Creato da croceviadeipopoli il 28/02/2006
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Nasce fra la gente l’Africa di domani 

Post n°4 pubblicato il 28 Febbraio 2006 da croceviadeipopoli

di E. Melandri

“Pochi qui da noi conoscono Ellen Johnson-Sirleaf. Una sessantenne liberiana che nel novembre scorso è stata eletta Presidente della Liberia. La sua elezione alla più alta carica del proprio paese, rappresenta forse il simbolo di un’Africa che sta trasformandosi. Prima donna Presidente nel Continente e in un paese che negli ultimi anni è stato protagonista di guerre senza fine. La decisione del popolo liberiano è il segnale preciso di una svolta, che, si badi bene, va al di là dei risultati stessi che la Nuova Presidente del paese riuscirà ad ottenere. Il segnale, infatti, viene dalla gente, dalla società civile che si è organizzata, dalle donne di questo paese che, con questa elezione hanno voluto dimostrare la loro voglia di cambiamento.

Basta coi presidenti ‘armati’, con i signori della guerra. E’ il grido che da questo paese è partito per il mondo intero. L’Africa vuole tornare a vivere...”

 
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Sacrifici umani, per il vitello d’oro 

Post n°3 pubblicato il 28 Febbraio 2006 da croceviadeipopoli

“Dicono le statistiche che a Benin City, in Nigeria non c’è famiglia che non abbia un suo membro che non si prostituisca all’estero. Qui da noi le prostituite nigeriane erano molto più presenti alcuni anni fa. Ora sono state sostituita da quelle che vengono dai paesi dell’est: Albania, Romania, Moldavia, innanzitutto. Intanto in Cambogia occorre mettere guardie davanti alle scuole e ad asili perché i bambini spariscono. Si dice che molti di loro siano poi ammazzati per incrementare il mercato di organi. Esiste perfino un listino prezzi: il fegato di un africano costa meno di uno asiatico e molto meno di uno europeo. Un cuore fruttava dai 25 ai 30 milioni, la metà un rene o una cornea. Centinaia di bambini afgani, di età compresa fra i 4 e i 10 anni, sono stati usati come “pezzi di ricambio” e poi gettati morti per strada o nei fossati. Nel Jornal do Brasil del 4 aprile 2002 un famoso giurista brasiliano, De­nasio de Jesus, citando un deputato francese, afferma che dei quattro mila bambini brasiliani adottati irregolarmente da coppie italiane tra il 1988 e il 2001, appena mille sarebbero ancora vivi. Gli altri sarebbero in maggioranza serviti come donatori di organi. Recentemente si è affermata la figura del ‘broker’, una sorta di uomo d’affari internazionale, spesso legato al crimine organizzato, che lavora a stretto contatto con i ‘cacciatori’ locali di organi. Intanto in Albania si indaga sulla scomparsa di 4000 bambini, molti dei quali sarebbero stati esportati in Italia e in Grecia. Alcuni per essere adottati illegalmente, altri per servire a procurare organi. In Benin e nei paesi vicini in Africa occidentale sta divenendo sempre più preoccupante il fenomeno dei ragazzi venduti dai genitori a mercanti che poi li faranno lavorare come schiavi nei campi. Il giro di affari della tratta sarebbe inferiore soltanto a quello della droga.

Chi è stato capace di uscire da questo circolo spaventoso racconta storie incredibili. Persone vendute a più riprese da una cosca all’altra. Stupri di gruppo. Violenze senza fine. Un girone infernale che niente ha da invidiare alle forme tradizionali di schiavitù.

Se poi volessimo andare oltre, dovremmo soffermarci sui bambini costretti a lavorare in ambienti malsani per decine di ore al giorno e tenuti segregati per paura che fuggano.

Poi c’è il turismo sessuale. Gente che va in paesi come Cuba, Brasile o Tailandia soltanto per poter darsi a questo sport, a poco costo, usando ragazze e ragazzi di questi paesi come fossero loro proprietà.

Racconta la Bibbia che dopo il diluvio universale, Dio ha fatto un patto con l’uomo, impegnandosi a non permettere mai più diluvi che distruggano l’umanità. E su questo patto - continua - ha posto come sigillo l’arcobaleno. Perché la prima reazione di fronte a queste cifre è proprio quella della rabbia, della voglia di rompere tutto. Di gridare a tutta voce che questo non è un mondo umano, ma fatto da esseri peggiori delle stesse bestie.

Ma occorre anche ragionare e capire che dietro questi fenomeni esiste una precisa ideologia: quella che ha posto il profitto al di sopra di tutto. Anche del diritto, anche della vita. E questo comporta una sorta di discesa agli inferi dell’umanità. La tratta degli schiavi, il commercio di organi, la pedofilia organizzata sono l’altra faccia (quella vera, proprio perché è la peggiore) della mercificazione di tutto, anche dei diritti e dei beni comuni. In un mondo che privilegia l’avere sull’essere, che ogni giorno offre sacrifici al vitello d’oro del mercato e della finanza, che fa della proprietà privata un idolo e del successo economico il metro per misurare le persone, perché meravigliarsi se anche i bambini diventano oggetti da sacrificare sull’altare del guadagno ad ogni costo?

fonte: Solidarietà internazionale

 
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Che c'azzeccano le ong e i frati coi militari?

Post n°2 pubblicato il 28 Febbraio 2006 da croceviadeipopoli

Tempi duri per le Ong italiane. Il Governo Berlusconi non solo riduce gli aiuti alla cooperazione, ma ha anche deciso di azzerare i «contributi volontari» dell'Italia alle cinque principali agenzie dell'Onu (Unicef, Acnur, Fao, Oms e Unpd). Una decisione che ha suscitato le reazioni anche delle Ong italiane. Se Giulio Marcon di Sbilanciamoci denuncia che per il Governo è "meglio spacciare come umanitaria la missione militare in Iraq", qualche Ong ha trovato invece il modo di darsi da fare proprio coi militari: un recente comunicato del VIS segnala che "grazie al grande cuore degli aviatori dell’Aeronautica Militare si apre il Centro di accoglienza diurna per i bambini ed i ragazzi colpiti dallo tsunami a Dungalpitiya in Sri Lanka". Il Sacro Convento di Assisi sponsorizza la propria rivista col contributo di Finmeccanica, la prima azienda miliare italiana e decima nel mondo; e la Tavola della Pace la espone sul banchetto d'entrata dell'ultimo convegno. Che sia venuto il momento per Ong, frati e missionari di interrogarsi su finanziamenti e sponsorizzazioni? Per dirla in parole semplici: ma che c'azzeccano coi militari?

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al crocevia dei popoli

Post n°1 pubblicato il 28 Febbraio 2006 da croceviadeipopoli
 

avete mai provato a sedervi ad un crocevia e vedere tutta la gente che passa in automobile? se tutto va bene nessuno di questi si incontrà, per evitare che ciò avvenga sono stati posti anche dei semafori... ma il nostro crocevia è speciale, non siamo in auto ma a piedi, per incontrare, per ascoltare e poi testimoniare, per dar voce a chi solitamente non ha voce; eppure tutto questo sembra strano, perchè grida, e come se grida, grida di dolore ma, anche di gioia, e nessuno lo ascolta, siamo sempre fermi al di là del semaforo... 

tutto è pronto per partire e non aver paura se qualche volta ci si dovrà fermare e qualche altra si correrà forte, per incontrare senza occupare, senza voler imporre la nostra visione del mondo, bisogna imparare a stare al passo dell'altro...

buon viaggio!!!

 
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