Un interno arredato con alcuni mobili da dentista. Alle pareti, o appesi a dei pannelli, orrende riproduzioni di denti cariati, bocche aperte e modellini di dentiere. La luce della lampada sul lettino illumina sinistramente la scena. Una grande scritta (se possibile al neon), campeggia sul fondo: “PREVENIRE E’ MEGLIO CHE CURARE”. Il lettino é vecchio e antiquato,forse costruito artigianalmente dallo stesso dentista. Buio Narratore Secondo alcuni studi promossi dalla moderna de-odontologia é ormai dato per certo che dentisti si nasce e non si diventa, come comunemente molti ancora credono. Vogliate perciò assistere alle vicende che ora verranno narrate e che ad alcuni sembreranno prive di senso e/o paradossali al punto da riderne di scherno, o non riderne affatto. Si Avverte che dato il contenuto, a volte scabroso e a volte no, lo spettacolo é sconsi- gliato a un pubblico di adulti soli e che, data la presenza in scena di un vero trapano da dentista, le persone facilmente impressionabili, le signore in lieta attesa, e/o i pazienti in cura da un qualsiasi odon- toiatra, possono voltare il capo a destra e/o sini- stra o farsi restituire il prezzo del biglietto alla cassa del botteghino del teatro. Certi che tutto ciò non accadrà vi auguriamo di non soffrire mai di mal di denti. Si apre il sipario, la scena si illumina trapano zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz,zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz, zzzzzzzzzzzzzzzz, zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz, zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz, zzzzzzzzzzzzzz, zzzzz,zzzzzzz, zzzzzzzzzzzzzzzzzzz Colga (con espressioni tra l’implorante e il terrorizzato) mmmmmmmmhhhhhh, mmmmmmmmhhhhhh, mmmmmmmmhhhhhh,mmmmmmmmhhhhhh, mmmmmmmmhhhhhh,mmmmmmmmhhhhhh, mmmmmmmmhhhhhh, A-ne-ste-si-a!! trapano zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz,zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz, zzzzzzzzzzzzzzzz, zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz, zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz,zzzzzzzzz, zzzzz,zzzzzzz, zzzzzzzzzzzzzzzzzzzColga mmmmmmmmhhhhhh, mmmmmmmmhhhhhh, mmmmmmmmhhhhhh,mmmmmmmmhhhhhh, mmmmmmmmhhhhhh,mmmmmmmmhhhhhh, mmmmmmmmhhhhhh,mmmmmmmmhhhhhh, mmmmmmmmhhhhhh,mmmmmmmmhhhhhh, mmmmmmmmhhhhhh, Anestesiaaaa!!! (passano alcuni minuti, due o tre, il sig. Mentadent P. é chino sulla bocca della paziente, quindi interrompe il suo lavoro, lasciando il trapano acceso nella bocca della moglie-?- che urla). Colga aaaaaaaaahhh!!!! maledetto! é questa la verità allora? Mentadent La verità, la verità! la verità non esiste, non può esistere. Dovremmo dire “quell’albero é verde”, ma ognuno di noi ha un concetto di Verde diverso dagli altri, un concetto di Albero diverso da tutti gli altri, io penso ad un ulivo lei ad un salice, io ad un verde chiaro lei ad un verde scuro. Quanto è alto? quanto é vecchio? siamo in estate o é inverno? Eh cara mia, le mezze stagioni non esistono più... Colga mmmmmmmmhhhhhh,mmmmmmmmhhhhhh, mmmmmmmmhhhhhh,mmmmmmmmhhhhhh, mmmmmmmmhhhhhh, Anestesia!!! Mentadent (ignorando i lamenti) ...allora ridurre la descrizione alla pura essenzia- lità, abbiamo visto, non vuol dire esprimere la realtà delle cose, perché le cose non hanno realtà, allora ci rimane l’arte, la poesia. La descrizione delle cose senza pretesa di verità. (citando) “L’essenziale é invisibile agli occhi”. Colga mmmmmmmmhhhhhh,mmmmmmmmhhhhhh, mmmmmmmmhhhhhh,mmmmmmmmhhhhhh, mmmmmmmmhhhhhh, Anestesia!!! trapano zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz,zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz, zzzzzzzzzzzzzzzz, zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz, Mentadent (ignorando i lamenti) Bach, Vivaldi, Puccini? Colga (con la bocca