Alcatraz

Al nostro tempo e nel nostro angolo di globo penso che è la soluzione di chi crede di non avere più soluzioni. ...ma una soluzione si trova sempre

"C'è rimedio a tutto, fuorché alla morte" Non credo si possa giudicare. Potrei dire: io non lo farei mai, ma nessuno può conoscere le proprie reazioni a situazioni mai affrontate. Da un lato penso che rinunciare alla cosa più preziosa che abbiamo sia da folli e soprattutto da ingrati. Dall'altro penso che poter disporre della nostra vita sia la più grande, se non l'unica, forma di libertà che ci è concessa e chi decide di approfittare di questa libertà si prende, insieme ad essa, anche una enorme responsabilità.

La cosa più coraggiosa che uno possa fare. E smettetela con le stronzate che vi piace tanto pensare: "No, ci vuole coraggio ad affrontarli i problemi"; non è che ti mettono nel gioco e tu devi giocare per forza, pure per un malinteso senso dell'onore, se non ti piace te ne esci e saluti a tutti; sebbene il balzo nel vuoto sia spaventoso e ancora di più lo sia il dolore della maggior parte dei metodi suicidari.

Credo che sia un atto così estremo da non poter essere classificato in qualche maniera. Dipende dalle situazioni,e non mi sento di dare dei giudizi assoluti

azione di chi è mentalmente squilibrato o... particolarmente sensibile (ma considerato dalla collettività...squilibrato!) eh già... come potrei biasimare chi in questo mondo non riesce a trovare un posto e vuole smettere di essere complice volontario o non di un sistema basato sullo sfruttamento di persone (e animali visto che siamo "qui" :D). quando ci si rende conto di quanto siano limitate le proprie possibilità per un cambiamento in meglio del posto che si abita, immagino che il sucidio possa apparire come una "liberazione" dai pesi emotivi.

poi si potrebbe parlare del suicidio di chi è malato gravemente o si trova paralizzato... anche lì come giudicare? personalmente, credo che non potrei riuscire a fare una vita simile e nutro un grandissimo rispetto per coloro i quali invece scelgono di lottare e vivere la loro vita al meglio. personalmente e in condizioni "normali", cioé senza particolari traumi fisici o psicologici, non mi riconosco nella mentalità del suicida: mi mancherebbe il coraggio di far soffrire i miei cari e di precludermi le possibilità di esperienze nuove. inoltre credo che un minimo per migliorare la società e/o aiutare chi ne ha bisogna si possa fare, e valga la pena di vivere per questo.

Non ho mai visto il suicidio come un atto vile, codardo o egoistico. Anzi, è il contrario: per me il suicidio è, in un certo qual senso, un ultimo gesto di coraggio. La maggior parte della gente impallidisce al solo pensiero dell'ora della propria morte: chi si suicida, non solo si auto provoca la morte, ma non la teme neppure. Pe me il problema non è il suicidio in se. Non ci si dovrebbe chiedere perchè una persona abbia deciso di togliersi la via. Si dovrebbe invece cercare di capire il perchè delle cause che hanno spinto quella data persona a suicidarsi.

Penso che in un primo momento possa sembrare una liberazione... invece è una punizione... Significa autocondannarsi alla resa, alla rinuncia, ma purtroppo chi si toglie la vita ci dimostra che le forze per lottare possono venir meno.