«Penso che dovremmo fare molto di più che mandare qualche gay alle Olimpiadi. Quanto sta avvenendo in Russia contro i diritti dei gay è incredibilmente terribile. La legge anti-gay voluta da Putin è chiaramente terribile, arcaica e inutilmente ostile». È con queste parole che l'attore statunitense Chris Pine ha preso posizione contro le norme sulla cosiddetta «propaganda omosessuale» sui minori, introdotte dal Cremlino lo scorso giugno con l'obiettivo di criminalizzare qualsiasi espressione pubblica a sostegno dei «rapporti non tradizionali».
Inevitabilmente le parole del 33enne non possono che scontrarsi con quelle pronunciate ieri da Mario Pescante, uno dei tre italiani che attualmente fanno parte del Comitato Olimpico Internazionale nonché ex-presidente del Coni, che aveva fortemente criticato la scelta degli Stati Uniti di inviare degli ex-atleti olimpici gay (Brian Boitano, Billie Jean King e Caitlin cahow) alla cerimonia di apertura delle Olimpiadi, in programma il prossimo 7 febbraio.
Insomma, c'è chi vorrebbe sia fatto di più e chi chiede di voltare la testa e di far finta di nulla (magari imandando ad «altre occasioni» la rivendicazione dei diritti umani).
La medesima opinione che ho delle SS di tragica memoria nazista.
Il corpo speciale paramilitare nazista era una squadra speciale addetta alla protezione dello stato nazista così come il KGB, dal quale Putin proviene, era un corpo paramilitare che agiva con estrema determinazione per la sicurezza dell'URSS.
I mezzi e metodi di queste organizzazioni oggi sono bene noti e chiari e non ci sono giustificazioni per i loro operati che erano contro ogni diritto individuale; Putin si formò e fece carriera in quel contesto.