Italiani in fuga dal Servizio sanitario nazionale. Ticket stellari e tempi di attesa troppo lunghi stanno spingendo sempre più persone - oltre 12 milioni - verso gli operatori della sanità privata. La spesa privata ha sfondato il muro dei 30 miliardi l'anno, tra farmaceutica, diagnostica e assistenza Sono infatti sempre di più gli italiani che pagano di tasca propria i servizi sanitari che il pubblico sembra non garantire sufficientemente. E nello stesso arco di tempo quella pubblica è rimasta quasi ferma. Aumentano gli italiani che pagano per intero gli esami del sangue e gli accertamenti diagnostici. Ormai il 41,3% dei cittadini paga per intero le visite specialistiche. Cresce anche la spesa per i ticket. La fuga nel privato riguarda soprattutto l'odontoiatria, le visite ginecologiche e le prestazioni di riabilitazione. E, il 69% delle persone che hanno effettuato prestazioni sanitarie private reputa alto il prezzo pagato
E' una grave involuzione del sistema sanitario nazionale, grande conquista europea, per avvicinarci al sistema americano la cui filosofia e': chi ha i soldi si cura, chi non li ha puo' anche crepare.
E' un bel salto di civilta', ma all'indietro.
La considerazione che negli altri paesi la spesa sanitaria privata è pagata dalle assicurazioni è una tautologia in termini: le assicurazioni le pagano gli assistiti e quindi in definitiva sempre loro, i cittadini.
Da molti anni in Regione Lombardia stiamo assistendo ad un cambiamento dalla sanità pubblica a quella privata accreditata che, se controllata adeguatamente, può essere da stimolo a tutti gli operatori sanitari e portare una migliore offerta di salute ai cittadini. Ma il controllo e la distribuzione dei carichi sono fondanti, altrimenti si assiste gradualmente ad una richiesta diretta di partecipazione dei cittadini alla spesa sanitaria, oltre a quella che già paghiamo con le tasse.
Inesorabile il peggioramento del servizio pubblico? Il dato più eclatante è che le persone riscontrano un peggioramento del Servizio sanitario nazionale. La qualità dell’assistenza è percepita in contrazione, crescono i “viaggi della speranza”, specie da Sud a Nord in cerca di ospedali, medici e tecniche di cura di eccellenza che soltanto in poche Regioni italiane sono disponibili.
Ovviamente, chi ha i soldi cerca soluzioni più rapide. Così hanno fatto circa due terzi degli italiani che hanno pagato di tasca propria, in particolare il ticket sui farmaci, le visite specialistiche, o il dentista
Continuano ad aumentare le difficoltà riscontrate dai cittadini ad accedere alle prestazioni sanitarie pubbliche: le liste di attesa rappresentano la voce più consistente tra le difficoltà di accesso e riguardano in particolare esami molto diffusi ma anche esami molto importanti e delicati come risonanze magnetiche e TAC
Anche gli ospedali sono alle prese con evidenti difficoltà: lunghe attese al Pronto Soccorso e attività di ricovero sempre più critica per la riduzione dei servizi e del personale.
I tempi di attesa per la diagnostica, la medicina di emergenza e la chirurgia sono un problema comune a molti paesi che, come l’Italia, hanno una gestione pubblica (o mista) della sanità.
È evidente che attendere fa male soprattutto ai pazienti che hanno maggiori complicazioni e che necessitano di interventi urgenti. Aspettare per un’operazione è estremamente dannoso in quanto maggiore è il tempo di attesa per un operazione e maggiore è la possibilità di morire prima dell’intervento e di soffrire ed essere ricoverato di urgenza dopo l’intervento.
A rendere poi meno piacevole l’attesa è la consapevolezza che ad aspettare sono sempre le persone che meno se lo possono permettere in termini economici di rivolgersi alla sanità privata.
Si è visto per esempio che “iniettare semplicemente soldi” nel sistema non porta ad un miglioramento, ma anzi può peggiorare la situazione; si è osservato infatti che dopo una iniziale diminuzione i tempi di attesa tornano a risalire a livelli anche superiori a quelli prima della politica
E fosse solo questo. Vogliamo parlare di quelle regioni in cui la sanità pubblica brucia milioni di euro, è indebitata e al tempo stesso offre un servizio da terzo mondo?
