Alcatraz

Il nostro pensiero deve soffermarsi sul concetto di coscienza


Intanto, al suo cenacolo culturale, Mecenate accoglie ospiti illustri nel suo salotto, per disquisire ed intrattenersi su importanti tematiche. Apre il dibattito l'insigne Italo Calvino.- Italo Calvino: "Le generazioni si guardano torve, si parlano solo per non capirsi, per darsi a vicenda la colpa di crescere infelici e di morire delusi".- Abramo Lincoln: "Signori, potremmo parlare di evoluzione o involuzione, processi di costruzione o moti distruttivi che determinano il corso della storia, ma il punto dal quale dobbiamo originare è il dialogo tra le generazioni e come queste, nella loro dialettica perenne, costruiscano il senso della loro Patria, come si adattino al mutare dei tempi, come si relazionino alle esigenze delle società in cambiamento e comprendere come i padri tramandino ai figli il senso del sentire la Nazione dentro ai cuori; è questo il senso dell'educazione che potrebbe ovviare all'incomprensione di fondo tra padri e figli".- Giovanni Gentile: "Io stesso credo nell'impegno politico e sociale, ma non possiamo fermarci a questo! I padri professano idee, valori e credenze del loro secolo e non riescono a comprendere le sfide cui i giovani sono chiamati. Il nostro pensiero deve soffermarsi sul concetto di coscienza ed è non solo la ...politica ad erudire in questo senso, ma una nuova agenzia che io prospetto, ovvero, la scuola! Idealismo e non solo storicismo"!- Benedetto Croce: "Giovanni, fratello mio, io e tu siamo figli della stessa epoca, e sai quanto i miei sforzi letterari si dirigano nel tuo senso, per valorizzare lo spiritualismo e la cultura; l'educazione è il motore che colma le distanze generazionali, ma lo storicismo... lo storicismo è la cornice che ci comprende, non possiamo di certo eluderlo"!- Georg Wilhelm Friedrich Hegel: "Il conflitto tra le generazioni è strutturale e richiama la dialettica ed il divenire. I padri rappresentano la tesi, i figli vi si pongono in antitesi ed insieme generano sintesi di essenza superiore e suprema, una spirale aperta nei secoli che approda a concezioni innovative. È questo presupposto che spiega i contrasti generazionali"!- Immanuel Kant: "Dobbiamo leggere questo conflitto generazionale filogeneticamente ed ontogeneticamente; da un lato il conflitto tra padre e figlio, dall'altro il conflitto tra generazioni sino a contemplare, addirittura, il conflitto tra le ere storiche, dal caos che generò il mondo, sino ai nostri tempi, sino a noi, Signori illustrissimi, qui seduti in questo salotto culturale. Tutto viene racchiuso nell'imperativo categorico della mia critica della ragione ...pura: devi perché devi" "!-Sigismondo Freud:" Il conflitto è essenza delle istanze primordiali ed arcaiche e si esperisce al livello profondo, latente. I figli indicano, simbolicamente, il prolungamento narcisistico genitoriale di accadimenti irrisolti ed irrealizzati, i figli, divengono così, specchi deformanti delle proprie deformazioni interiori. Il genitore è il Super-io ed il figlio deve fronteggiarlo costantemente ".- Jean Piaget:" Autoritarismo ed autorevolezza, morale ed ubbidienza, dovremmo forse riflettere su queste coppie polari ".- Maria Montessori:" Per risolvere l'atavico conflitto transegenerazionale, bisogna che le logiche adultistiche si mettano in ginocchio ed assumano la stessa altezza dei bambini, tutto deve essere alla portata di questi ultimi e su misura ".- Antoine de Saint-Exupéry:" Il contrasto esiste perché il dialogo tra genitori e figli riguarda solo la materia, gli ingranaggi pesanti della vita, le catene che ci tengono prigionieri dell'individualismo feroce. La cura per i piccoli e gentili aspetti della quotidianità potrebbe condurci all'amore ed alla comprensione ".- Mohandas Karamchand Gandhi, detto il Mahatma:" Padri e tempi storici, Paesi e culture sono soverchiati dalle logiche del potere, dall'odio, dall'oppressione. L'indipendenza ed il rispetto tra fratelli e generazioni conducono alla pace ed all'amore. Sentiamo troppo spesso parlare di violenza! ...È la violenza che trama inganni tra le generazioni ".- Roberto Benigni (con il suo accento inconfondibile):" Oh lor Signori! Tanto parlare, tanto rigido intellettualismo e si sta a dire solo di questi sguardi torvi e di recriminazioni tra padri delusi e figli infelici. Invece di star qui a parlare di tutto questo senso cattivo che sembra un tumore che cresce nel petto, perché non parliamo di come noi padri possiamo salvare i nostri figli, di come possiamo salvarli giorno dopo giorno, di come i nostri padri avrebbero potuto salvare noi da questa vita che è un'aspra guerra con guardie armate ad ogni angolo di strada! Ci vuole creatività nel capirsi, nel capire e far capire e nel "salvare", anche a costo del nostro stesso sacrificio, come ne la mia "La vita è bella", dove Guido salva il suo Giosuè e Giosuè ci crede fino alla fine, fin quando sale sul carro armato e pensa davvero di aver vinto il suo premio. È solo attraverso la creatività che ci mette un padre nel dipingere, scrivere, modellare, costruire la sua relazione con i propri figli che, alla fine, padri e figli insieme, possono urlare: "Abbiamo vinto"!