alessandro canu

IL SECONDO DEI LED ZEPPELIN Cap. 9


Me la pagherai     Devo andare all’ufficio postale stamattina. Ho ricevuto una cartolina di  avviso, pare che ci sia qualcosa per me. Spero solo che non sia un’altra multa per eccesso di velocità. Dante avrebbe dovuto prevedere una sezione dell’inferno apposta per l’autovelox. L’impiegata mi consegna una busta gialla con le bollicine dentro. C’è il mio indirizzo, manca però il mittente. Salgo in macchina e strappo la carta, dentro trovo un dvd e un biglietto. Mi si apre una voragine nello stomaco. Metto in moto e riparto. Arrivato a casa infilo il dischetto nel lettore e devo attendere solo pochi secondi prima che le immagini sgranate arrivino sullo schermo. Le riprese sono mosse, si vede una spiaggia, il mare e, più lontano, delle dune con una macchia mediterranea molto fitta. Non capisco subito dove queste immagini siano state girate, ma poi, nel campo della super otto, entrano all’orizzonte delle ciminiere ad anelli bianchi e rossi e successivamente, sulla stessa spiaggia, si vedono dei casotti in legno. A questo punto inizio ad agitarmi e penso: - Non è possibile! Non può essere. La macchina inquadra un ragazzo molto giovane che taglia obliquamente lo schermo del televisore. Ha bretelle blu tirate sul dorso nudo e asciutto e un paio di jeans scoloriti dentro le cui tasche affonda le mani fino ai polsi.  Il ragazzo sorride e parla rivolto all’operatore, ma non si riesce a capire cosa dice perchè manca il sonoro. Il ragazzo con un movimento rapido lotta e conquista la videocamera. La situazione si ribalta e ora è lui che riprende la ragazza. Alcune sequenze mostrano il cielo e il mare con le dune rovesciate, movimenti bruschi impediscono una inquadratura stabile. Successivamente si vede una ragazza che si protegge il volto con una mano, mentre con l’altra tenta di allontanare la videocamera. Grazia ride e fugge lungo la spiaggia deserta, io la inseguo, le immagini sono molto mosse. Lei si lascia cadere a terra e mi lancia una manciata di sabbia sulle gambe. Protende le braccia in un gesto che vorrebbe essere di protezione, ma anche di invito. Sorride maliziosamente mentre le avvicino la macchina e le riprendo la bocca, i seni e il sesso nascosto dal costume da bagno. Per un attimo ancora i suoi piedi scalciano e le sue mani danno degli schiaffi all’operatore, ride. Qui le riprese si interrompono, ma dopo qualche secondo riprendono mostrando Grazia accovacciata sulla sabbia. Mi avvicino per farle un primo piano, ma il suo volto non è più allegro come prima, anzi mostra segni di fastidio e allontana la macchina con un gesto brusco della mano. Osserva il mare con un sorriso amaro e prende dei sassolini da lanciare. I capelli mossi dal vento le nascondono il viso e lei li scosta dalla bocca con dei gesti rapidi della mano. Copre ripetutamente la macchina e prima di voltarsi definitivamente fissa l’obiettivo e pronuncia una breve frase. Come ho già detto manca il sonoro, per cui rimando indietro il video e lo riguardo diverse volte cercando di decifrare il movimento delle labbra, mi pare che dica qualcosa come:- Me la pagherai. Dopo alcuni secondi di riprese indecifrabili compare un ragazzino. Indossa il grembiule nero della scuola elementare e porta uno zaino enorme, appeso alle spalle troppo piccole. Sorride e fa ciao con la mano.  Subito dopo un ragazzino con la testa piena di riccioli tenta di spegnere  sette candeline, ma non ci riesce. Un soffio più forte piega le fiammelle spegnendole, il bambino guarda fuori campo e sembra contrariato. Provo tenerezza per quella innocente frustrazione. Altra dissolvenza ed ecco un ragazzo, dall’apparente età di 12 o 13 anni, chino sui libri, la penna infilata dentro la bocca, ride e  la lancia contro chi lo disturba. Il breve filmato si interrompe qui. Il sorriso di quel ragazzo ha qualcosa di familiare e, per la prima volta, avverto la sensazione del terreno che mi frana sotto i piedi. Dentro la busta raccolgo il biglietto che Grazia ha scritto e leggo:“La gente parla di come mi hai lasciato.Non mi importa di quello che dicono.So dove vanno a parare certe stronzate.Una cosa mi dà da pensare.Se puoi spiegarmela, per favore fallo:perchè mi chiami con il nome di un altraquando provo a fare l'amore con te?”                                    (Heartbreaker)- Non avere paura, non voglio niente da te.  Grazia