la mia vita

attesa lunga 10 anni


Ieri 5 gennaio 2016 Benedetta e Famiglia sono venuti a pranzo da noi. Mia mamma mi ha concesso di pranzare in casa mia, cosa che non accadeva dal mio rinfresco di laurea di giugno 2006. Ho deciso di pranzare qui perchè questa era la casa dei miei nonni e coi nonni di Stefania abbiamo fatto tante partite a carte e abbiamo passato tanti momenti di gioia e di allegria in questa casa. Oltre a questo ho pensato che a Benedetta sarebbe piaciuto giocare col pc dopo pranzo ed infatti era molto contenta di poterlo fare. Sua nonna mi ha anche detto che avrebbe voluto comunque vedere la mia casa ma era titubante nel chiedermelo. Mi ha scritto qualche riga su un documento di testo e sotto mi ha inserito un disegno ed io custodirò molto gelosamente questo ricordo. Mi hanno anche portato una tazza natalizia che posso usare come portapenne. Benedetta ha voluto vedere alcuni miei disegni di quando ero piccolo e così spero si sia convinta che non so veramente disegnare e che non sarò mai in grado di dire a lei che disegna male, ma che anzi mi farà sempre piacere vedere o ricevere in regalo suoi disegni. Quando sua mamma ha visto le foto del suo matrimonio e del battesimo di Benedetta, che ho messo in alcune cornici, mi ha assicurato che mi darà altre foto di Benedetta più grande, ma non sono riuscito ancora a farci delle foto insieme con tutta la famiglia, nemmeno in un occasione così gioiosa. Bendetta ha voluto vedere il disegno che aveva fatto per mia nonna Annita e per fare questo l'ho portata nella casa dei miei genitori Ne ho approfittato per ripeterle quanto voglio bene sia a lei che alla sua famiglia e per spiiegarle il motivo che mi spinge sempre ad abbracciare la sua mamma per salutarla. Pur essendosi dimostrata un po' gelosa e arrabbiata perchè a suo dire, abbraccio più la mamma, credo che abbia capito che lo faccio soltanto per una dimostrazione di affetto. Mi ha colpito molto anche quando mi ha detto che nell'ultimo periodo non mi veniva più incontro perchè era arrabbiata per quanto ho detto sopra e aspettava che fossi io a salutarla nel modo in cui avevo sempre fatto. Da ora in avanti mi ha detto che dovevo chiedere a sua mamma se voleva essere abbracciata, mi ha fatto sorridere questa cosa e la determinazione con cui l'ha detto. Ho fatto vedere a sua mamma e a suo nonno alcuni fogli di carta che avevo ritrovato dove c'erano segnati i risultati delle partite a carte e c'erano le firme dei miei nonni e dei nonni di Stefania e la prossima volta che ci vedremo darò loro un cd dove ho copiato le voci registrate dei nostri nonni che ho trovato in una audiocassetta del 1992.  Sicuramente si commuoveranno a risentire quelle voci dopo tanti anni.