la mia vita

1 luglio 2017 e nonna Maria


Non avrei mai pensato di dover scrivere un post  del genere, mischiando un avvenimento bello e uno brutto. Ho aspettato a scrivere le emozioni del 1 luglio perchè non ero sicuro di come rendere bene quello che ho provato durante quella visita a Benedetta e famiglia.Venerdì 30 giugno ho ricevuto un messaggio che mi diceva che il giorno dopo sarei potuto andare a trovarli in campagna. Inizialmente non mi avevano detto l'ora in cui potevo andare e sanno bene che mi piacerebbe starci più tempo possibile. Nella mattinata mi hanno detto che sarei potuto andare dopo le 1630 e Benedetta mi ha scritto che era felicissima che io andassi a trovarla. Appena sono arrivato ho aperto il cancello esterno e ho visto che non erano in casa, cosi ho aspettato qualche minuto e poi ho chiesto di entrare. Abbiamo parlato del mio concorso per il lavoro che avevo finito di preparare i giorni precedenti e del nuovo telefono che suo nonno vuole comprare, perchè mi ha chiesto consigli. Successivamente sono stato sequestrato da Benedetta per giocare sia col mio telefonino sia coi suoi giochi. In questo ho avuto una grande sorpresa perchè mi ha fatto giocare con la palla, come fossi una sua amica che purtroppo in quel momento non c'era e abbiamo giocato sia a passarsela tipo asino, sia a melina coinvolgendo la sua mamma. Durante questi giochi ho visto sua mamma ridere e scherzare ed entusiasmarsi quando riusciva a fare dei passaggi buoni. Successicamente abbiamo tentato di giocare a Shanghai ma io sono veramente incapace a causa dei miei problemi di vista e di coordinazione occhio mano, che mi impediscono di giocare bene. Non so se Benedetta ha capito che io non giocavo semplicemente perchè non ci riesco e spero non l'abbia presa come se io non volessi giocare con lei. Stessa cosa è successa quando abbiamo provato a giocare a dama, ma in questo caso è intervenuta sua mamma e mi ha aiutato, facendola incavolare solo perchè perdeva ed infatti ha voluto subito cambiare gioco, come faceva il nonno di Stefania quando giocavamo a carte.Poco prima che andassi via, mi ha usato come sostegno per giocare a buttarsi giu dalla sedia e poi ha voluto che la prendessi in braccio come faccio di solito e la accompagnassi cosi fino al cancello. Sua mamma e sua nonna non hanno gradito molto ma mi hanno lasciato fare perchè probabilmente sanno quanto mi piace fare in quel modo. Per prolungare la sua permanenza con me, Benedetta mi ha accompagnato alla macchina. percorrendo un muretto appoggiandosi alla mia mano, ma io ero molto preoccupato che si facesse male. Arrivati alla macchina, dopo che le nostre due madri hanno chiacchierato un po' ci siamo salutati e sono riuscito ad avere il modo e anche il permesso della figlia per abbracciare la mamma, che però mi ha salutato dicendo che non importava che la salutassi. Ovviamente mi sono posto la domanda se lo avesse detto perchè sapeva che la figlia fa la gelosa o se veramente non le interessava che la salutassi, ma come sapete io parto sempre pessimista.Mi avevano detto che l'altra nonna, Maria stava meglio dei suoi problemi e che nei giorni precedenti si era alzata di più dal letto, quindi non ero preparato alla notizia che mi è arrivata il pomeriggio del 5 luglio. Ci hanno detto che nella notte precedente era improvvisamente morta e il mio primo pensiero è stato per Benedetta. Come poteva averla presa? cosa le avevano detto? Questa situazione avrebbe aggravato il suo problema nutrizionale che ha? A queste domande non potevo dare una risposta ed ero preoccupatissimo; la mattina seguente sono andato al funerale e come prevedevo Benedetta non era presente ma era a casa con l'altra nonna. Ho partecipato volentieri alla Messa, per far capire che in quel momento così difficile ci tenevo molto ad essere vicino alla famiglia. Ho visto Stefania che era abbastanza stravolta e non sono andato a salutarla perchè quando l'ho vista ero già in chiesa seduto e a me non piace fare tanti discorsi all'interno della chiesa. Durante la celebrazione per fortuna non ho sentito il solito brusio che c'è in queste occasioni ed il sacerdote ha celebrato la messa completa, con un omelia molto bella che parlava di quanto la morta fosse affezionata alla famiglia, quanto l'avesse seguita ed aiutata ed il sacerdote ha ricordato una delle basi  della fede cristiana, la certezza della vita piena dopo la morte terrena. Mi rendo conto che non è facile far comprendere questa cosa ai familiari che hanno appena perso una persona cara,  ma è una convinzione che dovrebbe aiutare a vivere meglio questi momenti. Al termine della funzione avrei voluto salutare Stefania, ma era attorniata da molte persone e mia mamma ha preferito non salutarla e riaccompagnarmi subito a lavoro; mi è dispiaciuto soprattutto perchè era un modo per dimostrarle che le ero vicino in questo momento difficile, ma sono abituato a poter esprimere poco i miei sentimenti in molte situazioni.