occupata dal trapano) Ba-ch! (Sull’aria di una qualsiasi opera di Puccini il dottor mentadent P. continua il suo sporco lavoro) Mentadent ...O che gelida vagina se la lasci riscaldaaar... L’Essenziale, l’essenziale, oh,oh, certo facile da scrivere quando si ha un aereo e si plana nel deserto colpiti dal fuoco nemico. (alzando la voce) Ma se non si ha un titolo nobiliare incollato al pro- prio cognome, l’Essenziale è la vita di tutti i giorni! Non c’é aereo che tenga, brivido di guerra e tutto il resto. Il soldato in trincea, ecco... Colga mmmmmmmmhhhhhh,mmmmmmmmhhhhhh, mmmmmmmmhhhhhh, mmmmmmmmhhhhhh, mmmmmmmmhhhhhh, L’anestesiaaaa!!! trapano zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz, Mentadent ...il soldato nella sua sozza trincea non ha il tac- cuino per prendere appunti dei suoi pensieri e/o delle sue paure. Ha un duro fucile e/o le scarpe aperte nel fango...vai! é la guerra!! (sprezzante) Non ci sono apparecchi in picchiata... (muove il trapano acceso come un vero aereo in pic- chiata su un nemico virtuale). trapano zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz,zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz, Mentadent ...la dura-sporca-guerra-di-sempre. Soldati contro soldati, UOMINI-CONTRO-ALTRI-UOMINI, che meraviglia, che gioco grandioso! Biondi e bruni, alti e bassi, magri e grassi, giovani e meno giovani, occhi chiari contro occhi scuri, i bianchi e gli altri, scapoli e ammogliati e/o cornuti, nuotatori contro boxeurs, (detto con accento francese) ...di tutto, mia cara, di tutto, ma lei non mi ascolta! Colga mmmmmmmmhhhhhh,mmmmmmmmhhhhhh, L’Anestesia. (implorante). trapano zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz,zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz, (mentadent interrompe il lavoro per cambiare disco, Puccini non gli và più) mentadent L’essenziale, me ne sbatto! (detto con accento volgare), ...alla ricerca del tempo...sette libri “essenzia- li” in corpo sette, roba da far impallidire il nostro vicino oculista. (con volgare ironia) ...la “madeleine”! Una volgarissima e comune pasterella che chiunque man- gerebbe in un sol boccone, Lui no! Lui, no! C’ha messo 40 anni. Ha sparso ogni singola molecola del suo dan- natissimo profumo ai 4 angoli del mondo. Ha impestato le biblioteche pubbliche di ogni città con il vago odore lontano e inafferrabile di quella fottutissima “madeleine”, nessuno la può più mangiare senza provare un ineffabile brivido...in corpo sette. Colga mmmmmmmmhhhhhh,mmmmmmmmhhhhhh, L’Anestesia, stronzo!! trapano zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz,zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz, (Mentadent muove piano la lampada, fa una pausa. Cambia la punta del trapano, mette l’anestetico nella siringa e ne fa zampillare uno schizzo. Stringe saldamente le corde che tengono il corpo di Colga bloccato al lettino, tranne testa e braccia. Mentadent, perversamente, agita davanti agli occhi di Colga la siringa, le fa fare delle bizzarre evoluzioni, Colga smania di desiderio agitandosi e cercando di sciogliersi dalle corde. Mentadent si ferma, la guarda a lungo negli occhi con dolcezza, le avvicina l’ago, colga geme di desiderio, ma con un gesto repentino allontana la siringa. Colga presa dalla disperazione urla parole sconce alludendo talvolta ad un terribile segreto che li unisce).Colga Aaaaahhhhh, aahhhhhhhh! Noooo! Questo no bastardo. Non mi torturerai ancora in questa maniera! Non lo farai, non farai come hai fatto con tuo padre! Mentadent ...Tuo padre Colga ...Andrò dalla polizia stavolta, e ti denuncerò per quel porco che sei, che eri, che sei sempre stato. Padre, padree, padreee!!! Mentadent muove piano la testa e la guarda con perfida ironia facendole “no” col dito e il brac- cio teso come il