Per una banale Ecografia addominale 10 minuti circa (normalmente si fa a seguito di una colica per verificare la presenza di calcoli) a Imola ci vogliono più di 4 mesi dalla data della richiesta del medico, va da se che un paziente preoccupato si rivolga a un privato o a un medico che pratica l'intramoenia usufruendo di spazi e attrezzature dell'Ospedale Pubblico.
Dalle mie parti nei quotidiani locali ho letto di gente che aspetta dai2ai4anni x visite come mammografie o altre, non raffreddori insomma...cazzo uno fa in tempo a morire nel frattempo! anche qui le cose funzionano meglio altrove.
Spero che la sanità venga privatizzata ma in un modo serio: basta intramenia, esternalizzazioni, subappalti, agevolazioni fiscali ( ad esclusione dei costi detraibili, di prestiti a tasso agevolato), basta conflitto d'interessi, aumento delle detrazioni fiscali al 50% senza limiti, per le spese sanitarie e ASSICURAZIONE PUBBLICA attraverso l'inail. Ovviamente il tutto unito a controlli serrati da parte dello stato, introduzione del modello sanitario informatico, ripensamento della selezione del personale e dei contratti per il personale.
A parte magna magna e sprechi di mal gestione; Gli extracomunitari possono invitare parenti e affini per accedere al Servizio Sanitario Nazionale e senza residenza hanno lo stesso nostro trattamento. In poche parole nei Paesi dove è difficile "scappare" si ha la certezza di entrare in Italia con richiesta per malattia-cura. Altri hanno un permesso di lavoro in Italia vivono nei loro Paesi d'origine e all'occorrenza lo usano per tutta la famiglia per accedere ai "nostri" ospedali. In Africa per ricevere cure .....PAGHINO!
A tutti viene da pensare: se gli spazi nel pubblico venissero per intero utilizzati solo per le utenze Pubbliche e
non con alternanze all'utilizzo privato (ci lucrano solo medici e amministrazioni a discapito delle reali necessità dei cittadini, che cattive amm.
Hanno creato agli stessi)i tempi di attesa scenderebbero naturalmente. La Sanità Pubblica è sempre più depotenziata a favore dei privati che per altro vengono dal Pubblico e con convenzioni e intrallazzi vari fanno della stessa una grande mangiatoia a cui si rimpinguano politici e
amministratori corrotti, direttori generali poco professionali ma con buoni agganci politici, medici opportunisti...da anni siamo sul viale del tramonto.
TUTTO ORGANIZZATO E VOLUTO COSI - per quale motivo? Per esempio circa 6 BANCHE sono proprietarie del Istituto dei Tumori di Milano (quello di Veronese), le Banche sono azioniste forti dei Laboratori di medicinali, anche proprietarie di tante cliniche private, e caso strano nostro caro MONTI venica dal Mondo delle Banche, cosi ha potuto aiutare i suoi amici cn delle legge AD HOC, e sicuramente lo avràno fatto anche i suoi predecessori. Tu mio dai e IO ti do. Tutto rimane tra amici e paga il popolo Italiano.
GUARDATE CHE E' TUTTO VOLUTO ... NON C'E' NULLA DI CASUALE ...
L'OBIETTIVO E' DISTRUGGERE LO STATO SOCIALE PER CREARE ANCORA PIU' DISPARITA' E CONFUSIONE TRA I CITTADINI ONESTI E GLI AVVOLTOI
In natura esiste tutto per sconfiggere i mali che affliggono l'uomo, ma e radicato in noi che la medicina chimica ci faccia stare meglio o addirittura guarisce. la risposta che mi viene in mente che la sanità in italia sia solo un grosso bancomat per le corporation produttori di farmaci
e vaccini che non servono a nulla
Moglie italiana di cittadino italiano residente in Messico per lavoro che ha una malattia cronica ai reni (seguita da circa 2 anni dai medici italiani).... arriva in Messico dal marito e miracolosamente la curano definitivamente in 2 settimane... si incazza e chiede perché ... le rispondono che i medicinali prescritti in Messico hanno effetti collatterali pericolosi.... si però, là è guarita e qui no....
Riflettete un attimo , la medicina ufficiale non ha guarito mai nessuno, anzi il contrario loro ci vogliono brutti e malati perche per il loro intendo e basto sul consumo dei farmaci che mantiene la malattia stabile curando solo i sintomi ma non debella la causa che l'ha generata.
