Unione Europea quanto mi costi? È quanto si chiedono gli inglesi della scuola di pensiero antieuropeista, con a capo il premier Cameron, in fervida attesa del referendum popolare sull'uscita dall'Unione Europea, promesso dallo stesso leader in caso di vittoria delle elezioni nel 2015.
Della stessa opinione Boris Johnson, sindaco di Londra, così convinto di una crescita esponenziale della capitale - in caso di abbandono dell'Unione Europea - da commissionare uno studio previsionale sugli impatti socioeconomici sul paese, se questo si verificasse.
I risultati dello studio, tuttavia, sembrano contraddire le teorie dei due esponenti politici inglesi: il paese rischierebbe la perdita potenziale di più di un milione di posti di lavoro, incidendo inevitabilmente sul prodotto interno lordo britannico. La ragione sottostante una stima così negativa risiede nel British business, improntato sull'afflusso di capitali delle multinazionali, la circolazione continua della forza lavoro e l'attività finanziaria con un circuito bancario dinamico e in crescita.
A parziale conferma della suddetta tesi è la notizia, recentemente pubblicata dal Financial Times, per cui le banche di Wall Street (Morgan, Citigroup e Bank of America) sarebbero pronte al trasloco a Dublino, gemella diversa di Londra per lingua e regime fiscale, nel caso la Gran Bretagna dicesse addio all'UE.
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