cyberkiller di “Terminator 2”-) Colga No,no perdonami, ti prego, non volevo, ora, adesso, adesso, ADESSOOO!!! Mentadent Pazienta Colga, piccola mia. (mette un fallo di plastica bianca simile a quello del film “arancia meccanica” sul tavolino. Colga lo osserva a lungo, indecisa se può toccarlo o no, quindi velocemente gli dà una spinta e quello si mette buffamente a dondolare. Si guardano con complicità e ridono, ma subito dopo Colga esplode in un urlo...) Colga L’Anestesiaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!!!!!!!!!!!! Mentadent (riaccende il trapano) Non ancora, non ancora querida. Mette una cannula antisaliva in bocca alla moglie)trapano zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz,zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz, Mentadent Beatles? Rolling Stones? Colga “Their satanic majesties request”, quanto di meglio nel ‘67 Mentadent “Sgt. Pepper’s lonely hearts club band”, quanto di meglio nel ‘67 (mette il disco che fa da sottofondo, possibilmente tutto) “...I read the news today, oh boy...”, ragazzi che combinano là fuori! trapano zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz,zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz, Mentadent Sciacqui! (Qualche intervallo di musica dei Beatles, alterne fasi di trapano e “prego sciacqui” detto in tono molto professionale, quindi, inaspettata una appassionata e appassionante confessione di Colga. Che ha tutte le caratteristiche della scena madre e del pezzo di bravura aspettato,(a volte per anni), da ogni attore. Il pezzo deve contenere i tic i vezzi e le paranoie stilistiche di ogni artista di teatro, dai birignao di Paola Borboni alle irridenze di Carmelo Bene) Colga Il fatto vero é che tu non mi hai mai amato!!! Ero giovane, morbida, inesperta delle cose del mondo e/o della vita, una scioccherella pazza e pasticciona. Orfana di mio padre e/o di mia madre. Avevo otto anni e tu, con quel coso lì... (indica il fallo di plastica bianca e sorride con ipocrita ingenuità) ...che potevo mai fare? Non pensavo certo ad un dentista! Amavo l’arte, la musica,la geografia, la fisiognomica, eeh...mmh...la pornografia. Ero ancora una bimba avevo si e no cinque anni, orfana di mia madre. E mio padre nei momenti di nostalgia ci dava dentro da pazzi. E tu con quelle cinghie nere e le tue belle idee sulle rivoluzioni, e quel Trapano. “Anestesia, anestesia!” dico subito io, “anestesia.” Dove l’avrò imparata quella parola allora...Ero così piccola, piena di vita e di tanto altro ancora. Avrò avuto forse sei anni e mia madre mi cullava tene- ramente fra le sue braccia di donna forte e sicura e mi cantava, piano una dolce melodia... na-na-na-na-naa, na-na-naa na-na-na-naaa (si riconosce l’hit anni ‘60 tormentone di un’anno intero “je t’aime, moi non plus”). Mi hai presa allora , non ancora orfana e inesperta. Gioivo, “un Dentista, ecco finalmente, un vero Dentista! Un vero Uomo!” Sciocchina. Il Trapano,brrr, la Pompetta per la saliva, chhhhhh, il bicchiere di plastica bianca per i risciacqui delle gengive, scc, scc,scc...”Piacere Colga ho già tredi- cianni, Lei? Mentadent!? Mentadent? Pi!? Pi...Pi, Pilota? Pizzaiolo? Pierluigi?...Gigi,ah, ah ah! No? Mi scusi; P., senza la-i-. La posso chiamare Menty?” E poi il nostro tango,con gardòl, lento, infinito, inespresso; la nostra prima notte di nozze...su questo stesso lettino. Con quanta dolcezza mi dicevi “Caria, rilassati piccina, non soffrirai non sentirai niente, apri le tue piccole labbra “. Ero ingenua, si sa, avevo appena compiuto i miei primi sette anni e la mamma era morta senza dirmi nulla...se non fosse stato per il mio povero papà...uomo pratico e di poca chiac- chiera, si sà. “ Ma ti prego”, gridai, “l’anestesia, almeno una ane- stesia!!” (scoppia in lacrime e in un momento di