con tutte le forze per poter far studiare il figlio Karol.La sua gioventù venne segnata da un intenso rapporto con l'allora numerosa e viva comunità
ebraica di
Wadowice.UniversitàNell'estate del
1938 Karol Wojtyła insieme a suo padre lasciò
Wadowice per trasferirsi a
Cracovia, dove si iscrisse all'
Università Jagellonica nel semestre autunnale. Nel suo primo anno studiò
filologia,
lingua e
letteratura polacca. Prese anche lezioni private di
francese.Lavorò come
bibliotecario volontario e fece l'addestramento militare obbligatorio nella legione accademica. Alla fine dell'anno accademico
1938-
1939, impersonò il ruolo di Sagittarius nell'opera fiabesca The Moonlight Cavalier, prodotta da una compagnia teatrale sperimentale. Iniziò nel frattempo lo studio delle lingue, che lo portò poi a conoscere e parlare 11 idiomi diversi:
polacco,
slovacco,
russo,
italiano,
francese,
spagnolo,
portoghese,
tedesco,
ucraino e
inglese, oltre ad un'ottima conoscenza del
latino ecclesiastico.La seconda guerra mondiale
La casa natale di Wojtyła a
Wadowice.Nel settembre del
1939 la
Germania invase la
Polonia e la nazione fu occupata prima dalle forze naziste e poi da quelle
sovietiche. Allo scoppio della
seconda guerra mondiale, Karol e suo padre fuggirono da Cracovia verso est, insieme a migliaia di altri polacchi. Durante la marcia dovettero a volte rifugiarsi dentro delle fosse, per nascondersi dai velivoli della
Luftwaffe. Dopo avere camminato per 200 chilometri seppero dell'invasione russa della Polonia e furono obbligati a ritornare a Cracovia.Nel novembre, 184 accademici dell'
Università Jagellonica furono arrestati e l'università venne chiusa. Tutti i maschi abili furono costretti a lavorare. Nel primo anno di guerra Karol lavorò come fattorino per un ristorante. Questo lavoro leggero gli permise di continuare gli studi e la carriera teatrale e di mettere in pratica atti di resistenza culturale. Intensificò inoltre lo studio del francese.Dall'autunno del
1940 Karol lavorò per quasi quattro anni come
manovale in una cava di
calcare. Il padre morì nel
1941. Nel
1942, entrò nel
seminario clandestino diretto dal cardinale
Sapieha,
arcivescovo di Cracovia.Il
29 febbraio 1944, tornando a casa dal lavoro nella cava, fu investito da un camion tedesco, perse coscienza e passò due settimane in ospedale. Riportò un trauma cranico acuto, numerose escoriazioni e una ferita alla spalla. Secondo Testimone della Speranza, la biografia scritta da
George Weigel, questo incidente e la sopravvivenza ad esso sembrarono a Wojtyła una conferma della propria vocazione religiosa.Nell'agosto 1944 iniziò la
rivolta di Varsavia e il
6 agosto, il "lunedì nero", la
Gestapo perquisì la città di
Cracovia deportando i giovani maschi per evitare un'analoga sollevazione. Quando la Gestapo perquisì la sua casa, Wojtyła riuscì a scampare alla deportazione nascondendosi dietro una porta e fuggì nell'Arcivescovato, dove rimase fino a guerra finita. La notte del
17 gennaio 1945 i tedeschi abbandonarono la città. I seminaristi restaurarono il vecchio seminario, ridotto in rovine.Servizio ecclesiasticoKarol Wojtyła venne
ordinato sacerdote il
1º novembre 1946 dall'
arcivescovo di Cracovia,
Adam Stefan Sapieha. Subito dopo egli si trasferì a
Roma per proseguire gli studi teologici presso la
Pontificia Università San Tommaso d'Aquino (conosciuta anche come Angelicum). Nella tesi di
dottorato, che prese in esame la dottrina della
fede in
San Giovanni della Croce, Wojtyła pose l'accento sulla natura personale dell'incontro dell'uomo con Dio. Ritornato in Polonia nell'estate del
1948, la sua prima missione pastorale fu nel paesino di
Niegowić, a venticinque chilometri da Cracovia. Nel marzo
1949 fu trasferito nella parrocchia di San Floriano a Cracovia. Insegnò etica all'
Università Jagellonica della città e successivamente all'
Università Cattolica di Lublino. Nel
1958 fu nominato
vescovo ausiliario di Cracovia, e quattro anni dopo assunse la guida della diocesi quale vicario capitolare.Il
30 dicembre 1963 papa Paolo VI lo nominò
arcivescovo di Cracovia. Sia come vescovo prima che come arcivescovo poi Wojtyła partecipò al
Concilio Vaticano II, contribuendo ai documenti per la stesura del
Dignitatis Humanae e del
Gaudium et Spes, due dei documenti storici più importanti ed influenti prodotti dal concilio.
