Alessandro Aielli

Ci vorrebbe una rivoluzione.


Sbagliato  chiede a Giudi di andarsene.Qui anziché aggregare ed unire si cerca di cacciare e dividere, ma che politica è questa, quella dei quattro amici al bar?Lo stesso dicasi per i toni perentori usati dal Capogruppo Mansutti che ha minacciato  l'espulsione dal gruppo  nei confronti di Anzalone: egli non ha alcun potere sanzionatorio nei confronto dei Consiglieri, ha già sbagliato una volta, dovrebbe averlo capito.Loro che  si sono messi lo statuto sotto i piedi andando contro le primarie, ora con che faccia chiedono il rispetto della disciplina di partito? Ora rivendicano autorità senza essere autorevoli.Ora non esistono più regole, ognuno è legittimato a fare quello che gli pare, lo hanno voluto loro. Quello che conta ora è che  esiste uno stato diffuso e profondo di disagio e di malessere nei confronti della dirigenza ed è giusto che chi dissente faccia sentire la sua voce libera e forte in tutti i modi possibili.Ci vorrebbe una rivoluzione, altro che, perché coloro che dirigono questo partito stanno cercando di mettere sotto  in maniera antidemocratica coloro che i voti ce li hanno davvero e che sono la vera ricchezza per questo partito.Ecco perché io , oltre che comprenderli,  difendo Guidi e Anzalone  anche se non condivido la loro scelta non perché non la ritengo legittima in questa situazione che altri, non certo loro, hanno determinato, ma perché la ritengo politicamente sbagliata.Mi piacerebbe che Guidi si candidasse nel suo collegio di Latina - Bassiano - Sermoneta perché è l'unico che può farcela qui a Latina, e vorrei che chiedesse anche che si candidassero gli altri, quelli che hanno sostenuto la candidatura di Sesa Amici da Mansutti a Di Resta a Moscardelli a De Marchis e dimostrasse loro davvero chi è il più forte.Lui ha  i numeri per farlo nel suo Collegio, non perda di vista questa possibilità.