regressione infantile si mette il dito in bocca e lo ciuccia allu- soriamente. Mentadent é imbarazzato) Mentadent Ehm, ehm sù Colga, rilassati adesso (Si leva il camicie bianco compare inaspettatamente vestito di pelle nera con pantaloni e canotta aderen- ti. Lega ancora più saldamente Colga con le corde che si lascia ormai andare completamente,senza opporre nes- suna resistenza. cambio di musica si passa ad un pezzo forte ed eccessivo dei Hard core. Mentadent prepara un’altra siringa con gesti lenti e studiati. Colga lo segue muovendo il capo e gli occhi dilatati. Alcuni fili grigi tra i capelli tradiscono la lunga attesa di quel momento (forse anni). Mentadent pic- chietta sulla siringa e fa brillare uno schizzo di anestetico dall’ago gonfio di liquido. La luce si abbassa fino al buio...) Colga Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaah!!! (un urlo di piacere disperato) (lampeggia per qualche secondo la scritta PREVENIRE E’ MEGLIO CHE CURARE dalla quale quasi scompaiono le prime tre lettere, per un guasto, evidentemente) trapano zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz,zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz, (per tutta la durata dell’intervallo tra il primo e il secondo atto a volume sostenuto ché costringa gli spettatori ad abbandonare la sala) FINE DEL PRIMO ATTO (intervallo) trapano zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz,zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz, zzzzzzzzzzzzzzzz, zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz, zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz, zzzzzzzzzzzzzz,zzzzz,zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz... zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz,zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz, zzzzzzzzzzzzzzzz,zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz,
I-Denti-ci (dramma semiserio in due atti) Atto 1
Un interno arredato con alcuni mobili da dentista. Alle pareti, o appesi a dei pannelli, orrende riproduzioni di denti cariati, bocche aperte e modellini di dentiere. La luce della lampada sul lettino illumina sinistramente la scena. Una grande scritta (se possibile al neon), campeggia sul fondo: “PREVENIRE E’ MEGLIO CHE CURARE”. Il lettino é vecchio e antiquato,forse costruito artigianalmente dallo stesso dentista. Buio Narratore Secondo alcuni studi promossi dalla moderna de-odontologia é ormai dato per certo che dentisti si nasce e non si diventa, come comunemente molti ancora credono. Vogliate perciò assistere alle vicende che ora verranno narrate e che ad alcuni sembreranno prive di senso e/o paradossali al punto da riderne di scherno, o non riderne affatto. Si Avverte che dato il contenuto, a volte scabroso e a volte no, lo spettacolo é sconsi- gliato a un pubblico di adulti soli e che, data la presenza in scena di un vero trapano da dentista, le persone facilmente impressionabili, le signore in lieta attesa, e/o i pazienti in cura da un qualsiasi odon- toiatra, possono voltare il capo a destra e/o sini- stra o farsi restituire il prezzo del biglietto alla cassa del botteghino del teatro. Certi che tutto ciò non accadrà vi auguriamo di non soffrire mai di mal di denti. Si apre il sipario, la scena si illumina trapano zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz,zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz, zzzzzzzzzzzzzzzz, zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz, zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz, zzzzzzzzzzzzzz, zzzzz,zzzzzzz, zzzzzzzzzzzzzzzzzzz Colga (con espressioni tra l’implorante e il terrorizzato) mmmmmmmmhhhhhh, mmmmmmmmhhhhhh, mmmmmmmmhhhhhh,mmmmmmmmhhhhhh, mmmmmmmmhhhhhh,mmmmmmmmhhhhhh, mmmmmmmmhhhhhh, A-ne-ste-si-a!! trapano zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz,zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz, zzzzzzzzzzzzzzzz, zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz, zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz,zzzzzzzzz, zzzzz,zzzzzzz, zzzzzzzzzzzzzzzzzzzColga mmmmmmmmhhhhhh, mmmmmmmmhhhhhh, mmmmmmmmhhhhhh,mmmmmmmmhhhhhh, mmmmmmmmhhhhhh,mmmmmmmmhhhhhh, mmmmmmmmhhhhhh,mmmmmmmmhhhhhh, mmmmmmmmhhhhhh,mmmmmmmmhhhhhh, mmmmmmmmhhhhhh, Anestesiaaaa!!! (passano alcuni minuti, due o tre, il sig. Mentadent P. é chino sulla bocca della paziente, quindi interrompe il suo lavoro, lasciando il trapano acceso nella bocca della moglie-?- che urla). Colga aaaaaaaaahhh!!!! maledetto! é questa la verità allora? Mentadent La verità, la verità! la verità non esiste, non può esistere. Dovremmo dire “quell’albero é verde”, ma ognuno di noi ha un concetto di Verde diverso dagli altri, un concetto di Albero diverso da tutti gli altri, io penso ad un ulivo lei ad un salice, io ad un verde chiaro lei ad un verde scuro. Quanto è alto? quanto é vecchio? siamo in estate o é inverno? Eh cara mia, le mezze stagioni non esistono più... Colga mmmmmmmmhhhhhh,mmmmmmmmhhhhhh, mmmmmmmmhhhhhh,mmmmmmmmhhhhhh, mmmmmmmmhhhhhh, Anestesia!!! Mentadent (ignorando i lamenti) ...allora ridurre la descrizione alla pura essenzia- lità, abbiamo visto, non vuol dire esprimere la realtà delle cose, perché le cose non hanno realtà, allora ci rimane l’arte, la poesia. La descrizione delle cose senza pretesa di verità. (citando) “L’essenziale é invisibile agli occhi”. Colga mmmmmmmmhhhhhh,mmmmmmmmhhhhhh, mmmmmmmmhhhhhh,mmmmmmmmhhhhhh, mmmmmmmmhhhhhh, Anestesia!!! trapano zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz,zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz, zzzzzzzzzzzzzzzz, zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz, Mentadent (ignorando i lamenti) Bach, Vivaldi, Puccini? Colga (con la bocca occupata dal trapano) Ba-ch! (Sull’aria di una qualsiasi opera di Puccini il dottor mentadent P. continua il suo sporco lavoro) Mentadent ...O che gelida vagina se la lasci riscaldaaar... L’Essenziale, l’essenziale, oh,oh, certo facile da scrivere quando si ha un aereo e si plana nel deserto colpiti dal fuoco nemico. (alzando la voce) Ma se non si ha un titolo nobiliare incollato al pro- prio cognome, l’Essenziale è la vita di tutti i giorni! Non c’é aereo che tenga, brivido di guerra e tutto il resto. Il soldato in trincea, ecco... Colga mmmmmmmmhhhhhh,mmmmmmmmhhhhhh, mmmmmmmmhhhhhh, mmmmmmmmhhhhhh, mmmmmmmmhhhhhh, L’anestesiaaaa!!! trapano zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz, Mentadent ...il soldato nella sua sozza trincea non ha il tac- cuino per prendere appunti dei suoi pensieri e/o delle sue paure. Ha un duro fucile e/o le scarpe aperte nel fango...vai! é la guerra!! (sprezzante) Non ci sono apparecchi in picchiata... (muove il trapano acceso come un vero aereo in pic- chiata su un nemico virtuale). trapano zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz,zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz, Mentadent ...la dura-sporca-guerra-di-sempre. Soldati contro soldati, UOMINI-CONTRO-ALTRI-UOMINI, che meraviglia, che gioco grandioso! Biondi e bruni, alti e bassi, magri e grassi, giovani e meno giovani, occhi chiari contro occhi scuri, i bianchi e gli altri, scapoli e ammogliati e/o cornuti, nuotatori contro boxeurs, (detto con accento francese) ...di tutto, mia cara, di tutto, ma lei non mi ascolta! Colga mmmmmmmmhhhhhh,mmmmmmmmhhhhhh, L’Anestesia. (implorante). trapano zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz,zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz, (mentadent interrompe il lavoro per cambiare disco, Puccini non gli và più) mentadent L’essenziale, me ne sbatto! (detto