Paolo VI mentre impone la berretta cardinalizia a Karol WojtyłaIl
26 giugno 1967 fu creato e pubblicato
cardinale di
San Cesareo in Palatio,
diaconia elevata a
titolo pro illa vice, da
papa Paolo VI.A Cracovia si distinse per la sua attività di opposizione al
regime comunista. In particolare fece pubblicare a puntate nel suo giornale diocesano alcuni libri usciti all'epoca e colpiti dalla
censura comunista. Tra questi
Ipotesi su Gesù di
Vittorio Messori e
Lettera a un bambino mai nato della scrittrice
fiorentina Oriana Fallaci. La giornalista in particolare non gradì l'operazione, e scrisse una lettera al cardinale denunciando la violazione del
diritto d'autore, ostacolo che Wojtyła poté superare grazie alla legislazione vigente nello stato polacco
[6].Nell'
agosto del
1978, dopo la morte di Paolo VI, partecipò al
conclave che si concluse con l'elezione di Albino Luciani, il cardinale
patriarca di Venezia, che divenne
papa Giovanni Paolo I. Avendo appena 65 anni, Luciani era considerato un pontefice giovane in confronto ai suoi predecessori. Tuttavia Wojtyła, che ne aveva 58, avrebbe potuto aspettarsi di partecipare nuovamente ad un conclave prima di raggiungere gli ottant'anni (età massima per i cardinali per partecipare all'elezione del pontefice), ma certo non si aspettava che il suo secondo conclave si sarebbe tenuto così presto. Invece il
28 settembre 1978, dopo solo 33 giorni di pontificato, Giovanni Paolo I morì. Nell'ottobre 1978 Wojtyła fece ritorno in
Vaticano per prendere parte al secondo conclave in meno di due mesi.Il secondo Conclave del 1978Qualcuno pensa[
senza fonte] che la sua nomina, come quella del suo predecessore, fu frutto di un compromesso: il conclave infatti, secondo quanto emerso dai racconti di alcuni cardinali, vide una netta divisione tra due candidati particolarmente forti quali il cardinale
Giuseppe Siri, arcivescovo di
Genova, votato dalla parte dell'ala conservatrice, ed il
cardinale Giovanni Benelli, arcivescovo di
Firenze, molto vicino a
papa Giovanni Paolo I e sorretto dall'ala più riformista del
Collegio dei Cardinali. Sembra che nei primi ballottaggi Benelli arrivò a nove voti dall'elezione, ma Wojtyła, in parte grazie al supporto ottenuto da cardinali come
Franz König e altri che avevano precedentemente appoggiato Siri, venne eletto con grande stupore di tutto il mondo.Il
16 ottobre 1978, all'età di cinquantotto anni, Wojtyła succedette a
papa Giovanni Paolo I. Al momento dell'elezione Wojtyła avrebbe voluto assumere il nome di Stanislao I in onore del
santo patrono della
Polonia. Tuttavia, poiché i cardinali gli fecero notare che era un nome che non rientrava nella tradizione romana, Wojtyła scelse Giovanni Paolo II
[7].L'annuncio della sua elezione (l'
Habemus papam) fu dato alle ore 18:45 dal cardinale
Pericle Felici. Pochi minuti più tardi il nuovo papa si presentò alla folla riunita in
piazza San Pietro, affacciandosi dalla
loggia che sovrasta l'ingresso della
Basilica di San Pietro in Vaticano. Nel suo breve discorso egli si definì come «il nuovo Papa chiamato da un paese lontano» e superò subito le diffidenze degli
italiani, che vedevano per la prima volta da lungo tempo un pontefice straniero, dicendo «se mi sbaglio mi corrigerete!», frase rimasta famosa e che suscitò l'applauso dei presenti. Al termine egli impartì la prima
benedizione Urbi et Orbi che fu trasmessa in
mondovisione.Il giorno seguente il nuovo Pontefice celebrò la
messa insieme al
Collegio cardinalizio nella
Cappella Sistina e il
22 ottobre iniziò solennemente il ministero petrino, quale 263° successore di
Pietro apostolo.Papa Giovanni Paolo II volle iniziare il suo pontificato rendendo omaggio ai due patroni d'Italia e così il
5 novembre 1978 visitò
Assisi, per venerare
san Francesco, e successivamente si recò anche alla basilica di
Santa Maria sopra Minerva in
Roma, per venerare la tomba di
Caterina da Siena. Il
12 novembre Giovanni Paolo II prese possesso, come vescovo di Roma, della cattedra di
San Giovanni in Laterano e il
5 dicembre compì la prima visita alle parrocchie della
diocesi di Roma iniziando con
San Francesco Saverio nel quartiere della
Garbatella.