Ma si, pagate il privato!
quelli che scrivono qua sopra sono sani! vorrei vederli con una cancro e uno stipendiuccio a pagare una fiala di antitumorale al mese da 5000 euro!
viva Il privato! gli italiani hanno bisogno di una cura d'urto! eliminiamo la sanità è pubblica! e poi dopo che siamo usciti da debito, abbiamo anche il numero di pensionati! coglioni!
SCUSATE MA È UN DISEGNO CHE HA PIÙ DI 20 ANNI QUELLO DI SPINGERE GLI ITALIOTI VERSO LA SANITA "PRIVATA", E COME SEMPRE I GENIACCI ITALIOTI SI "SVEGLIANO" PER TEMPO?
Il ticket e i tempi di attesa secolari con visite vincolate ad orari da ufficio rendono il ssn non competitivo con i privati (che ringraziano).
E così i cittadini pagano la sanità due volte.
Esame PSA in laboratorio privato 20€, nel pubblico 21€ e in più la trafila dal medico, prendi appuntamento e via. Ma se allo stato pago tasse x il servizio e malgrado questo mi costa di più vuol dire che io pago la sanità x ALTRI e in più vuol dire che il servizio NON FUNZIONA come del resto tutto in italia. Paese destinato al tracollo, forse giusto se si ricomincia nel modo GIUSTO facendo pagare ai responsabili.
Chi lavora nel mondo della comunicazione sa bene che dire" L'80%
degli italiani si rivolge strutture sanitarie private, equivale a spingere
i restii verso le strutture private stesse...proprio per meccanismi di
emulazione e di "rassicurazione di massa". Siete peggio del partito radicale. Siete PESSIMI. P.s. Adesso avanti tutti ad insultarmi. Mah""
Donna di 35 anni, mal di testa inspiegabile per i medici italiani del pubblico ( tac e varie cose costose esegutite ) guarito in albania a tirana in 2 settimane..... tutto ciò fa pensare male della sanità italiana.. non trovate?
Soluzione? Ticket ridotto per le analisi meno costose e sanzioni per i medici che allungano le code (viene il ragionevole dubbio che la cosa sia intenzionale poichè a parità di personale l'efficienza varia molto geograficamente).
"intramoenia" si riferisce alle prestazioni erogate dal medico al di fuori del normale orario di lavoro utilizzando le strutture ambulatoriali e diagnostiche dell'ospedale stesso: il medico dovrebbe rilasciare fattura (detraibile) e devolvere alla struttura ospedaliera il 6,5% del suo fatturato.
Un quadro brutale e primitivo. Si tratta di colluttazioni corpo a corpo dove l'assassino sfoga una rabbia inaudita. L'arma più utilizzata è il coltello e in più le donne vengono colpite ripetutamente, quasi mai con solo due o tre colpi mortali. La donna viene uccisa con oggetti di uso comune: martelli, accette, picconi, rastrelli e impiegati brutalmente fino a renderla esanime.
Cioè il medico meno efficiente potrebbe essere lo stesso che fornisce prestazioni privatistiche nell'ospedale stesso;
soluzione bastarda per i medici inefficienti?
Licenziamento in tronco (che quindi crea migliaia di posti di lavoro).
E i manager che tolgono apposta personale per rendere inefficiente il servizio? Sempre uguale: licenziamento.
Ma se per fare una visita con un dottore A si ha, per esempio, che occorre pagare un ticket di 34 euro e aspettare mesi e per fare la visita con lo stesso dottore, nello stesso ospedale(quindi come se il dottore fosse privato) pago pochi euro in più ma la visita si ha in tempo brevi, capite che il confronto non regge!
I medici o lavorano solo nel privato o solo nel pubblico! Perchè se io ho interesse a fare le visite private, nel pubblico, diciamo così, me la posso prender comoda.
E' chiaro poi che a questo vanno aggiunte leggi contro la corruzione e il malaffare!
Mica tutti pagano i ticket...
Io ho pagato per una visita dermatologica circa 20 euro sono stato l'ultimo ad entrare ed ero l'unico italiano e l' unico a pagare.
La macchinetta per pagare era nella stanza di attesa, la prestazione veloce e superficiale. Quindi ?
