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HTML - XHTML


Ricerca IIIl  passaggio dall'HTML al XHML26 gennaio 2000: il World Wide Web Consortium (W3C) rilascia la prima specifica del linguaggio di markup destinato a sostituire HTML. Quel linguaggio si chiama XHTML. La specifica di XHTML occupa una sola pagina. L'elemento chiave è la X. Sta per EXTENSIBLE, è la stessa X su cui si fonda quella che è sicuramente la pietra angolare della comunicazione digitale del futuro: XML (Extensible Markup Language). La cosa "rivoluzionaria" è appunto questa: HTML è ora una parte della grande famiglia XML, ne condivide regole di base e potenzialità. Risultato: il tempo dell'anarchia, del codice "sporco ma basta che funzioni", degli elementi proprietari imposti è finito. Questo linguaggio si integra naturalmente con gli altri standard proposti dal W3C (XML, XSL, CSS) questa integrazione potrà cambiare il nostro approccio alla progettazione di siti e applicazioni web.Tutti gli attori sul mercato dei browser producono, oggi, programmi aderenti ai principali standard del W3C. La situazione non potrà che migliorare, con supporti più adeguati e bug residui finalmente colmati. Per la prima volta da quando esiste il web chi progetta una pagina "standard compliant" ha la certezza che sarà visualizzata senza problemi con questi strumenti e che lo sarà nel futuro. Prima si creava tutto il sito con HTML. Layout, stile, contenuto. Lavorare con gli standard significa invece usare un linguaggio per lo scopo per cui è stato concepito. La forza sta nell'integrazione dei singoli elementi. Separare il contenuto dalla presentazione e dalla logica di programmazione, Non è uno slogan vuoto, Significa progetti più gestibili, Informazioni più facili da ritrovare, Siti più accessibili e trasportabili su altri sistemi. Ma significa anche cambiare le modalità operative, il modo stesso di pensare un sito o una singola pagina Piuttosto che sfornare una nuova versione del linguaggio, un HTML 5.0, gli uomini del Consortium hanno compiuto un'opera di ridefinizione. Niente nuovi tag, attributi o metodi. Questi rimangono essenzialmente quelli di HTML 4.0. In pratica: il vocabolario rimane uguale, ma cambiano le regole sintattiche. Se si comprende questo fatto, sarà chiaro come XHTML risponda a due esigenze fondamentali:portare HTML nella famiglia XML con i benefici che ciò comporta in termini di estensibilità e rigore sintattico mantenere la compatibilità con i software che supportano HTML 4.0 Le versioni di XHTML attualmente disponibili e pubblicate come raccomandazioni dal W3C sono tre.XHTML 1.0Pubblicata il 26 gennaio 2000 e seguita da una versione rivista dell'ottobre 2001. Consiste, come detto, nella riscrittura in XML di HTML 4.0 e si basa sulle tre DTD già definite per questo linguaggio:DTD Strict DTD Transitional DTD Frameset XHTML BasicÈ una versione "ridotta" del linguaggio. Specificamente pensata per dispositivi mobili (PDA, cellulari), contiene solo gli elementi che si adattano a questi dispositivi (esclude, ad esempio, i frames che non hanno ovviamente senso in tale contesto). È destinata a sostituire WML come linguaggio di base per le applicazioni WAP.XHTML 1.1Basata sulla DTD Strict della versione 1.0, rappresenta la prima formulazione pratica del concetto di modularità. In questa visione, gli elementi fondamentali (in pratica l'insieme di tag che definiscono la struttura di un documento) sono raggruppati in una serie di moduli indipendenti, che possono essere implementati o esclusi secondo le necessità. Secondo il W3C è la base della futura estensione di XHTML con altri set di linguaggi o moduli, anche personalizzati.RiferimentiLa guida HTML di HTML.itIl guida XML di HTML.ItXHTML sul W3C: news, specifiche, definizioni e discussioni