Creato da alex.canu il 28/01/2012

alessandro canu

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IL SECONDO DEI LED ZEPPELIN Cap. 5

Post n°52 pubblicato il 03 Febbraio 2012 da alex.canu

Chi è questo ragazzino?

 

 

   Ho riletto l’ultima pagina più volte prima di mettere il punto. Qualcosa non mi convince. Mi sembra troppo romantico, non saprei, magari non piacerà a Grazia. Mi ricollego a Facebook e pubblico anche questo secondo capitolo, senza correzioni. Il mio pubblico di lettori non è così raffinato, i messaggi che arrivano me lo confermano:

Franco V.: - Hey, Mrtn, ki l’avrebbe detto ke sapevi anke skrivere? ahahahahah. Ma qnd lo trovi il tempo? :-)

Mara. T.: - Quando scriverai Bring it on home, ci metti dentro una cosa che è successa a me con quella canzone? 

Dopo qualche giorno Grazia si fa viva sulla chat di facebook. Il tono è beffardo: - Bene, ci scopriamo romantici. Il disco dei led zeppelin, casa di tua sorella così disponibile, tu deliziosamente imbranato... peccato però che le cose non siano andate esattamente come le racconti.

- Sono andate così invece, o almeno mi pare di ricordare che siano andate proprio in quella maniera. C’ero anch’io sai.

- C’eravamo tutt’e due, se è per questo. Ti ricordi un Venerdì pomeriggio? Era il 22 Febbraio e tu mi accompagnavi a casa. Ci fermammo sui gradini del duomo e non sapevamo più come salutarci, capivamo che qualcosa era cambiato. Ricordi che ci scambiammo un bacio goffo e rapido sulle labbra? Quello fu il nostro primo bacio.

- Ma quello non conta. Il primo bacio è quello con la lingua, le bocche incollate e tutto il resto.

- No Gigio...

- Non chiamarmi così.

- Il primo bacio è quello che da il cuore, ancora prima che le labbra sappiano di doverlo fare. Non l’hai ancora capito dopo tanti anni? Avevo quasi dimenticato il viaggio a Caprera, ma non hai raccontato tutto di quei tre giorni, anche se hai sempre negato.

- Anche tu hai negato l’evidenza. Vi vidi, tu e quel biondino dietro le dune.

- Guardavamo il tramonto, e tu hai visto quello che volevi vedere.

- Lasciamo stare.

- Si, lasciamo stare.

- Grazia?

- Si Martino.

- Ti prego, dimmi dove sei.

- Sono li, accanto a te. Sono sempre stata accanto a te. Controlla la tua posta, c’è un messaggio e una foto allegata che potrebbe interessarti.

- Come hai fatto ad avere il mio indirizzo di posta elettronica?

- Scemo, non lo vedi che è scritto bello grosso sul profilo di Facebook? Guarda la foto, dammi retta.

p.s. Te l’avevo già detto che mi piaci di più come poeta?

“... occhi bagnati di cielo come luci lontane...”; 

“guardavo le pagliuzze d’oro in fondo ai tuoi occhi...”; 

“Allontanati perchè male ti farò, ora”.

Era quella poesia vero? Male mi hai fatto, Martino.

- Grazia, Grazia...

   La finestrella della chat si chiude improvvisamente e lei sparisce inghiottita dal computer. Provo a ricontattarla, ma non risponde. Apro la mia casella di posta elettronica e trovo un breve messaggio e una foto in allegato. Scarico la foto e la apro. Compare un ragazzino di dodici o tredici anni con dei grandi ricci che gli incorniciano la fronte. Ha labbra carnose e occhi immensi. Ricorda una foto molto simile di mio fratello, quando ancora stava in seminario dai preti, ma quel ragazzino della foto non è mio fratello. Gli somiglia tanto, ma non è lui. Chi è questo ragazzino? Nel breve messaggio che Grazia ha scritto dice:

- La lontananza sai è come il vento... ahahah!- Si riapre improvvisamente la finestrella della chat e ho un tuffo al cuore. Pensavo fosse Grazia e invece è una mia amica che scrive: - Ho letto anche il secondo capitolo del racconto che stai pubblicando su Fez’buk, sei sicuro di fare bene? Non hai paura che te lo copino?

- No, non credo. - Rispondo io.

- Beh, ad ogni modo quand’è che scrivi il terzo capitolo? Lo intitolerai The lemon song, immagino.

- Si, è proprio il terzo brano del disco.

- E’ la mia canzone preferita, me la dedichi?

- Certo, è per te.

- Ciao, Grigio.

- Come mi hai chiamato?

- Grigio, non sei tu l’eroe del romanzo?

- No, manco per niente.

- Peccato. Dedicami lo stesso la canzone. Ciao! ; )

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