E' vero le prestazioni sono scadenti, i ticket sono costosi, i tempi lunghissimi(e uno fa in tempo a crepare)perciò nonostante le prestazioni private siano ancora più costose, almeno sono più veloci e si spera più accurate. Ciò non toglie che soldi non ce ne sono e spesso si rinuncia alle cure salvo non siano di assoluta emergenza. Uno schifo và!
Che lo Stato reagisca! Il servizio sanitario è dallo Stato stesso garantito, proviene direttamente dallo Stato, non può tollerare che le cose rimangano così. Lo Stato deve essere il soccorso dei cittadini, non può aggravarli di spese mediche insostenibili e sistemi disordinati, e che lo Stato sia la soluzione, la presenza e il soccorso.
Non mi meraviglierei se ora i nuovi investitori della sanità privata siano a maggioranza i nostri politici. Come la storia insegna sono dappertutto come una metastasi (con i soldi nostri ovviamente): assicurazioni ,bache e immobiliare e gioco d'azzardo legalizzato!!
Dire che il 73% degli italiani si rivolge a strutture sanitarie private per
odontoiatria ed analisi del sangue, significa descrivere esattamente la
stessa situazione che c'era negli anni 2000, 90, 80 e persino 70 e 60. I
dentisti in Italia, sono sempre stati un ordine con molto potere
contrattuale nei confronti del legislatore.
Per esperienza vissuta la sanita' pubblica è andata in tilt.
Per una visita specialistica occorre attendere molti mesi e spesso il ticket da pagare e' piu' alto del costo di una visita privata.
Con il sistema dell'attivita' privata "intra moenia" inoltre si ottiene, pagando, una visita dello stesso medico che opera nell'ospedale, in pochi giorni contro i mesi di attesa.
L'odontoiatria privata in
realtà esiste ed è sempre esistita, soprattutto annessa alle cliniche
universitarie. Purtroppo i tempi dell'odontoiatria, quale servizio pubblico
gratuito garantito dallo stato, sono sempre stati biblici ed i servizi
scadenti, ma questa non è una cosa nuova.
In questa ottica sono da vedere, da controllare e reprimere le varie offerte ad esempio di esami o visite con tariffe “agevolate”, che spesso corrispondono a quanto la struttura prenderebbe dalla Regione. Esse in realtà occupano gli spazi, allungando le liste d’attesa delle visite del sistema sanitario.
Ancor peggio sono le visite private che vengono offerte a distanza di poche ore con palese conflitto di interesse fra il pubblico ed il privato, peggio se vengono usate come possibile “scelta” del medico che con il pubblico non avviene. Perché questo ulteriore modo di veicolare i cittadini-pazienti? Chi controlla veramente?
Hai ragione. Tra i tanti problemi che gli italiani devono affrontare oggi c’è anche quello della salute. Sì, perché il bel tempo antico in cui c’era il “dottore” cui ci si poteva rivolgere tranquillamente, nel suo studio vicino a casa, e che se le cose erano leggere ti prescriveva medicine passate dal Servizio sanitario nazionale; se invece erano “serie” allora ti faceva ricoverare all’ospedale, ebbene questo tempo sembra definitivamente tramontato.
Oggi, nella rivoluzione che sembra stia colpendo inesorabilmente tutti i settori della società, anche la sanità è messa in discussione e appare a rischio di poter continuare a mantenere un servizio universale. Informati ed insoddisfatti
È probabile che in un prossimo futuro il governo sia costretto a “stringere” ulteriormente sulle coperture generali fornite alla popolazione. Si profila quindi una crescita del ruolo delle assicurazioni sanitarie integrative private, che però non sono al momento alla portata di tutti i cittadini.
Cittadini costretti a sacrificare la propria salute per tempi lunghi e costi insostenibili, quasi ad abituarli progressivamente al privato, a fronte di un servizio pubblico, quale è il Servizio Sanitario Nazionale, che ha sempre più difficoltà a garantire l’accesso alle prestazioni: liste di attesa in aumento, ticket eccessivamente gravosi, presunta malpractice, assistenza territoriale in affanno e servizi per la salute mentale fuori uso.
I ticket sono considerati dalle persone come una vera e propria tassa sulla salute, e rappresentano un ostacolo all’accesso alle prestazioni: un peso sempre più insostenibile per i redditi delle famiglie, nonché un paradosso del Servizio Pubblico che respinge i cittadini e li indirizza verso il privato o l’intramoenia, talvolta persino più convenienti per costi o per attese.