con accento volgare), ...alla ricerca del tempo...sette libri “essenzia- li” in corpo sette, roba da far impallidire il nostro vicino oculista. (con volgare ironia) ...la “madeleine”! Una volgarissima e comune pasterella che chiunque man- gerebbe in un sol boccone, Lui no! Lui, no! C’ha messo 40 anni. Ha sparso ogni singola molecola del suo dan- natissimo profumo ai 4 angoli del mondo. Ha impestato le biblioteche pubbliche di ogni città con il vago odore lontano e inafferrabile di quella fottutissima “madeleine”, nessuno la può più mangiare senza provare un ineffabile brivido...in corpo sette. Colga mmmmmmmmhhhhhh,mmmmmmmmhhhhhh, L’Anestesia, stronzo!! trapano zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz,zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz, (Mentadent muove piano la lampada, fa una pausa. Cambia la punta del trapano, mette l’anestetico nella siringa e ne fa zampillare uno schizzo. Stringe saldamente le corde che tengono il corpo di Colga bloccato al lettino, tranne testa e braccia. Mentadent, perversamente, agita davanti agli occhi di Colga la siringa, le fa fare delle bizzarre evoluzioni, Colga smania di desiderio agitandosi e cercando di sciogliersi dalle corde. Mentadent si ferma, la guarda a lungo negli occhi con dolcezza, le avvicina l’ago, colga geme di desiderio, ma con un gesto repentino allontana la siringa. Colga presa dalla disperazione urla parole sconce alludendo talvolta ad un terribile segreto che li unisce).Colga Aaaaahhhhh, aahhhhhhhh! Noooo! Questo no bastardo. Non mi torturerai ancora in questa maniera! Non lo farai, non farai come hai fatto con tuo padre! Mentadent ...Tuo padre Colga ...Andrò dalla polizia stavolta, e ti denuncerò per quel porco che sei, che eri, che sei sempre stato. Padre, padree, padreee!!! Mentadent muove piano la testa e la guarda con perfida ironia facendole “no” col dito e il brac- cio teso come il cyberkiller di “Terminator 2”-) Colga No,no perdonami, ti prego, non volevo, ora, adesso, adesso, ADESSOOO!!! Mentadent Pazienta Colga, piccola mia. (mette un fallo di plastica bianca simile a quello del film “arancia meccanica” sul tavolino. Colga lo osserva a lungo, indecisa se può toccarlo o no, quindi velocemente gli dà una spinta e quello si mette buffamente a dondolare. Si guardano con complicità e ridono, ma subito dopo Colga esplode in un urlo...) Colga L’Anestesiaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!!!!!!!!!!!! Mentadent (riaccende il trapano) Non ancora, non ancora querida. Mette una cannula antisaliva in bocca alla moglie)trapano zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz,zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz, Mentadent Beatles? Rolling Stones? Colga “Their satanic majesties request”, quanto di meglio nel ‘67 Mentadent “Sgt. Pepper’s lonely hearts club band”, quanto di meglio nel ‘67 (mette il disco che fa da sottofondo, possibilmente tutto) “...I read the news today, oh boy...”, ragazzi che combinano là fuori! trapano zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz,zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz, Mentadent Sciacqui! (Qualche intervallo di musica dei Beatles, alterne fasi di trapano e “prego sciacqui” detto in tono molto professionale, quindi, inaspettata una appassionata e appassionante confessione di Colga. Che ha tutte le caratteristiche della scena madre e del pezzo di bravura aspettato,(a volte per anni), da ogni attore. Il pezzo deve contenere i tic i vezzi e le paranoie stilistiche di ogni artista di teatro, dai birignao di Paola Borboni alle irridenze di Carmelo Bene) Colga Il fatto vero é che tu non mi hai mai amato!!! Ero giovane, morbida, inesperta delle cose del mondo e/o della vita, una scioccherella pazza e pasticciona. Orfana di mio