C’era una volta un paese abitato in prevalenza da bruttissime e cattivissime streghe.
Era un paese normalissimo, popolato da famiglie normalissime con uomini e donne normalissimi e bambini allegri, burloni e…. anche un po’ cattivelli. La vita in questo paese si svolgeva nella maniera solita: i papà e le mamme lavoravano e si prendevano cura dei loro figlioli,
i bambini andavano a scuola e di tanto in tanto si riunivano fra di loro in gruppetti e qualche monelleria a volte ci scappava pure.
Le streghe, invece, proprio normali non erano… Vivevano per conto loro, ma di tanto in tanto, mescolandosi tra la gente normale,
portavano lo scompiglio nel piccolo paese. La più tremenda ed anche la più brutta era una certa Befana.
Befana prendeva spesso di mira i bambini costringendoli, a volte, a rispondere ai suoi dispetti con cattiverie e burle. Un giorno il buon Dio,
stanco di questa catena di dispetti e malignità, scese in campo con la sua onnipotenza. Egli pensò:
‘E se convertissi la cattiveria di Befana in bontà? Forse anche i bambini, che ho creato naturalmente buoni, non avendo modo di scontrarsi con la cattiveria,
torneranno ad essere quello che per loro natura sono!’. Fu così che convertì la cattiveria di Befana in bontà. A questo punto
il problema avrebbe dovuto essere risolto e, invece no. Befana, diventata una docile, dolce e simpatica vecchina, fu scacciata dal clan delle streghe,
ma per lei non fu proprio un male, anzi: i bambini facevano a gara ad ospitarla nelle loro case, godevano delle sue infinite e fantastiche favole
e di tutti i dolcetti che faceva per loro. Erano tanto contenti della sua esistenza, che presto dimenticarono le altre sue sorelle ed i loro dispetti,
tornando ad essere i bambini di sempre. Un brutto giorno, però, com’è destino per ogni essere umano, la dolce vecchina morì. I bambini la piansero tanto e pregarono Gesù perchè la facesse tornare. Anche Befana, seppure in Paradiso, era sempre triste e pensierosa tanto che il Signore, impietosito dalle loro lacrime e dalle loro preghiere,
decise di accontentarli. Decise che un solo giorno di ogni anno la dolce ex-strega avrebbe potuto tornare a vivere fra tutti i bambini, quelli buoni s’intende,
facendo sentire loro la sua presenza ed il suo amore, il modo lo avrebbe scelto di volta in volta la stessa Befana. La gioia di Befana per questa concessione
che il Signore le aveva fatto fu infinita e subito decise che il modo per far sentire ai bambini buoni la sua presenza ed il suo amore era quello
di portar loro, nel giorno stabilito, doni e dolcezze e, non si accontentò di farlo solo nel suo paese di origine, ma, sfruttando il potere che Gesù
dà alle persone buone che vanno in Paradiso, anche in ogni parte del mondo. Simbolicamente Befana scelse il giorno 6 gennaio perchè fu il giorno in cui i tre Re Magi arrivarono
a Betlemme e depositarono accanto alla culla del Bambinello i loro splendidi doni.
Ma questo succede solo per i bambini che rimangono tali quali il Signore li ha creati,
cioè ‘buoni’ e a quelli cattivi o un po’ monelli?
A loro è destinato solo del carbone, dolce, s’intende,
perchè Befana non essendo più quella strega cattiva
Complimenti! Tra tutti i curriculum selezionati abbiamo ritenuto che lei sia la più indicata per ricoprire questo ruolo! Si presenti alle 18 per il ritiro della scopa... AUGURI!
Il telegiornale ha preannunciato un improvviso abbassamento delle temperature per la notte dell'Epifania. Mi raccomando, non farmi stare in pensiero: copriti bene quando vai a cavallo… della tua magica scopa!
Le sue grazie le hanno permesso di vincere tra milioni e milioni di altre modelle. Ormai è deciso: la eleggiamo ufficialmente Nuova Miss Befana dell’Anno. Nei prossimi giorni può passare a ritirare la Sua meritatissima scopa turbo all'ultimo grido!
Hai preparato i piani di volo? Hai ottenuto i permessi? Hai lucidato la scopa? Scusa se ti rammento i tuoi doveri, ma passata una certa età si tende ad avere dei vuoti di memoria. Ci vediamo stanotte, ricordati gli occhiali da vista aòtrimenti mi tamponi come l'anno scorso! Auguri.
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il 2013 è arrivato e bisogna organizzarsi! Se siamo tutte d'accordo il programma è il solito degli altri anni: ci vediamo dal meccanico per la revisione della scopa, cioccolata calda alle per dividerci le zone e a mezzanotte tutte a lavoro... avvisa le altre!
Oggi non è la festa delle donne, visto che c’è già una ricorrenza per noi donne che è l’8 marzo, ma è la festa delle befane! C’è una differenza abissale tra il concetto “donna” e il concetto “befana“. Infatti non tutte le donne sn befane, in quanto la tradizione vuole che la befana abbia alcune caratteristiche ben precise per essere definita tale e cioè:
1) essere vecchia, gobba, sdentata e piena di rughe;
2) avere il naso adunco e lungo e il mento sporgente;
3) indossare stracci e vestiti rattoppati e avere le scarpe rotte,
4) essere coperta di fuliggine perchè entra in casa dal camino;
5) solcare i cieli di notte a bordo di una vecchia scopa;
6) avere il compito di svuotare il sacco che porta in spalla, pieno di regali e dolci per i più bravi e carbone per i più cattivi…
I bambini sono grati alla Befana che mette nelle loro calze doni di giocattoli e dolci. Posso io non essere grato a Dio che mi ha messo nelle calze il dono di due meravigliose gambe?
Befanina befanina, fa che io trovi domattina, ne regali ne balocchi, ma il colore dei tuoi occhi, che mi dicon con calore, è sol per te tutto il mio amore.
Zitta, zitta
è arrivata.
Zitta, zitta?
Una... Caciara!
Svelta, svelta
ha preparato
le calzette
e le sorprese.
A mille, a mille:
caramelle
cioccolatini.
E tanti biscottini.
Un regalino,
un pensierino.
Due dolcetti
e un mandarino.
Poi ha nascosto
di gran fretta
le cartacce
già stropicciate.
Che fatica!
E s'è seduta.
Che gran fame!
Ed ha mangiato.
Un cioccolatino,
un mandarino.
Ed ha lasciato
un messaggino.
"Baci, bacini
ai miei bambini.
E sorrisini
ai miei pulcini."
Io la Befana aspetto!
Non si chiude ahimè
il tuo occhietto
non hai sonno frugoletto?
Te l'ho detto e poi ridetto
solo se ti metti a letto
e poi chiudi ben l'occhietto,
la Befana da su il tetto
scenderà sino al tuo letto.
Ho sentito già un rumore,
presto dormi, forza amore.
Una calza colma, colma
di dolcetti assai adorna,
ma ti prego tu prometti
che non riaprirai gli occhietti.
Dormi amore della mamma
tu fai presto ninna nanna
la Befana lontan non è
forse è già vicina a te.