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QUESTIONE DI FEDEE' arrivato il giorno dell'addio a Papa Giovanni Paolo II...Non mi sembra nemmeno vero, in certi momenti, che il nostro Papa non ci sia più, eppure ci ha lasciati. Ma quello che preferisco credere è che, in realtà, questo è solo un arrivederci. Mi chiedo spesso che senso abbia la nostra vita e cosa ci facciamo su questo mondo, e puntualmente, nell'impossibilità di poter dare una risposta, spunta fuori la Provvidenza, che si fa spesso vedere a chi ha una buona vista. La Provvidenza è ovunque e ci dice che siamo tutti pezzi di un puzzle. Ogni essere vivente ed ogni sua azione è parte di questo puzzle, che viene composto piano piano da una qualche entità superiore che qui chiamo Provvidenza ma che non può non coincidere con il nostro Dio. Noi siamo strumento della Provvidenza, quindi strumento di Dio, e grazie a noi giorno dopo giorno ogni pezzo del puzzle va al suo giusto posto. Parlo di giusto posto perchè ho avuto più volte modo di scorgere un fine ultimo a tutto ciò che accade intorno a noi: tutto accade per far sì che il mondo evolva verso una condizione migliore. Sembra difficile crederlo certe volte, eppure è proprio così. Nel suo caos il mondo è in realtà un sistema ordinato, e questo solo perchè è la Provvidenza a guidarne l'evoluzione tramite noi tutti e le nostre scelte. Questo non significa che l'uomo ha facoltà di decidere l'evoluzione dell'universo, facoltà che rimane nelle mani della Provvidenza e quindi di Dio, bensì significa che le azioni dell'uomo sono in realtà indotte senza che questi ne abbia coscienza. Non avendone coscienza, l'uomo non si sente imbrigliato da Dio e può esserne strumento. E' un po' come se Dio abbia scelto di creare l'universo, e poi abbia scelto di dargli vita e lo ha fatto in modo che la sua esistenza potesse essere la migliore possibile, cioè volta verso un'evoluzione positiva. Diversamente non poteva essere anche perchè dalla perfezione non può che nascere la perfezione, che non va vista come perfezione del singolo, ma come perfezione dell'insieme. Ed in questo panorama esiste l'uomo, piccolo essere vivente che si muove nel vasto universo che, tutto, evolve secondo il progetto iniziale. L'uomo, essendo parte dell'universo, ne segue le leggi, come un passeggero su un treno senza finestre che non sente che si sta muovendo su un binario. E sul treno tutti sono liberi di muoversi ma, qualsiasi cosa essi facciano, la destinazione non cambia. Questa metafora naturalmente è limitativa, perchè non credo sia possibile avere piena coscienza di qualcosa di tanto grande come la Provvidenza, ma almeno sembra rendere un po' le cose. In questo discorso riesco ad inquadrare la nostra vita, fatta di passeggiate sul treno dell'esistenza dell'universo che probabilmente è esso stesso alimentato dai suoi "passeggeri". Così io credo che il nostro Papa abbia compiuto una missione, come tutti noi, ma con l'unica differenza che la sua missione è stata quella di condurre in una certa direzione tante altre persone, proprio come si dice nella Bibbia quando si parla di pastori che guidano un gregge. Ed è in questo che risiede la grandezza di Giovanni Paolo II, pastore di anime sempre, ancor più nella sofferenza. Giovanni Paolo II è stato un messaggero della Provvidenza, ed i milioni di persone giunti a dargli l'ultimo saluto lo testimoniano. In questi ultimi anni ho visto in Giovanni Paolo II una guida da seguire nei momenti di sconforto, ed è per questo che ne piango la morte. Abbiamo perso un padre.