Sarà ancor più complicato avere accesso al diritto al risarcimento del danno subito, scaricando sul soggetto più fragile il peso di dover dimostrare la dinamica dei fatti, pur sapendo che non ha gli strumenti per farlo
Gli ambiti maggiormente critici, rispetto all’assistenza ricevuta, riguardano i medici di famiglia ed altri servizi molto importanti come quelli per la salute mentale.
Esiste poi un tema trasversale che attraversa tutto il rapporto, vale a dire i costi che devono sostenere per curarsi, primi fra tutti quelli per farmaci e per i ticket su diagnostica.
Per quanto riguarda i tempi medi di attesa per gli esami diagnostici, i cittadini devono attendere in fino a 13 mesi per una risonanza magnetica. Tempi che rischiano di compromettere il senso stesso dell’ipotesi di prevenzione o di diagnosi tempestiva, e comunque spingono il cittadino (solo quello che può permetterselo) al ricorso alla sanità intramuraria o addirittura privata.
Poi presunti errori diagnostici e terapeutici Pesano ancora in modo preponderante in questa area i presunti errori terapeutici e diagnostici, a seguire, le condizioni delle strutture; alle disattenzioni del personale sanitario alle infezioni e da sangue infetto riguarda i presunti errori terapeutici, in particolare nell’area ortopedia, chirurgia generale e oculistica; e riguarda invece i presunti errori diagnostici, in particolare nell’area dell’oncologia, ortopedia, ginecologia e ostetricia.
Poi presunti errori diagnostici e terapeutici Pesano ancora in modo preponderante in questa area i presunti errori terapeutici e diagnostici, a seguire, le condizioni delle strutture; alle disattenzioni del personale sanitario alle infezioni e da sangue infetto riguarda i presunti errori terapeutici, in particolare nell’area ortopedia, chirurgia generale e oculistica; e riguarda invece i presunti errori diagnostici, in particolare nell’area dell’oncologia, ortopedia, ginecologia e ostetricia.
Nell’ambito dell’assistenza ospedaliera, la rete emergenza-urgenza è quella che presenta maggiori problematiche, l'attesa per l'accesso al pronto soccorso rappresenta il più rilevante dei problemi
I costi per le prestazioni in intramoenia appaiono allo stesso modo eccessivi per i cittadini, costretti tuttavia a sostenerli per poter rispondere tempestivamente ai bisogni di cura che il servizio pubblico non è in grado di soddisfare.
I cittadini più abbienti sono anche favoriti nell’accesso a visite specialistiche (pubbliche). Per spiegare questo strano fenomeno: la prima e che chi è più istruito sa meglio come esercitare pressione sul sistema burocratico e ridurre la propria attesa. Secondo, chi è più istruito ed abbiente conosce più persone (ha un amico medico che conosce un altro amico medico etc. etc). Terzo chi è più abbiente e istruito ha una minore probabilità di non presentarsi all’appuntamento prefissato.
Un cittadino su quattro non riesce ad accedere alle prestazioni sanitaria a causa dei tempi di attesa. Ma l’attesa non è uguale per tutti basti pensare che al Sud gran parte di residenti rinuncia alle cure. Molti residenti al Sud per ovviare all’attesa nel pubblico si rivolgono al privato che ovviamente è più caro e non accessibile a tutti.
Anche se i modi di misurare i tempi di attesa (da non confondere con la lunghezza delle liste di attesa perché le due misure possono non essere correlate) variano da paese a paese il dibattito sui tempi di accesso ai servizi sanitari è un argomento politico in Italia così come in Francia, Inghilterra, Spagna e Portogallo. Le politiche volte ad aumentare l’offerta o a ridurre domanda implementate negli ultimi dieci anni nei diversi paesi per combattere tempi di attesa troppo lunghi sono state diverse.
In Inghilterra ha avuto effetti molto negativi per la sanità inglese e sebbene abbia ridotto i tempi di attesa ha dimostrato di non essere sostenibile nel lungo periodo in quanto cara e in quanto genera meccanismi perversi (se un paziente ha superato il target di tempo senza essere curato il medico/l’ospedale perde ogni incentivo a farlo) e sembrerebbe generare liste di attesa (occulte) per entrare nelle liste di attesa ufficiali.