padre e/o di mia madre. Avevo otto anni e tu, con quel coso lì... (indica il fallo di plastica bianca e sorride con ipocrita ingenuità) ...che potevo mai fare? Non pensavo certo ad un dentista! Amavo l’arte, la musica,la geografia, la fisiognomica, eeh...mmh...la pornografia. Ero ancora una bimba avevo si e no cinque anni, orfana di mia madre. E mio padre nei momenti di nostalgia ci dava dentro da pazzi. E tu con quelle cinghie nere e le tue belle idee sulle rivoluzioni, e quel Trapano. “Anestesia, anestesia!” dico subito io, “anestesia.” Dove l’avrò imparata quella parola allora...Ero così piccola, piena di vita e di tanto altro ancora. Avrò avuto forse sei anni e mia madre mi cullava tene- ramente fra le sue braccia di donna forte e sicura e mi cantava, piano una dolce melodia... na-na-na-na-naa, na-na-naa na-na-na-naaa (si riconosce l’hit anni ‘60 tormentone di un’anno intero “je t’aime, moi non plus”). Mi hai presa allora , non ancora orfana e inesperta. Gioivo, “un Dentista, ecco finalmente, un vero Dentista! Un vero Uomo!” Sciocchina. Il Trapano,brrr, la Pompetta per la saliva, chhhhhh, il bicchiere di plastica bianca per i risciacqui delle gengive, scc, scc,scc...”Piacere Colga ho già tredi- cianni, Lei? Mentadent!? Mentadent? Pi!? Pi...Pi, Pilota? Pizzaiolo? Pierluigi?...Gigi,ah, ah ah! No? Mi scusi; P., senza la-i-. La posso chiamare Menty?” E poi il nostro tango,con gardòl, lento, infinito, inespresso; la nostra prima notte di nozze...su questo stesso lettino. Con quanta dolcezza mi dicevi “Caria, rilassati piccina, non soffrirai non sentirai niente, apri le tue piccole labbra “. Ero ingenua, si sa, avevo appena compiuto i miei primi sette anni e la mamma era morta senza dirmi nulla...se non fosse stato per il mio povero papà...uomo pratico e di poca chiac- chiera, si sà. “ Ma ti prego”, gridai, “l’anestesia, almeno una ane- stesia!!” (scoppia in lacrime e in un momento di regressione infantile si mette il dito in bocca e lo ciuccia allu- soriamente. Mentadent é imbarazzato) Mentadent Ehm, ehm sù Colga, rilassati adesso (Si leva il camicie bianco compare inaspettatamente vestito di pelle nera con pantaloni e canotta aderen- ti. Lega ancora più saldamente Colga con le corde che si lascia ormai andare completamente,senza opporre nes- suna resistenza. cambio di musica si passa ad un pezzo forte ed eccessivo dei Hard core. Mentadent prepara un’altra siringa con gesti lenti e studiati. Colga lo segue muovendo il capo e gli occhi dilatati. Alcuni fili grigi tra i capelli tradiscono la lunga attesa di quel momento (forse anni). Mentadent pic- chietta sulla siringa e fa brillare uno schizzo di anestetico dall’ago gonfio di liquido. La luce si abbassa fino al buio...) Colga Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaah!!! (un urlo di piacere disperato) (lampeggia per qualche secondo la scritta PREVENIRE E’ MEGLIO CHE CURARE dalla quale quasi scompaiono le prime tre lettere, per un guasto, evidentemente) trapano zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz,zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz, (per tutta la durata dell’intervallo tra il primo e il secondo atto a volume sostenuto ché costringa gli spettatori ad abbandonare la sala) FINE DEL PRIMO ATTO (intervallo) trapano zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz,zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz, zzzzzzzzzzzzzzzz, zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz, zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz, zzzzzzzzzzzzzz,zzzzz,zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz... zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz,zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz, zzzzzzzzzzzzzzzz,zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz,